[In questo capitolo ci saranno temi riguardanti il sesso. Se vi turbano, saltate la parte compresa tra i due asterischi *]
Phil aprì lentamente gli occhi. La stanza era di un buio pesto, eccetto per lo spiraglio di luce che brillava attraverso la finestra sul letto vuoto di Dan. Dov'era andato? Phil sospirò e fece per girarsi quando sentì un peso sul petto. Ah, già. Guardò in basso e vide che il ragazzo stesse ancora dormendo. Quanto dorme 'sto ragazzo? Il più piccolo gemette mentre premette il suo corpo contro Phil, le dita che tenevano la sua maglietta. Phil aprì di colpo gli occhi percependo qualcosa di duro contro la sua coscia. Sentì Dan strusciarsi contro di lui mentre dalle sue labbra uscì un altro di quei bellissimi gemiti. Phil strinse i denti quando realizzò cosa stesse succedendo. Dan stava avendo uno di quei sogni. E doveva succedere proprio in quel momento. Questa notte tra tutte le altre.
"Dan..." Sussurrò scuotendo leggermente il suo braccio. "Dan, svegliati..."
"Phil..." Gemette il più piccolo a bassa voce. Phil si sentì andare a fuoco. Oh no.
"Dio, Dan, per favore svegliati." Sussurrò disperato. Phil aveva pensato ti scuoterlo fortemente ma pensò a cosa sarebbe successo se Dan si fosse svegliato. Sarebbe stato troppo imbarazzante. Se provasse semplicemente ad ignorarlo, e tornare a dormire, non succederebbe nulla. Phil chiuse gli occhi, ignorando tutto quanto. Anche i movimenti di Dan che cominciarono a farsi più persistenti contro la sua gamba.
"Phil... Si..." Gemette il più piccolo. "Mmh... Si, così, Phil..."
Phil strinse più forte gli occhi e cercò disperatamente di non prestare attenzione al sangue che stava circolando verso il basso. Sentì le mani di Dan passare sul suo petto gemendo. Sobbalzò quando sentì una di esse passare sulla parte bassa dello stomaco. No, dio, per favore no. Dan premette il suo corpo ancora più vicino a quello di Phil mentre le sue mani iniziarono ad esplorare il corpo dell'altro. Gli mancò un respiro quando una mano sfiorò leggermente la sua lunghezza che stava diventato dura. Phil accidentalmente spinse i suoi fianchi contro la mani di Dan e si lasciò scappare un gemito.
"Dan..." Disse Phil. Cercava di respirare più normalmente possibile mentre la mano del più piccolo iniziò a massaggiarlo più velocemente. Inarcò la schiena e si morse il labbro per stare in silenzio. Non voleva che Dan lo masturbasse mentre stesse dormendo, ma la sensazione era così piacevole... No. Non era giusto.
"Dan, svegliati." Disse rigido e sedendosi di colpo, in questo modo Dan cadde sul materasso svegliandosi scioccato. Sospirò sollevato alla vista di Phil. Però corrucciò lo sguardo quando vide che il ragazzo aveva il fiatone ed era completamente rosso. Sbuffò e lentamente si sdraiò di nuovo. Notò all'improvviso come gli stessero stretti i boxer e sbarrò gli occhi.
"Oh no..." Esclamò iniziando ad arrossire. "Per favore, non dirmi che ho appena... Per favore... Non l'ho fatto... Vero?"
"Lo hai fatto." Sussurrò Phil. Dan nascose la faccia nelle proprie mani.
"Oh mio dio." Disse a voce bassa. "Mi dispiace... è molto imbarazzante."
"Va... uhm.. Va tutto bene." Ridacchiò nervoso. "A tutti capita... a volte"
"Si, ma, ti è mai capitato quando stavi dormendo solamente nei boxer insieme ad un ragazzo molto carino con cui hai appena fatto amicizia?" Esclamò e immediatamente si tappò la bocca.
"Pensi che io sia carino?" Stuzzicò Phil con un sorrisetto. Dan gli diede una gomitata.
"Sai di esserlo." Disse a bassa voce e guardando il più grande negli occhi. Phil notò quando fossero vicini all'improvviso. Perché ci aveva fatto caso?
"Non più carino di te." Sussurrò e lentamente si avvicinò. Vide Dan spalancare gli occhi per un secondo e poi chiuderli, avvicinandosi anche lui. Le loro labbra si scontrarono e iniziarono a sfiorarsi. Dan gemette sulle labbra di Phil mentre il bacio iniziò a diventare sempre più passionale.
* Phil mise i loro corpi uno contro l'altro, Dan iniziò timidamente a far scontrare i loro bacini. Phil inarcò la schiena e il più piccolo gemette quando sentì sua la lunghezza premere contro la propria.
"Phil," Disse sulle sue labbra. Il più grande colse l'occasione e iniziò a passare la lingua sulle labbra del più piccolo che accolse volentieri l'invito. Dan stringeva la maglietta di Phil, questo si tirò indietro e la tolse lasciandola cadere sul pavimento. Il più grande si mise sopra il castano e mise una gamba tra le cosce di Dan, si abbassò e iniziò a baciargli il collo facendolo gemere ad alta voce. Phil baciò, succhiò e a volte morse in quel punto ricoprendolo di succhiotti.
"P-Phil..." Piagnucolò Dan spingendo in su i suoi fianchi.
"Che c'è, piccolo." Mormorò Phil contro il collo caldo di Dan. Il più piccolo gemette ad alta voce.
"Toccami..." Supplicò. "Toccami dove vuoi..."
Phil ridacchiò e passò le mani sul petto e stomaco del castano, gli strinse i capezzoli che causò altri gemiti del più piccolo.
"Così bisognoso..." Mormorò Phil con un sorriso. "Così disperato..."
"Phil, per favore..." Pregò il castano inarcando la schiena. "Ho bisogno di te..."
E con quello, Phil fece scendere sempre di più la mano. Una sul fianco di Dan, l'altra iniziò a massaggiare Dan attraverso i boxer. Questo gemette e andò contro la mano del più grande. Phil fermamente spinse in giù i fianchi di Dan contro il letto.
"Fianchi giù." Disse Phil in tono dominante. Il più piccolo piagnucolò cercando di controllarsi. "Pazienza, piccolo."
Dan riuscì a raggiungere i jeans di Phil e rapidamente li slacciò, il maggiore li lasciò cadere sul pavimento e, bisognoso, fece rincontrare le loro labbra. Phil strofinò di nuovo i loro boxer insieme mentre massaggiava ancora Dan. Mentre si baciavano gemettero uno sulle labbra dell'altro.
"Dan, sei bellissimo..." Mormorò Phil iniziando a baciagli la mascella. Dan ridacchiò.
"Parli tu." Sorrise e passò le mani fino ad arrivare all'erezione di Phil attraverso i boxer. Iniziò anche lui a massaggiarlo e lo sentì gemere contro la sua mascella. Dan fece scorrere la mano dentro i boxer dell'altro ragazzo e lo avvolse con sicurezza.
"Dan..." Phil gemette e lasciò un altro succhiotto sulla pelle di Dan. Phil mise la mano nei boxer del più piccolo e iniziò a muoverla su e giù.
"Phil, si!" Esclamò ad alta voce stringendo gli occhi. Dan tirò giù i boxer dell'altro. "Ti prego, scopami..."
"Sei proprio disperato, o no, Dan?" Ridacchiò Phil passando il pollice sulla punta di Dan, ricevendo in risposta un gemito.
"Voglio sentire il tuo cazzo dentro di me, Phil..." Gemette stringendo gli occhi. "Lasciami stare sopra di te.."
Phil tolse la mano dai boxer del ragazzo e si tolse da sopra di lui. Dan frignò alla perdita di contatto e si sedette facendo incontrare le loro labbra. Phil lentamente si sdraiò sul letto mentre il più piccolo si mise a cavalcioni sui suoi fianchi.
"Hai portato del lubrificante?" Chiese timidamente Dan.
"Cassetto nel comodino." Si allungò verso l'armadietto e prese una piccola bottiglia rosa. La tenne in mano e alzò le sopracciglia.
"Sul serio? Ciliegia?" Dan ridacchiò.
"Zitto." Anche Phil si mise a ridacchiare togliendogli la bottiglietta di mano. "Mi piacciono le ciliegie, dammi qui."
Phil ricoprì le dita e premette una contro l'entrata di Dan.
"Non so se hai mai provato questa cosa, ma-"
"Certo che si, Phil." Rise Dan. "Non ho dodici anni. L'ho fatto prima d'ora."
"Allora lo sopporterai." Senza avvisare, spinse due dita all'interno.
Iniziò a muoverle dentro e fuori. Dan gemeva ad alta voce mentre le dita del più grande andavano contro la sua prostata.
"Si, Phil! Lì!" Urlò Dan. "Di più!"
"Sei proprio disperato, Dan." Sogghignò mettendo un'altro dito.
"Phil, voglio te dentro." Gemette Dan. "Ti prego..."
Il più grande tirò fuori le dita e prese la bottiglietta di lubrificante. Se ne mise addosso una buona quantità e Dan si mise sopra di lui, le mani sul petto di Phil per supporto.
"Pronto?" Chiese. Dan lentamente iniziò a scendere sulla lunghezza di Phil, facendo si che entrambi iniziassero a genere.
Phil mise le mani sui fianchi di Dan e lo guardò negli occhi con un sorriso, il più piccolo aspettò alcuni secondi per sistemarsi, ma fu troppo impaziente ed iniziò a muovere il bacino.
"Cazzo." Disse Phil.
"Sei così grosso." Gemette il castano. "Mi sento così pieno..."
Dan si alzò fin quando solo la punta di Phil era dentro di lui e poi si spinse giù iniziando a ripetere il movimento. Il Phil incontrò i suoi movimenti muovendo a ritmo il bacino. Dan iniziò a cambiare l'angolo ogni volta fino a che una grossa scarica di piacere lo avvolse facendolo urlare. Phil sentì le mani di Dan bruciare sul suo petto.
"Stai così bene dentro di me, Phil." Urlò Dan. Il più grande mise le unghie dentro i fianchi del castano.
"Merda, sei strettissimo." Mormorò a bassa voce, poi con le dita sottili avvolse la lunghezza di Dan, che gli sembrò troppo calda, e iniziò a massaggiarla.
"Sono vicino!" Gemette Dan muovendosi più veloce e forte colpendo la propria prostata.
"Vieni per me, piccolo." Gemette Phil con voce rauca. Dan venne urlando e gocce di sperma rimasero sopra il suo e il petto di Phil. Questo strinse gli occhi quando sentì l'entrata di Dan quasi bruciare attorno a lui e rilasciò il suo sperma all'interno.
* Aprì lentamente gli occhi, si fermò e fissò Dan con occhi spalancati, beh, in realtà, quello che c'era dietro Dan. Un enorme paio d'ali piumate era aperto dietro di lui, quasi prendendo dentro l'armadio dietro di loro. La parte alta delle ali era di un viola intenso, più si andava in basso, si sfumava nei toni del blu.
Tuttavia Dan non sembrò notarlo, si tolse da Phil e collassò accanto a lui pancia in giù, non pensando al fatto che avesse appena sporcato le lenzuola con lo sperma. Sospirò profondamente e guardò Phil con sguardo dolce. Corrucciò la sua espressione quando vide gli occhi spalancati dell'altro ragazzo.
"Che c'è?" Chiese timidamente, temeva che potesse rimpiangere tutto. Ma d'improvviso sentì quel sollievo che non veniva solamente dal basso, sbarrò gli occhi. Dan si rimise i boxer, si sedette e si spostò all'indietro finché non cadde dal letto.
"Non guardarmi!" Esclamò Dan coprendosi il volto con le braccia, le sue ali volteggiavano attorno a lui coprendo la maggior parte del suo corpo. Phil si sedette, occhi increduli, ma non di terrore. Dan scivolò indietro finché la schiena non colpì il suo letto. Si avvolse le ali attorno e mise il capo tra le ginocchia. D'improvviso saltò in piedi e corse verso la finestra, la aprì al massimo e si sporse fuori. Phil strabuzzò ancora di più gli occhi e si allungò verso di lui.
"Dan, no!" Urlò vedendo Dan lanciarsi fuori dalla finestra. Prese velocemente i boxer e saltò fuori dal letto. Corse verso le ante aperte, si sporse e guardò in basso, nessuna traccia del ragazzo.
"Dan!" Urlò di nuovo guardandosi attorno, alla sensazione del vento gelido sul suo petto gli vennero i brividi. Aguzzò lo sguardo e vide qualcosa sparire all'orizzonte. Phil sbatté gli occhi mentre il sole stava ormai sorgendo e decise di tornare a letto. Si lasciò cadere sul materasso e strinse la testa tra le mani. Era davvero appena successo tutto quello? Aveva delle ali? È saltato fuori dalla finestra? La bruciatura sui suoi polsi aveva qualcosa a che fare con questo?
"Ma che cazzo..." Mormorò sistemandosi nel letto, pulì lo sperma dallo stomaco. Tenne gli occhi fissi sulla finestra, sperando vi vedere il volto di Dan che lo salutasse con un sorriso buffo dei suoi. Ma non successe.Dan si asciugò le lacrime mentre volava nel cielo, più veloce che mai. Rabbrividiva ogni volta che il vento gelido lo colpiva. Non gli importava dove stesse andando. Voleva solo andarsene. Ovunque lontano da Phil. Aveva ignorato tutte le regole e si era innamorato di un umano. E aveva sperato che magari, lo stesso umano volesse una relazione con lui anche se non gli era permesso. Non poteva tornare a casa. Sua madre non lo avrebbe mai accettato. Sbatté più forte le ali aumentando la velocità. Da quanto stava volando? Un'ora? Un'ora e mezza? Il sole bruciava sulla sua schiena. Non gli era permesso di provare qualcosa per un umano. Occhio non vede, cuore on duole, giusto? Mancandogli le energie, cadde a terra in mezzo ad un pascolo di mucche. Alcune di loro alzarono lo guardo per un attimo e poi ritornarono a brucare l'erba.
"Devo ancora lavorare sugli atterraggi." Mormorò alzandosi in piedi, subì quando vide macchie di escrementi sulle gambe. "Oh, che schifo."
Avvolse le ali attorno a sé e rabbrividì. Avrebbe dovuto prendere dei vestiti. Si avvicinò ad uno degli animali e ci si poggiò contro. Dan amava come alle mucche non importasse niente di nessuno. Si riscaldò con il pelo dell'animale finché si ricordò-
"Giusto!" Sorrise e guardò le proprie mani. Poteva bruciare oggetti! Fece alcuni passi indietro dalla mucca, strinse le mani in un pugno e irrigidì i muscoli. Strinse gli occhi e si concentrò sul fuoco. Calore. "E dai..."
Niente.
Assolutamente nulla.
Dan sbuffò.
"Stiamo scherzando?!" Esclamò. Decise di provare ancora. E ancora. E ancora. Sospirò frustrato, seguirono una serie di parolacce. Diede un calcio ad un pezzo di legno, non aveva indosso le scarpe e un dolore allucinante arrivò al piede, sorpreso vide che aveva preso fuoco. Si alzò in piedi e sorrise pieno di sé mettendo le mani sui fianchi.
"Che lavoro ben fatto." Ridacchiò. "E se lo dico io..."
Si sedette di fronte alla fiamma avvolgendoci attorno le ali, in questo modo il vento non avrebbe potuto spegnerla. Le sue mani volteggiavano sopra al fuoco. Pensò a Phil. Il suo Phil. Almeno, voleva e sperava che fosse suo. Anche se non gli era permesso. Il pensiero di Phil insieme a qualcun' altro gli faceva venir la nausea. Era disgustato dal suo essere possessivo. Era vietato essere possessivi su un umano. Le persone dicono sempre di seguire il proprio cuore, ma cosa si fa quando ti dice la cosa sbagliata?Note:
Holaa! So che non ho aggiornato due volte settimana scorsa ma... Ci sono stati i mondiali di pattinaggio e da grande fan non potevo perdermeli.
Odio tradurre i capitoli come questo perché i termini italiani sono semplicemente orribili.
Spero che almeno il resto vi sia piaciuto.
Alla prossima!
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Libertas Volandi (Phan) [Italian Translation]
FanfictionPhil Lester odia il suo collegio. Odia il fatto che non abbia amici e che venga costantemente bullizzato. Odia che tutti gli ridano alle spalle, o che lo chiamino con certi nomignoli. E odia assolutamente il suo nuovo compagno di stanza. Dan Howell...