Elisabeth
Ester rientrò a casa alle 4...
< Non mi hai chiamata, stronzetta! > disse sorridendo.
Le raccontai tutto, avevo intuito che diversamente mi avrebbe fatto un interrogatorio senza fine...ovviamente il viso della mia coinquilina psicopatica si illuminò quando le dissi la parola "secondo appuntamento " e senza darmi modo di spiegare, mi trascinò nella sua stanza.
Era come avere una stilista personale e un infinito guardaroba pieno di sorprese, abiti di ogni tessuto, colore e fantasia. Mi fece indossare un pantalone di pelle nero, dei tronchesi con tacco a stiletto argentato ed un top corto. Sopra il top una blusa grigio perla, trasparente sulle maniche. Era un look decisamente aggressive e devo dire che mi piaceva. Mi fece una cosa alta, arricciò maestralmente le punte e mi applicò un trucco deciso. Diceva che avrei dovuto stupirlo ed era certa che quello fosse il giusto outfit! Lui aveva parlato di un apericena in un locale piuttosto alla moda, in centro città. Io non sapevo cosa aspettarmi da quella serata...avevo intenzione di mettere un punto a quella relazione...era malsana, rischiavo sempre di più di bruciarmi...mentre io ripetevo il mio mantra di auto-convincimento, Ester era tutta entusiasta, sperando nel lieto fine!
Scesi al piano terra, era arrivato! Appena vidi, fuori dal portone, una moto, rimasi stupita ed un enorme sorriso la fece da padrone...adoravo le moto, da quando ero ragazzina. A Milano, mio fratello ne aveva una che aveva dovuto vendere poco prima di trasferirsi in Germania. Era partito per un Erasmus, l'ultimo anno di università e appena laureato nessuno riuscì a fargli cambiare idea e lui si trasferì in meno di un mese in quella che ormai considerava casa sua.Erano 3 anni che viveva là, era felice e io lo ero per lui, mi mancava molto. Avevamo un rapporto speciale, ci invidiavano tutti, fratello e sorella uniti contro ogni avversità. L'Italia era un paese non più disposto a finanziare quelli che come lui, dopo essersi laureati in ingegneria, volevano creare qualcosa di nuovo. Sin da ragazzino si era dimostrato diverso dai suoi coetanei, studiava molto e con grande passione. Diceva che da grande avrebbe creato qualcosa che avrebbe rivoluzionato il mondo per come lo conosciamo. Credevo in lui, avevo fiducia nelle sue potenzialità e sapevo che trasferendosi avrebbe potuto provare a realizzare i suoi progetti.
Vedere la moto aveva risvegliato in me tanti ricordi di Cameron...i nostri pomeriggi insieme, quella volta che da pazzi incoscienti, quali eravamo, aveva lasciato che provassi a guidare...il primo casco che mi aveva regalato...senza neanche rendermene conto ero arrivata davanti ad Harry.
Indossava un giubbotto di pelle nera, degli skinny jeans, in un look total black e decisamente diverso dall'Harry direttore del giornale. Sotto il giubbotto si intravedeva una t-shirt sportiva.
Quando mi vide sgranò gli occhi, Ester aveva ragione...
< Quasi non ti riconoscevo...> disse lui
< Andiamo? > risposi fredda, non volevo dargli corda e dovevo impormi di non lasciarmi andare, di non osservarlo troppo a lungo. Dovevo essere onesta con me stessa ed ammettere che Harry aveva su di me un chiaro ascendente. Lui ci rimase male, ma mi porse il casco e ci avviammo verso il locale.
La velocità non era mai stata un problema per me, in compenso il tentativo di Ester di acconciarmi i capelli era fallito miseramente...avevo dovuto sciogliere la coda, non sarebbe stato possibile indossare il casco...per fortuna questa sera avevo i pantaloni, non oso pensare che imbarazzo avrei provato se avessi indossato qualche mini abito.
< Vedo che ti piace la moto! > disse lui senza trattenere un sorriso...io ero letteralmente estasiata e non avevo alcuna intenzione nasconderlo
< Sì, amo molto le due ruote!> confessai < Così come amo i giacinti...ma tu lo sapevi già, a quanto pare, come?! Come hai fatto?! > gli chiesi curiosa...
< A dire la verità non lo sapevo! Profumavano di te...li ho scelti per questo...> disse lui un po' imbarazzato.
Il fatto che si fosse reso conto, che la fragranza che avevo scelto, fosse a base di giacinti, mi aveva sorpreso, molto. Ciò significava una sola cosa o era un ragazzo particolarmente attento ai particolari oppure il suo interesse nei miei confronti non era superficiale come avevo pensato. Mi era facile immaginarmi Harry come un donnaiolo, con tutte le ragazze ai suoi piedi e l'imbarazzo della scelta. Ma quando lo guardavo negli occhi potevo leggere una dolcezza inaspettata, dietro quell'atteggiamento da uomo autoritario e padrone di se stesso...potevo vedere chiaramente delle fragilità e una parte di me avrebbe voluto scoprirle...
Note dell'autrice: Ho deciso di aggiornare più spesso:) quindi eccoci qui! Aspetto i vostri commenti :)

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NORTHERN LIGHTS H.S
FanfictionElisabeth L'odio che provavo si mischiava all'attrazione...lui, i suoi occhi, il suo sguardo, il suo essere arrogante e sexy allo stesso tempo. Sarei riuscita a resistere? Harry Noi eravamo come l'aurora boreale, lei era il sole ed io la terr...