Malinconia.
Era ciò che Jimin provava quando si trovava lì, al cimitero a trovare la sua mamma.Ci andava spesso, infondo fin da bambino gli è sempre piaciuto stare con lei.
Si sedeva ogni volta, accanto a lei e iniziava a raccontarle storie immaginarie, oppure le parlava di Mumei, mentre con le sue piccole dita accarezzava il marmo di quella tomba.
La gente che passava, la maggior parte delle volte sorrideva intenerita a quella scena, oppure, c'era qualche signora anziana che piangeva dalla commozione.
Ma lui neanche ci faceva troppo caso a quelle persone, era troppo occupato a parlare con la donna.
Quando sua mamma morì per via di una malattia incurabile, Jimin aveva appena dieci anni.
Eppure, la donna sembrava così in forma, e lui si sentiva così dannatamente in colpa quando la vedeva affaticata, e lui invece di aiutarla, pensava a continuare a giocare ai videogiochi.
Nonostante tutto, la donna continuava a sorridergli ed ad accontentargli ogni capriccio.
Suo padre? Non sapeva neanche lui dove fosse finito, tuttavia, era lui stesso che gli pagava l'affitto e le bollette della casa, quindi, poteva dire che stava bene.
Sospirò per poi sistemare meglio il mazzo di orchidee e si alzò, guardando un'ultima volta la foto della sua mamma, e se ne andò.
Durante il tragitto, vide una signora scompigliare affettuosamente i capelli di quelli che sembravano essere di suo figlio.
Gli venne in mente quando era sua madre a farlo spesso con lui, e involontariamente si mise una mano in testa sui capelli ormai biondo platino, e si lasciò scappare un tenero sorriso.
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fantasy, hopemin
Fiksi Penggemar" - dimmi che è solo un brutto sogno! -lo è." „dove Jung Hoseok fa parte delle fantasie di Park Jimin.