Capitolo 5 parte 1

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Da ragazzina passavo abbastanza inosservata...sia a scuola, sia con gli amici. Nonostante fossi una bella ragazza, il mio carattere scostante e a volte un po' irrascibile non mi facilitava la vita. Non mi facevo mettere i piedi in testa, almeno, non più, il mio passato mi aveva insegnato a rispettarmi e a farmi rispettare...insomma, nella vita se rientri nei classici stereotipi tutto è più semplice.

< Prendi questo e... prendi queste! > mi distolse dai miei pensieri Ester, con un fare determinato, ma sempre con quel sorriso compassionevole, mentre osservava il mio attuale outfit. Mi porse un tubino nero, che arrivava poco sopra al ginocchio, un copri spalle che aiutava a mascherare la scollatura abbastanza ampia, ma non volgare e un paio di décolleté, anch'esse nere. Era quasi finito l'inverno e mi chiedevo se non sarebbe stato meglio mettere dei comodi collant sotto il vestito, ma quando provai ad indossarli, Ester mi diede un occhiataccia e io li posai senza obiettare, intimorita dalla convinzione della mia coinquilina. 

Una volta davanti allo specchio, dovetti ammettere che aveva davvero buon gusto. Era giovane, ma nel campo dell'abbigliamento aveva esperienza, la sua famiglia aveva una boutique, ma lei, non andandoci d'accordo, aveva preferito allontanarsi da Torino e cercare a Londra una strada tutta sua. Per ora faceva la commessa e la consulente d'immagine come dipendente, ma, anche se in poco tempo, avevo capito che la sua tenacia l'avrebbe portata a lottare per mettersi in proprio.

< Ora sì, sei quasi pronta...> quel "quasi" non suonò per niente rassicurante, soprattutto quando mi trascinò con lei in bagno e prese la pochette che conteneva i trucchi. Ester con un abilità incredibile mi sistemò in meno di dieci minuti...ero pronta e forse non mi ero mai sentita più bella.

< Grazie Ester, non so davvero come ringraziarti! >ero in imbarazzo, le ero davvero grata, ma lei mi rivolse un grande sorriso e spingendomi delicatamente verso la porta...

< Vai, corri, che sennò arrivi di nuovo in ritardo e quando torni passa da quella pasticceria che ho visto qua sotto all'angolo e compra qualcosa che stasera festeggiamo! >

Me l'aveva detto ieri sera, mentre parlavamo del più e del meno per fare conoscenza, che adorava tutto ciò che fosse dolce, io, dal mio canto, ero sempre stata più da salato ma, per ringraziarla, sarei comunque scesa a compromessi e oggi un bel regalo non gliel'avrebbe tolto nessuno!

Salii in macchina e mi spruzzai un po' di profumo. Ero solita averne sempre un po' con me...usavo sempre la stessa fragranza, non era un profumo commerciale, ma una fragranza che mi facevo fare appositamente in Italia, l'essenza principale era dolce come l'odore dei giacinti appena colti...lo adoravo e lo usavo anche per rilassarmi. Mi sentivo molto più sicura di me, probabilmente grazie ad Ester, che aveva fatto davvero un ottimo lavoro, oggi mi sentivo bella e pronta.

L'aria di Londra era particolarmente frizzante, segno che la primavera, la mia stagione preferita, si stesse avvicinando...mi piaceva definire questa città come una signora capricciosa...il tempo mutevole, il suo caos e la sua immensità le conferivano un aspetto austero, elegante e moderno al tempo stesso.

Arrivai a lavoro con venti minuti di anticipo, la biondina della reception aveva lasciato posto ad un ragazzo, giovane e molto affascinante, capelli scuri, occhi grigi, alto e con una bella corporatura atletica, a giudicare da quello che potevo scorgere dal mezzo busto che spuntava dal bancone dell'accoglienza.

<Ehm... signorina, mi scusi, aveva un appuntamento con qualcuno ? > mi disse vedendomi camminare a passo svelto in direzione dell'ascensore...

< Ah, sì, mi scusi lei, non ci siamo conosciuti, io sono Elisabeth, la nuova stagista, sono stata assunta ieri e al posto suo ho trovato ad accogliermi una simpaticissima ragazza bionda > cercai di trattenere quella nota di sarcasmo nella mia voce, ma lui la percepì e sorridendo...

< Ah, sì, deve...cioè...devi aver conosciuto Jessica e un po' particolare ma non è cattiva. Comunque io sono Adam> disse stringendomi la mano < Diamoci del tu...qui è già tutto così formale>

Mi diede subito l'idea di essere un ragazzo simpatico e amichevole. Mi resi conto che il mio notevole anticipo, da lì a poco, sarebbe diventato un altro ritardo e lo salutai.

< Ciao Adam è stato un piacere conoscerti ma ora devo scappare, Styles mi è sembrato un tipo poco amichevole, soprattutto con i suoi sottoposti! > dissi con una nota di disgusto , gli occhi di Adam si sgranarono guardando poco più in alto della mia testa, alle mie spalle. Intuii che dovesse essere arrivato qualcuno e quel qualcuno era lui. Lo capii da come tossicchiò divertito e da come il suo profumo forte ed intenso pervase i miei sensi.

Mi voltai lentamente , come se avessi una pistola puntata alla schiena e me lo ritrovai lì, se possibile più bello del giorno prima. Aveva un completo nero, lucido...di solito non apprezzavo capi d'abbigliamento lucidi sull'uomo, ma su di lui aveva quel non so che di terribilmente perfetto. 

Le sue mani si mossero a sistemare un ciuffo ribelle di capelli che gli era ricaduto sulla fronte...i suoi occhi verdi sembravano più scuri, ma pur sempre bellissimi ed io ero congelata sul posto.

NORTHERN LIGHTS H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora