Capitolo 7

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Uscendo dall'edificio dovevo camminare per cinque minuti buoni, per raggiungere la macchina. Il parcheggio era un privilegio per pochi in questo quartiere.

<Elisabeth!>mi girai di scatto, vivevo da poco a Londra e non conoscevo praticamente nessuno...quando lo vidi entrai nel panico mi innervosii ripensando a ciò che aveva detto poco prima ad Adam.

< Harry, che piacere rivederla!> rimarcai "piacere"con un tono sarcastico e senza cercare di nascondere il fastidio.

< Non mi sembri particolarmente felice di vedermi...prima ho visto come guardavi Adam, ti ha per caso invitata a cena ? > il suo tono era irritante.

< Non credo, sinceramente, che siano cose che la riguardano > risposi un po' piccata dalla sua invadenza.

< Tutto ciò che accade all'interno della mia azienda è di mio interesse > rispose lui con tono autoritario.

< Sì, ma le ricordo che quello che accade al di fuori dell'orario di lavoro, rientra nella sfera personale e quindi non è di sua competenza! > detto ciò, ripresi a camminare, non volendo continuare quella conversazione. Mi sentii trattenere per il polso e mi voltai decisamente infastidita.

< E se invece ti dicessi che mi interessa, perché anch'io volevo invitarti a cena, cosa mi risponderesti? >

Tolsi il braccio dalla sua presa e cercando di non guardarlo in faccia, per non cadere di nuovo in quel vortice di brividi, che mi procuravano quegli occhi.

< Le risponderei che non mischio il lavoro e la vita privata e poi da quando siamo passati al tu? >

Non aspettai la sua risposta e ripresi a camminare, a questo punto, il suo tono si fece più irritante.

< Elisabeth, non mi evitare, siamo partiti col piede sbagliato, perciò vorrei invitarti a cena per ricominciare, vorrei conoscerti meglio e poi anche Adam è un tuo collega e non mi sembra che con lui ti sia fatta troppi problemi a mischiare piacere e lavoro! >.

Mi fermai, ma senza voltarmi < Adam è un mio collega, non il mio capo, non voglio che in ufficio si parli di me che esco con te  o che se mai tu decidessi di pubblicare i miei articoli, qualcuno possa pensare che tu l'abbia fatto perché usciamo insieme! >.

Lui si avvicinò a me, guardandomi dritta negli occhi e fu in quel preciso istante che realizzai che dovevo scappare il più in fretta possibile.

< Elisabeth non ti sto chiedendo di sposarmi, ma di venire a cena con me questo sabato >.

Avevo urgenza di salire in macchina, passare dalla pasticceria per Ester e di tornare a casa, quindi decisi di tagliare corto.

< D'accordo... sabato. Una sera, niente di più, chiaro?! E non voglio che questo influisca minimamente sul lavoro! >.

< Cristallino Elisabeth, a domani...> e si allontanò.

Harry

Aveva accettato, avvicinandomi a lei avevo potuto chiaramente sentire di nuovo il profumo che emanava e i brividi che si formavano sul suo corpo quando la sfioravo...era sicuramente attratta da me, ma qualcosa la bloccava, era spaventata... Mi dava fastidio, quando Adam l'aveva invitata lei aveva accettato immediatamente e invece a me aveva dato filo da torcere... era la prima volta che mi capitava di dover pregare una donna per farla uscire con me. Di solito, le ragazze si gettavano ai miei piedi e invece lei mi faceva esaurire, era fredda, era ghiaccio e fuoco con me e questa cosa ai miei occhi la rendeva ancora più irresistibile. Volevo solo che diventasse mia! Ormai era un ossessione più che un desiderio...i suoi modi invece di allontanarmi mi attiravano sempre di più. Sabato l'avrei portata a cena e le avrei fatto capire cosa significasse mettersi contro Harry Styles...

Elisabeth

Avevo quindici minuti prima che la pasticceria chiudesse e non volevo assolutamente tornare da Ester senza i pasticcini... riuscii a prendere tutto, compresa una bottiglia di spumante per festeggiare l'inizio della nostra convivenza.

Salii a casa e trovai Ester che aveva cucinato di tutto, sembrava un banchetto per un occasione speciale, era davvero straordinaria e sapeva decisamente come farsi volere bene.

< Ciao, che bello rientrare a casa e trovare tutta questa meraviglia, questo è per te! > dissi porgendole i dolci.

< Grazie!!!Grazie mille!!! > era entusiasta.

Cenammo e riuscii a lasciarmi andare, raccontando a quella che al momento, era l'unica amica che avevo, tutto ciò che mi stava succedendo ...la discussione con Harry , l'articolo, la conoscenza di Rachel, l'invito di Adam e l'invito con relativa discussione del mio capo. 

Lei rimase zitta tutto il tempo e alla fine mi consigliò di prendere le cose con calma e di affrontare una difficoltà per volta. In effetti aveva ragione, era inutile mettere tutto nel calderone. Così, dopo una doccia, mi misi a letto e mi addormentai stanca della giornata più strana della mia vita.

Nota dell'autrice: Come promesso...ecco l'aggiornamento!buon week end :)





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