"Phil." Sussurrò Dan che gentilmente toccò il gomito di Phil. Erano seduti nella classe di geografia, si misero uno accanto all'altro nell'angolo sinistro della stanza. Phil stava prendendo appunti mentre cercava di stare attento, Dan invece stava per lo più fissando il vuoto. "Phil, mi annoio."
"Shush, sto cercando di stare attento, Dan." Gli sussurrò in risposta, aguzzando gli occhi verso l'insegnante davanti alla lavagna e sbattendo gli occhi più volte. Sospirò frustrato e tolse una scatola blu dallo zaino aprendola, tirò fuori gli occhiali e li sistemò sul naso.
"Pensavo portassi le lenti." Sussurrò Dan piegando la testa verso Phil. Sorrise vedendo il suo ragazzo indossare gli occhiali concentrato sul professore in fronte a loro che stava scrivendo qualcosa alla lavagna. Phil velocemente copiò gli appunti nel quaderno, si morse il labbro cercando di non perdere il filo del discorso. Dan rimase ad ammirare il volto di Phil, gli stanno davvero bene.
"Phil, mi annoio." Si lamentò ancora toccando il braccio di Phil, questa volta più forte, facendolo sbuffare.
"Intrattieniti." Sussurrò vedendo Dan mettere il broncio.
"Phil, ti prego." Insistette allungando la o. Il ragazzo si girò e gli rivolse uno sguardo severo, portò l'indice sulle sue labbra dicendogli di far silenzio. Dan incrociò le braccia e si mise a fissare il banco, sembrava un bimbo a cui non erano state comprate le caramelle. Diede uno sguardo a Phil; stava ancora prendendo appunti.
Lo sguardo stressato di Dan lentamente si trasformo in un sorriso furbo e si sistemò più indietro sulla sedia. Phil era troppo occupato a prestare attenzione per poterlo notare, fino a quando sentì una mano sul ginocchio. Le lunghe e sottili dita di Dan avvolgevano il ginocchio del ragazzo accanto a lui facendogli alzare la testa con uno sguardo confuso. Dan gli sorrise con gli occhi più innocenti possibili e Phil fece lo stesso tornando a concentrarsi sulla lezione. Dan ammiccò, fece scivolare la mano dal ginocchio alla coscia, la strinse attraverso il tessuto stretto dei jeans di Phil.
"Dan che cosa stai facendo?" Sussurrò. Il castano sentì il muscolo irrigidirsi sotto la sua mano.
"Quello che hai detto tu." Disse mordendosi il labbro. "Mi sto intrattenendo."
"Siamo in classe!" Gli urlò sotto voce quando sentì la mano salire più in alto. Phil riusciva a sentirlo, il sangue che arrivava alla sua lunghezza, i jeans che si stringevano. Dan sapeva benissimo cosa stesse facendo.
"È ancora più divertente così." Dan si mise a ridacchiare e messaggiare l'interno coscia del ragazzo, facendolo così sobbalzare sulla sedia. "Ti piace o mi sbaglio?"
"No, Dan!" Gli sussurrò. "Gesù, Dan, siamo in un luogo pubblico."
"Si, lo siamo Ma quegli occhiali ti stanno troppo bene." Fece scivolare le dita verso l'erezione di Phil facendolo gemere. "Non é che non ti stia piacendo."
"Dan!" Lo rimproverò di nuovo sentendo la mano iniziare a muoversi. Gli mancò per un attimo il respirò, poi aprì un po' di più le gambe e chiuse gli occhi. Dan sorrise, sapeva di aver vinto, e iniziò a massaggiare con il palmo.
"Vedi che ti sta piacendo?" Ammiccò per poi slacciare i jeans di Phil guardandosi attorno. Nessuno li stava guardando. Lentamente fece scivolare la mano dentro i boxer, avvolse le dita attorno all'erezione e iniziò a muoverle. Phil strinse la penna e con le unghie dell'altra mano iniziò a picchiettare sul tavolo.
"Dan Howell."
Tirò la testa su di colpo e rimise la mano sul tavolo. Sentì la faccia andare a fuoco e strinse i denti.
"Che c'è?" Chiese con sorriso innocente.
"Stai attento alla lezione." Disse l'insegnante con tono severo, poi tornò a concentrarsi sulla lavagna.
"Ci hanno quasi scoperti!" Esclamò Phil preoccupato, si guardò attorno e vide che tutti quanti stavano seguendo la lezione, poi si riallacciò i pantaloni. "Sei proprio cattivo."
"Sono il migliore." Lo corresse Dan, ricevendo una gomitata da Phil.
"Lo hai adorato anche se non sei venuto. Meglio che non lo hai fatto. Anzi, immagina il tuo sperma sul banco e sui jea-"
"Si, è abbastanza." Sussurrò frustrato, l'erezione pulsava contro il tessuto dei boxer e dei jeans.
"Non farlo più, okay?"
"Hmm, e perché non dovrei?" Dan ammiccò e sorrise al suo ragazzo facendolo arrossire. "Mi punirai perché non mi sono comportato bene?"
"Dan, sta zitto." Ridacchiò sentendo le guance andare a fuoco. "Quando torneremo in stanza ti distruggerò il culo in modo che non possa camminare per giorni."
"Non vedo l'ora." Dan sorrise e incrociò le braccia, guardò l'insegnante che gli stava lanciando sguardi per dirgli di smettere di parlare. "Ma ci vorranno due ore! Potremmo andare ora in bagno."
"Dan non prendermi in giro." Sospirò scuotendo il capo.
"Ho il lubrificante nello zaino." Lo rassicurò sorridendo.
"Perché hai- sai cosa? Non lo voglio sapere." Sbuffò frustrato.
"Quindi che ne dici?" Ammiccò toccandogli il gomito. "Io penso di sapere cosa voglia qualcuno lì sotto."
"E se entra qualcuno?" Gli sussurrò preoccupato.
"Nessuno entrerà, chiuderò io la porta. Sai che non ho bisogno di una chiave." Rispose con un sorrisetto furbo.
Phil lo fissò un attimo e scosse di nuovo il capo. Sempre guardando Dan, alzò lentamente la mano.
"Phil Lester?" Chiese l'insegnante.
"Posso andare al bagno?" Chiese un po' scocciato per averla data vinta al suo ragazzo. Il professore annuì e Phil si precipitò fuori dalla stanza. Gli occhi dell'optimi lo fissarono mentre si stava mordendo il labbro. Dan abbassò la mano, dallo zaino tolse una piccola bottiglietta che mise in tasca. Dopo un paio o meno di minuti alzò la mano agitandola in aria.
"Dan Ho-"
"Posso andare a cagare?" Lo interruppe velocemente. L'insegnante lo fissò per alcuni secondi, poi annuì. Saltò fuori dalla sedia, e si fece strada verso io bagno più vicino. Spinse la porta spalancandola.
"Phil?" Chiese guardandosi attorno. Uno dei bagni si aprì e vide Phil guardarlo male.
"Perché ci hai messi così tanto?" Phil si avvicinò a Dan e lo spinse contro il muro. Si guardarono per alcuni secondi, poi iniziarono a baciarsi, le dita nei capelli dell'altro. Il più piccolo aprì la bocca e Phil iniziò immediatamente ad usare la lingua. Ingoiarono i gemiti dell'altro e Phil spinse il bacino contro quello di Dan, le mani sui suoi fianchi. Il moro abbassò lentamente la mano e tirò fuori il lubrificante mettendolo nelle mani del ragazzo. Phil si staccò e diede uno sguardo alla porta.
"E se entrasse qualcuno?" Il suo tono era ansioso. "Non c'è serratura!"
"Nessuno entrerà, Phil." Gli rispose per poi mettere le sue labbra sopra quelle di Phil che si sciolse nel bacio.
"E se invece si!" Era abbastanza spaventato. "Non possiamo andare in una delle cabine, sono troppo piccole!"
"Sei tu quello che mi ha detto di non preoccuparmi troppo." Gli accarezzò la guancia rivolgendogli un sorriso.
"Si, ma non intendevo fare sesso in dei bagni pubblici, Dan!" Phil mise il broncio e strinse il fianco del suo ragazzo. Dan si sporse in avanti e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.
"Rilassati." Sussurrò e dolcemente riunì le loro labbra. Lento, passionale. Niente in confronto ai baci scambiati prima d'ora e Phil non poté far altro che arrendersi e ricambiare il bacio. Dan avvolse le braccia attorno alla vita del suo ragazzo tirandolo più vicino a sé, gemette nel bacio e sentì Phil sorridere. Questo, non staccando mai le labbra, iniziò a strusciarsi contro il suo ragazzo che voglioso replicò i movimenti. Dan abbassò le mani mettendole sul culo e stringendo alcune volte, ricevendo così dei gemiti da parte di Phil che mise le proprie mani sul suo petto.
"Girati, orsetto." Sussurrò e Dan lo fece immediatamente strusciando il proprio culo contro l'erezione di Phil facendolo gemere. Il maggiore spinse il corpo dell'altro contro il muro, fermò strettamente i due polsi dietro la schiena.
"Tieni i polsi così." Il suo tono era severo, le mani iniziarono a toccare la cintura del più piccolo. La slacciò velocemente, mettendo poi la mano nei jeans.
"Phil..." Gemette Dan spingendo i fianchi contro la mano di Phil. "Hmm.... Si..."
Phil abbassò i jeans del ragazzo fino a quando non furono sulle caviglie. Si lubrificò velocemente le dita e le mise nei boxer di Dan, dopo aver fatto cadere la bottiglietta blu a terra. Mentre gli massaggiava la lunghezza, iniziò a toccargli leggermente l'entrata fino a mettere il dito indice e rimanere fermo per alcuni secondi. Lentamente cominciò a muoverlo in profondità mentre Dan, sotto di lui, stava mugugnando.
"Di più." Sussurrò spingendosi contro il dito di Phil. Questo sorrise e mettendone un altro dentro li allargò, causando altri gemiti da parte del più piccolo. Dopo alcune spinte, ne mise un terzo muovendoli cercando di trovare il punto più sensibile di Dan. Phil capì di averlo trovato quando sentì il suo ragazzo emettere un piccolo urlo.
"Sssh." Phil sorrise. "Devi fare piano o dovrò tapparti la bocca con qualcosa."
"R-riesco a fare piano." Riuscì a sussurrare sopprimendo un altro gemito.
"Se li dici tu..." Phil ridacchiò e spinse le dita più in profondità, sentì Dan stringersi attorno a lui. D'improvviso tolse tutte e tre le dita. "Non avresti dovuto stuzzicarmi in classe."
"Mi di-dispiace." Gemette a bassa voce mentre Phil continuava a muovere su e giù la propria mano.
"No, non è vero." Rispose sbottonandosi i jeans. "E sai benissimo che conseguenze avrà tutto ciò."
Gli abbassò anche i boxer e aumentò la velocità della mano.
"Caa-aah-cazzo." Si morse immediatamente il labbro cercando di essere più quieto possibile. Phil lo sculacciò dicendogli ancora di stare zitto. Anche i suoi jeans caddero a terra e sorrise contro il collo di Dan.
"Muoviti Phil, che cazzo stai aspettando?" Gemette Dan spingendosi contro Phil.
"Ti ho detto di fare silenzio." Ringhiò Phil per poi sculacciarlo ancora. Abbassò i propri boxer e raccolse la bottiglietta caduta a terra. Si ricoprì con una grossa quantità di gel e mise la punta contro l'entrata di Dan. Con una mano gli coprì la bocca e poi iniziò a spingersi dentro facendo gemere il ragazzo. Phil lo silenziò a bassa voce, continuando a muovere lentamente l'altra mano.
"Bravo, così." Gli sussurrò nell'orecchio mordendogli il lobo. Iniziò a baciargli il collo per distrarlo dal bruciore che stava provando. "Basta che non mi uccidi bruciandomi il pene o spiegando improvvisamente le ali, okay?"
Dan ridacchiò e contro la mano di Phil mormorò un 'farò del mio meglio'. Sospirò quando sentì il pollice di Phil massaggiagli la punta e sentendolo uscire fino a far rimanere solamente la punta. D'improvviso spinse dentro di forza, mantenendo una velocità costante. Dan si stava trattenendo dal non urlare e Phil lo sentì irrigidirsi contro di se, così gli diede dei baci leggeri sul collo.
"Sei bravissimo, tesoro." Gli sussurrò continuando a spingersi dentro di lui cambiando ogni volta angolo cercando di trovare la sua prostata. "Davvero bravissimo."
Dan tenne i polsi attaccati alla schiena mentre il suo torso era attaccato al muro freddo. Quando Phil colpì la prostata, spalancò gli occhi e cercò di urlare, facendo così che la presa sulla sua bocca si facesse più stretta e che delle lacrime si formassero negli angoli degli occhi. Phil adorava sentire i gemiti e gli urli soppressi di Dan. Il più piccolo si strinse attorno a lui sentendo il proprio orgasmo avvicinarsi.
"Stai per venire, amore?" Sussurrò Phil muovendo più veloce la mano. "Dai, vieni per me."
Dan sentì le lacrime scorrere sulle guance mentre urlava contro la mano del suo ragazzo. Phil sentì avvicinarsi al proprio orgasmo quando sentì Dan stringersi. Quando l'optimi venne, rimasero le macchie di sperma sul muro lasciandolo con il fiatone. Phil lo seguì pochi secondi dopo; vedere il suo ragazzo lasciarsi andare così fu troppo per lui. Con entrambi con il fiato corto, Phil tolse la mano dalle labbra di Dan e si tolse da lui.
Dan si tirò su i jeans e i boxer, le gambe gli parevano gelatina e faticava a stare in piedi. Phil, ancora con il fiatone, fece lo stesso. Il più piccolo si girò guardandolo in volto, gli rivolse un sorriso stanco e prima che potesse cadere, Phil lo sorresse.
"Dan, stai bene?" Chiese preoccupato. Il più piccolo guardò in alto e gli rivolse un'altro sorriso stanco annuendo. Lentamente si rimise in piedi e accarezzandogli lo baciò dolcemente.
"Sto bene." Ripose e lentamente camminò verso la porta. Phil fece appena in tempo a prenderlo un'altra volta prima di scivolare entrambi sul pavimento. "Hai fatto come avevo detto. Adesso non riesco a camminare." "Si, ed è un bel problema." Sospirò Phil ridacchiando. "Come farò a riportarti in classe senza destare sospetti? Siamo stati fuori per troppo tempo, abbiamo entrambi il viso rosso e i capelli scompigliati e tu non riesci a camminare! Non potrebbe essere più ovvio!"
"Tu torni in classe, io me ne starò qui." Rispose Dan. "Tanto sanno già che salto le lezioni! Se lo faresti tu ne parlerebbero tutti."
"Ne parleranno tutti comunque." Fece spallucce Phil. "E non ti lascerò qui da solo. Non in una stanza con lo sperma sul muro e con te che non riesci a camminare."
"Già, dobbiamo pulire." Sbuffò guardando Phil.
"È il tuo sperma!" Si lamentò il maggiore.
"Sei tu quello che mi ha fatto venire." Ribatté Dan.
"Sei incredibile." Phil sbuffò e si alzò da terra. Prese alcuni fazzoletti dalla scatola appesa alla parete e si avvicinò al muro pulendo le macchie. "Incredibile." Mormorò vedendo Dan sorridere.
"Grazie, Leoncino." Disse in tono dolce.
"Mi devi un favore." Si lamentò Phil buttando i fazzoletti nel cestino. Gli occhi del più piccolo si spalancarono e si riempirono di paura.
"Sta arrivando qualcuno." Sussurrò Dan, facendo accigliare il volto di Phil.
"Come fai a saperlo?" Sussurrò di ritorno il maggiore cercando di sentire qualche rumore. "Io non sento niente."
"Nasconditi!" Esclamò il castano gesticolando.
"Tu che farai?!" Gli rispose tirandolo su in piedi e lasciandolo andare. Dan traballò un po' sulle gambe prima che cedessero di nuovo, afferrò velocemente il lavandino per sorreggersi.
"Farò finta di lavarmi le mani, tu nasconditi in una delle cabine!" Disse velocemente sentendo i passi avvicinarsi. Phil fece come detto chiudendo la porta a chiave. Dan premette il tappo e mise una mano sotto l'acqua, con l'altra si sorreggeva in piedi. La porta si aprì ed entrò un ragazzo biondo, Dan si voltò verso di lui rivolgendogli un sorriso. Il ragazzo sollevò un sopracciglio e si diresse verso l'orinatoio scambiandosi degli sguardi con Dan che lo stava ancora fissando. L'acqua si fermò e il castano la fece scendere di nuovo, sentì le gambe tremare. Lanciò un occhiata terrorizzata verso la cabina in cui era nascosto Phil poi si voltò verso il biondo rivolgendogli un altro sorriso. Il ragazzo lo guardò male e poi distolse lo sguardo, si slacciò i pantaloni e ritornò con gli occhi su Dan che gli stava ancora sorridendo.
"Ti dispiace?" Chiese un po' imbarazzato. Gli occhi del castano si spalancarono e si picchiò mentalmente per essere stato così stupido. Tornò a concentrarsi sul rubinetto facendo scendere di nuovo l'acqua. Il biondo diede un paio di sguardi al tipo strano che si stava lavando le mani da almeno cinque minuti. Dan mise anche l'altra mano sul lavandino sentendo le gambe cedere. Sentì il ragazzo avvicinarsi e d'improvviso realizzò che ci fosse solamente un lavandino, e lui lo stava occupando.
"Posso?" Chiese sollevando un sopracciglio.
"Uh, certo." Dan sorrise e si guardò attorno in cerca di qualcosa per appoggiarci. Sul muro c'era attaccata la scatola per i fazzoletti, avrebbe dovuto accontentarsi di quella, non aveva altra scelta. Dan afferrò la scatola e si allontanò dal lavandino mentre il ragazzo iniziò a lavarsi le mani. Provò con tutte le forze a rimanere in piedi e non fare un'ulteriore figuraccia. Sentì Phil ridacchiare nella cabina, guardò il biondo schizzare nel lavandino per togliere l'acqua dalle mani. Come faceva a non aver sentito? Si voltò verso la cabina, vide Phil spiare dalla serratura e gli lanciò un'occhiataccia.
"Scusami.." Mormorò il ragazzo. "Posso prendere un fazzoletto?"
"Oh, si, certo." Rispose impacciato tirandone fuori uno, sempre tenendosi in piedi con l'altra mano. Porse il fazzoletto al biondo che lo prese lentamente guardandolo male. Lo usò e poi lo buttò nel cestino, dopo di che uscì dal bagno. Phil aprì la porta appena in tempo per vedere e sentire il caos che creò Dan staccando la scatola di metallo dal muro e cadere con lei. Trattenne una risata guardando il ragazzo fissarlo con la macchinetta in mano. Phil non riuscì a resistere e scoppiò a ridere.
"Oh mio dio, Dan!" Il castano gli lanciò un'occhiataccia. "Stavo guardando da una crepa ed eri troppo imbarazzante! Stavi fissando quel ragazzo con un enorme sorriso in faccia mentre stava pisciando! E ora hai staccato una cazzo di scatola per i fazzoletti dal muro! Questo è oro!"
"Stai zitto." Si arrabbiò Dan guardando la macchinetta tra le sue mani. "Cosa facciamo adesso?"
"Io rido ancora per un po'. " Ridacchiò Phil facendo spallucce. "È stato stupendo! Grazie per avermi fatto ridere."
"Prego, testa di cazzo." Mormorò Dan mettendo la scatola accanto a sé. "Dobbiamo andarcene, qualcuno mi avrà sicuramente sentito cadere con sta roba. E se vedono me, verrò espulso. Sarebbe il milionesimo richiamo."
"Oh merda." Disse Phil accovacciandosi accanto a lui. "Ci penso io, tesoro."
Mise un braccio sotto le ginocchia di Dan e l'altro sotto le spalle prendendolo in braccio come una sposa.
"Ti porto in camera." Disse velocemente Phil. Aprí la porta con il piede e portò fuori Dan.
"Oh gesù, Phil." Esclamò a bassa voce scuotendo la testa.
"Sta zitto, sto cercando di essere romantico." Phil ridacchiò e immediatamente iniziò a correre verso le camere del dormitorio.Note:
Che strano... Capitolo con smut... un aggiornamento dopo secoli. Tutto nella norma insomma.
Adesso è finita la scuola quindi sono libera! Farò del mio meglio giuro!
Alla prossima!
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Libertas Volandi (Phan) [Italian Translation]
FanficPhil Lester odia il suo collegio. Odia il fatto che non abbia amici e che venga costantemente bullizzato. Odia che tutti gli ridano alle spalle, o che lo chiamino con certi nomignoli. E odia assolutamente il suo nuovo compagno di stanza. Dan Howell...