Capitolo 2

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Dan sgranò gli occhi appena Phil lasciò la stanza. Non aveva mai visto Phil in questo modo. Era d'accordo con lui. Tutto ciò che stava tentando di fare era essere gentile. Provare a far funzionare le cose. E come aveva risposto lui? Orribilmente. E cosa aveva fatto lui? Comportarsi da stronzo. Questa era tutta colpa sua. 'Ha ragione. Sono una persona terribile.' Pensò Dan sdraiandosi di nuovo e facendo un sospiro profondo. Sobbalzò quando sentì le gobbe nella schiena.
"Merda" sussurrò ansioso. Nessuno deve saperlo. E specialmente non cosa erano veramente.
Phil corse giù dalle scale asciugandosi le lacrime agli occhi, ignorò le risate e gli sguardi che stava ricevendo. Corse nei corridoi e verso l'uscita. Aveva bisogno di stare all'aria aperta per un po'. La vista si annebbiò quando gli occhi s riempiono di nuovo di lacrime. Lentamente rallentò il passo e smise di correre fermandosi davanti alla reception. Magari gli lasceranno cambiare compagno. Magari. Sapeva che era praticamente impossibile. Non si possono cambiare i compagni di stanza. Ma magari era il suo giorno fortunato. Velocemente asciugò le lacrime e fece un respiro profondo mentre si diresse verso il bancone.
"Um, mi scusi signora?" Chiese Phil timidamente e la donna gli rivolse lo sguardo. "Voglio un altro compagno di stanza."
"Impossibile." Disse la donna. "Sei stato già qui prima, lo sai."
"Per favore" implorò Phil. "Per favore..."
"Ascolta, se lascio una persona far cambio, l'intera scuola mi chiederà lo stesso," Rispose frustrata, "Non ho tempo per queste cose."
"Almeno ci ho provato." Sussurrò Phil voltandosi indietro e scontrandosi con un altra persona.
"Oh, scusa." Disse un ragazzo giovane. Alzò lo sguardo e si trovò davanti un ragazzo con la pelle bianca e riccioli castani. Aveva gli occhi verdi con un cerchio scuro attorno all'iride. I loro occhi si incontrarono e Phil non si ricordo di averlo visto prima. Phil gli rivolse un sorriso.
"No, mi dispiace. Non ti ho mai visto prima. Devi essere nuovo." Disse.
"Si, nuovo." Disse il ragazzo. "Piacere di conoscerti. Sono PJ Liguori. Gli altri mi chiamano Peej."
"Phil Lester, gli altri mi chiamano perdente." Disse Phil stringendogli la mano.
"Non mi sembri un perdente." Disse PJ facendo alcuni passi indietro per guardare Phil. Questo tossì in imbarazzo. "Per me hai la faccia da Winston."
Phil si mise a ridere e aveva già il presentimento che sarebbero diventati amici.
"Grazie. Hai chiesto dov'è la tua stanza e cose così?"
"No, stavo andando alla reception per chiedere ma un ragazzo mi è venuto addosso e si è messo a parlare con me. Strano no?" Disse il riccio sorridendo. Phil rise di nuovo ed entrambi si voltarono verso il bancone.
"Nome?" Disse la donna.
"PJ Liguori."
"Intendi P-" Iniziò la signora.
"Solo PJ" Disse velocemente. L'impiegata gli rivolse uno sguardo confuso.
"Stanza 109C. Compagno, Chris Kendall."
Pj annuì e i due si incamminarono insieme verso le scale, si trovarono davanti Dan che stava scendendo.
"Bene, bene, bene," Disse Dan sorridendo. "Lester il perdente si è fatto un amichetto gay!"
"Chi è questo?" Sussurrò PJ. Phil sussultò quando vide il castano.
"Beh, sono il suo dolcissimo compagno di stanza ovviamente!" Disse Dan. "Come te la passi rammollito? Vi farete i pompini? Scommetto che vi divertirete tan-"
"Sta zitto, Howell," Gli ringhiò contro Phil. Vide Pj diventare rosso. "Vattene."
"Vattene? Dove sono andate le tue buone maniere, Philip?" Chiese Dan innocentemente. "Dire a qualcuno di andarsene? Questa non è la checca che conosco."
Phil strinse i denti e si voltò verso di lui, aveva gli occhi pieni di rabbia. L'adrenalina è una cosa strana; ti attraversa il corpo facendoti sentire invincibile e non facendoti pensare alle conseguenze. Prima di poter realizzare, aveva le mani contro il petto di Dan dandogli un forte spintone. Questo fece alcuni passi indietro per cercare di mantenere l'equilibrio prima di cadere con il culo a terra. Lanciò un'occhiataccia a Phil.
"Hai fatto un grosso errore, stronzo." Sputò Dan. Phil rimase in silenzio e lo fissò negli occhi con rabbia. Vide il ragazzo a terra toccarsi la schiena e sbarrare gli occhi. Velocemente si rialzò in piedi.
"È stato bello parlarvi." Disse nervosamente. "Devo andare ora. Ciao perdenti."
Dan schizzò via, si assicurò di non dare mai le spalle a Phil. Non appena non vide più i due ragazzi, si guardò attorno impaurito e corse nel bagno degli uomini. Controllo se fosse da solo e poi chiuse la porta. Si tolse la maglietta tirandola sul pavimento, voltò la schiena verso uno degli specchi. Strabuzzò gli occhi. Questa non era una buona cosa. Assolutamente non buona.
"Non posso più andare in giro se non riesco a controllarlo."  Dan strinse i denti.

Libertas Volandi (Phan) [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora