Epilogo

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Entro nell'ufficio.
Sono davvero terrorizzata, non l'ho mai temuto così tanto come questa volta, e credo che qualsiasi cosa succeda la prenderò più a cuore del dovuto.

Mi siedo davanti alla scrivania in legno.
Sento Drake sedersi nella sedia accanto alla mia.
Non alzo lo sguardo.

-Salve, ragazzi. Vedo che vi siete già accomodati. Sarà una lunga conversazione.- il preside è più calmo del solito.

Sospiro.

-L'avete combinata grossa, stavolta, e non posso certo farmela scivolare addosso, come ho già fatto troppe volte.-

Drake cerca di parlare, ma poi si zittisce subito.

-Drake Sullivan. Da lei me l'aspettavo, è successo più volte e solo io e lei sappiamo come sono finite le cose.- sposta i capelli dalla fronte, con sguardo di sfida.

-Kylie Butler. Viste le sue relazioni con il qui presente non sono rimasto affatto sorpreso, ma credevo che fosse una ragazza più responsabile.-
-Ha assolutamente ragione, solo che...-

Drake mi lancia un'occhiataccia, che noto solo con la coda dell'occhio.

-In ogni caso, non posso espellervi.
L'anno finirà tra poco, e siete entrambi in delle situazioni alquanto particolari, e mi sono assunto la responsabilità di proteggervi.-
-Grazie, è troppo gentile. Detto questo, vorrei dirle che è stato lui a costringermi di...- dico d'impulso.
-Zitta!- mi urla contro Drake, alzandosi dalla sedia facendo un sacco di rumore.
Mi alzo anche io, prendendo i polsi del ragazzo.

-Sedetevi!- il preside fa piombare i suoi pugni sulla scrivania, spostando qualche penna e qualche foglio.

Mi risiedo velocemente, cercando di trattenere le lacrime.

-Solo perchè mi sono mostrato clemente non significa che non possa sbattervi fuori!-
-Veramente lei prima ha detto che...- sussurra Drake.

Il preside alza gli occhi al cielo, per poi fare finta di non averlo sentito.

Un silenzio tombale cala nella stanza.

-Io non so davvero che fare con voi.-
-Comunque vada, non duerà a lungo- risponde Drake.
-Come prego?-
-Se nemmeno lei sa che punizione assegnarci, io me ne vado.- si alza dalla sedia, sbattendo nervosamente la porta.

Gli corro dietro.
Appena si accorge della mia presenza, rallenta ed esce in giardino.

So dove vuole andare, e questo mi fa ancora di più soffrire.
Dover tornare con lui in un posto così intriso di ricordi.
Ricordi di noi.

-Che cosa ti prende?-
-Non ti interessa.- si siede sotto ad un albero.
-Io non ti capisco davvero.-
-Infatti, mi chiedo proprio cosa tu ci stia a fare qui.-
-Sei tu che hai deciso di fare lo psicopatico! Non capisci che se non torniamo immediatamente nell'ufficio quello ci lascia senza un posto dove vivere?!-
-Che lo faccia pure, tanto qui quella messa peggio sei tu.-

Faccio un respiro profondo, cercando di non aggredirlo.

-Drake, abbiamo già litigato abbastanza, non fare il bambino.-
-Non sto facendo il bambino.-
-Noo, assolutamente.-
-Senti, so che non è il tuo forte, ma prova a ragionare: la scuola finisce tra poco più di una settimana, e poi non dovremo vederci mai più, tanto vale subire gli eventi.-
-Mi scusi se la contraddico, ma avremo altri due anni da passare qui.-
-Tu, io no.-
-Cosa?-
-Ti ho già detto che non ti interessa, sono affari miei.-

Scoppio a ridere.

-È un anno che mi dici che " non sono affari tuoi" e che "mi nascondi delle cose per proteggermi". Mi sono stancata.-

Non risponde più.
Sì, Kylie colpisce ancora!

-Te ne vuoi andare?-
-Oh, poverino, non solo decidi di fare il bambino viziato dopo aver giocato con i miei sentimenti per così tanto tempo, ma ora mi chiedi anche di andarmene! Hai proprio ragione, è tutta colpa mia.-
-Mi hai rotto i coglioni con questa storia.-

Si alza di scatto, io lo prendo per un braccio, ma lui tira uno strattone, facendomi cadere a terra.

-Dove vuoi andare ora! Drake, non potrai scappare sempre dai tuoi problemi!-
-Dal momento che i miei problemi sono un sessantenne indeciso e una stupida ragazzina, ci riesco eccome.-

Lo raggiungo, camminando velocemente.
-Io sarei un tuo problema?-
-Ma ti arriva dell'ossigeno al cervello ogni tanto?-
-Smettila, non fai ridere- incrocio le braccia al petto -piuttosto vorrei parlare con te da persona adulta.-
-È impossibile.-
-Hai ragione, dal momento che tu non lo sei.-
-Io? È impossibile parlare con te piuttosto, ogni occasione è buona per farmi sentire in colpa.-
-Vedo che finalmente hai conosciuto la realtà.-

Mi guarda dall'alto al basso, per poi mettermi un braccio sulla pancia -Fammi passare.-
-No, tu ora stai qui. Io voglio sapere tutto.-
-Kylie, tu forse non capisci che io e te non ci amiamo più, non sono più obbligato a dirti tutto.-

Mi si crea un nodo alla gola.
Lui non mi ama più.
Si è stufato.

-Non dici più niente, ora.- accenna un sorriso.
-Cosa ridi?- mi scende una lacrima.
Scoppia in una fragorosa risata, per poi entrare nel liceo.

-A-aspetta! Torna qui!-
Non mi ha sentita.

Corro anche io dentro, salendo le scale di corsa, per chiudermi in camera mia.

Come ha potuto ridermi in faccia, dopo tutte le emozioni che mi ha fatto provare?
Questo mi fa pensare che le abbia provate solo io.
Avevano ragione tutti gli altri.

Sento bussare alla porta.
-Drake?-
Corro ad aprire.
-Ah, sei tu.- storgo il naso, è solo Jace.
-Allora, che ti ha detto il preside?-
-Un bel niente, quel deficiente del tuo amico ha deciso di fare il bambino, facendoci fare una bella litigata.-
-Mi ha dato una cosa che devi assolutamente leggere.-
-Non ci riesco ora, non mi sento molto bene.-
-È per il tuo bene.-
-Cosa?- prendo in mano la busta, la apro con la mano tremante.

Jace's pov
Le faccio segno di sedersi sul letto.

Mi sento uno schifo, io ho saputo la verità per tutto questo tempo senza dirle niente.

Improvvisamente il suo volto diventa pallidissimo, e la sua espressione cambia.

-T-tutto ok?-
Annuisce.
-Mi... mi dispiace tanto. Avrei dovuto dirtelo prima, ma avrebbe significato rovinare i rapporti tra voi due e tradire la fiducia del mio migliore amico.-

Lascia cadere il foglio per terra.
-E così, è questa la tanto difficile verità da dirmi.-
-Sai com'è...-
-Chi oltre lo sapeva?-
-Nessuno, io e lui.-

La tensione è palpabile.

-Quindi è stato davvero...-
-Sì, è stato il padre di Drake a uccidere i tuoi genitori.-

***❣***
Ecco qui l'epilogo.
Non so se continuare o meno la storia, dipenderà tutto dai miei impegni.
Grazie di cuore per aver seguito la mia storia con passione.

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