Capitolo 7

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"Phil?" Chiese PJ dall'altro lato della porta bussando per la terza volta. "Phil, apri. Hai saltato colazione. Stai bene?"
"Sto bene, vai via." Urlò mantenendo lo sguardo sulla finestra aperta. La stava fissando da alcune ore. Ma Dan non era ancora tornato e Phil stava iniziando a dubitare di tutto ciò che avesse fatto. Perché era fuggito? Si era pentito di ciò che aveva fatto? Deve avere freddo... Fuori solo con i boxer..
"Phil apri sta cazzo di porta." Urlò PJ picchiando sulla lastra di legno.
"Brendon Urie mi ha detto di chiuderla." Rispose mormorando. Poi si alzò, diede un altro sguardo alla finestra mentre si diresse verso la porta sospirando quando girò la chiave. PJ si lanciò immediatamente dentro, aveva la faccia rossa. Phil aguzzò lo sguardo e lo esaminò.
"Che succede? Perché hai saltato colazione, amico?" Chiese preoccupato il riccio chiudendo la porta. "Stai bene?"
"Sono solo molto stanco." Mentì rimettendosi a letto, avvolse il piumone attorno a sé e rabbrividì quando sentì una brezza fredda. "Non ho dormito bene."
"Almeno chiudi quella cazzo di finestra." Sbuffò andando verso di essa. "Si congela qua dentro."
"No, non farlo!" Urlò Phil saltando fuori dal letto, prese il polso di PJ trattenendolo. Il ragazzo sollevò un sopracciglio. "Voglio dire... Hai ragione. Chiudila. Fai pure."
Phil si schiarì la gola sedendosi di nuovo a letto, tenne il piumone attorno a sé e PJ chiuse la finestra. Lentamente si voltò verso Phil.
"Cosa sono queeelliiii." Chiese indicando il petto nudo dell'altro ragazzo. Alzò le sopracciglia e abbassò lo sguardo.
"Che cazzo-"
Sul petto di Phil c'erano due grandi bruciature rosse a forma di mano. Si passò una mano sulle impronte e sobbalzò. "Ow!" Esclamò il ragazzo. "Brucia!"
"Okay, ascoltami." Iniziò PJ gesticolando. "Demoni."
"Sta zitto." Ridacchiò Phil, ma si bloccò quando si ricordò come si fosse procurato quelle bruciature. Immagini della notte passata scorrevano nella sua mente. Quando Dan era sopra di lui, appoggiandosi con le mani sul petto. Bruciavano. Avevano sempre avuto ragione. Dan non era umano, o meglio, non lo era interamente. 
Magari Dan era l'unico umano della scuola ed il resto era inumano. Dipende dai punti di vista.
PJ toccò il petto di Phil ma questo gli schiaffeggiò il palmo.
"Mi farai male!" Esclamò offeso. Il riccio fece spallucce frustrato mentre Phil fissava fuori dalla finestra.
"Sembri assente oggi, sei sicuro di stare bene?" Chiese timidamente. Phil di colpo si girò verso di lui e annuì con un sorriso gentile.
"Siediti con me." Disse picchiettando sullo spazio accanto a lui, era incerto se raccontargli l'accaduto. Magari, solo una parte. "Io e Dan abbiamo fatto sesso la notte scorsa."

Gli occhi di Dan si spalancarono quando sentì un urlo provenire da dietro le sue spalle. Quando si svegliò, se ne stava in mezzo ad un pascolo, ali avvolte attorno a se come una coperta. Saltò in piedi e si girò, vide un uomo sulla cinquantina poco più in là, lo stava indicando con gli occhi strabuzzati indietreggiando tremolante.
"C-che cosa sei?" Chiese pietrificato a bocca spalancata.
"Oh merda" Esclamò Dsn spiegando le ali, saltò in alto andando verso il cielo lasciando l'uomo a terra.
"Un angelo! Un angelo!" Lo sentì urlare mentre sbatteva le ali più veloce che potesse andando sempre più in alto. Una serie di parolacce lasciarono le labbra di Dan quando il vento gelido avvolse il suo corpo raffreddandolo completamente. Lentamente rallentò la velocità e presto stava volteggiando nell'aria tremando per il freddo. Un pensiero gli passò per la mente, avrebbe potuto ritornare da Phil. Ma il ragazzo lo troverebbe un mostro. Phil lo avrebbe detto a tutti, causando a Dan la perdita di tutti i suoi amici. Beh, quei pochi che aveva. Sarebbe finito solo. Sua madre lo avrebbe diseredato appena avrebbe scoperto che suo figlio si fosse innamorato di un umano, che era anche un ragazzo. Perché doveva succedere tutto questo? Non poteva ritornare indietro. Certo che non si poteva tornare indietro! Tutto questo perché un bellissimo ragazzo gli tormentava sempre i pensieri.

"Avete fatto COSA?!" Quasi urlò PJ con occhi spalancati coprendosi la bocca con la mano.
"Non so come!" Si difese Phil. "Ed è stato fantastico! E-"
"Calma un attimo!" Interruppe il riccio. "A Dan piacciono i ragazzi?"
"No, le ragazze." Sbuffò frustrato. "Ecco perché stava urlando il mio nome ieri notte, PJ."
"Troppe informazioni, amico. Solo non me lo aspettavo." Sospirò. "Sembra così virile..."
"E io no?" Disse Phil ridacchiando mentre raddrizzava la schiena.
"Non molto, Phil." Disse, si mise a ridere quando vide l'altro mettere il broncio. "Non perdiamoci in chiacchiere. Tu hai performato del sesso su di lui?"
"Si PJ. 'Ho performato del sesso su di lui'" Phil iniziò a ridere. "Ma mi è piaciuto sul serio."
"Ed era la tua prima volta, giusto?" Chiese il riccio con un sorrisetto.
"Si." Rispose a bassa voce. "E lui è speciale, e non me ne pento."
"Lui invece?" Chiese PJ sollevando un sopracciglio. Phil fece spallucce. "A proposito di Dan, dov'è?"
"Ehmm... a fare una passeggiata." Mentì mordendosi il labbro. "Eravamo entrambi un po' scossi sai... ma non iniziare a dirlo a tutta la scuola. Dan non è pronto per fare coming out."
"Certo che no." Disse velocemente. "Ma avete sul serio fatto sesso? Wow, quanto grande era-"
"Non era sesso" Sbuffò Phil. "Era fare l'amore."
"Ma dai." Controbatté il riccio. "Fino a qualche giorno fa lo odiavi."
"I tempi cambiano." Fece spallucce alzandosi in piedi andando verso la finestra.
"Quindi ora voi due siete una coppia?" Chiese curioso con un sorrisetto. Phil non lo guardò.
"Ora, potresti gentilmente levarti?" Sbuffò indicando la porta. "Troppe domande per essere mattina presto."
"Per qualcuno è quel periodo del mese." Scherzò PJ. "Ma non mi importa. Io e Chris volevamo guardare un film dopo lezione. Abbiamo già fatto un fortino dell'amore fatto da materassi e piumoni. Vuoi prendere parte al 'fortino dell'amore'?"
" 'Fortino dell'amore'? No, grazie." Phil rise e accompagnò PJ alla porta. "Probabilmente guarderete qualche film stupido, tipo Wall-E."
"Chris ama quel film." Il riccio ridacchió e Phil chiuse lentamente la porta, ma PJ mise prontamente il suo piede in mezzo.
"Ci vediamo a lezione?" Chiese con gli occhi che lo stavano implorando.
"Non lo so." Fece spallucce e diede uno sguardo alla finestra. "Ho un po' di cose per la testa oggi."
"Umm, okay allora." Sbuffò e se ne andò. Phil barcollò verso l'armadio e si mise addosso una maglietta. Senza preoccuparsi di mettere i pantaloni, si infilò sotto le coperte a pancia in giù. E se Dan non tornasse più? E se se ne pentiva fino a questo punto? O magari era imbarazzato dai suoi poteri sovra umani? Aveva bruciato il mio petto e i polsi apposta?
Phil era perso nei suoi pensieri fin quando venne interrotto da un'assordante rumore di qualcosa che sbatté contro i vetri.
Phil giurò di non aver fatto un urlo da ragazzina.
Il vetro andò ovunque. Pensò in fretta e si protesse la testa con il piumone, ma non riuscì a coprire una delle braccia. Una scossa di dolore passo attraverso il suo corpo e vide del liquido caldo colare sul braccio.
Sentì un gemito. Lentamente sbirciò dal piumone e un certo ragazzo castano se ne stava sdraiato un una strana posizione sul pavimento guardandolo ad occhi spalancati. Due maestose ali erano distese a terra attaccate alla sua schiena.
"Oh mio dio!" Esclamò Phil coprendosi la bocca con la mano, ignorò completamente il sangue che colava dal braccio e si alzò in piedi. Corse verso Dan e si accovacciò accanto a lui.
"Stai bene?"
"Devo lavorare sugli atterraggi. Giuro che quella finestra era aperta quando me ne sono andato." Disse Dan alzandosi lentamente e grattandosi la nuca. Phil diede uno sguardo alla finestra rotta dietro di lui.
"Lo è ora." Ridacchiò ed esaminò Dan. Aveva diversi graffi sul corpo a causa del vetro, nessuno di essi profondo. Le due ali colorate erano attaccate alla sua schiena e fluttuavano dietro di lui. Phil spalancò gli occhi e allungò la mano verso di loro. Vide Dan sobbalzare e nascondersi velocemente dietro di esse guardando il pavimento.
"Sei bellissimo." Sussurrò Phil, il più piccolo abbassò lentamente una delle sue ali incontrando timido lo sguardo di Phil. "Davvero bellissimo."
"Lo pensi sul serio?" Chiese a voce bassa.
"Si, ovvio che si." Gli sussurrò con un sorriso gentile.
"Non sei spaventato o qualcosa del genere?" Domandò nervosamente mordendosi il labbro e distogliendo lo sguardo. Phil ridacchiò.
"Certo che lo sono. Ma non vuol dire che non voglio avere più nulla a che fare con te. Sono felicissimo che tu sia tornato... e stavo sperando.. che- beh sai... la scorsa notte... che tu non te ne penta o altro..."
"Cosa? Certo che no!" Esclamò con un sorriso e avvolse le braccia attorno al collo di Phil facendo si che cadesse schiena a terra. Questo rise abbracciandolo di ritorno.
"Quindi... Chris, PJ ed io avevamo ragione?" Sussurrò con un sorrisetto. "Sei tipo un super-umano o qualcosa di questo tipo?"
"Non posso dirlo." Disse velocemente togliendosi dall'abbraccio, vide lo sguardo deluso negli occhi di Phil. Si abbassò e baciò le labbra del maggiore, ricevette un sorriso. Insieme si alzarono, erano ancora circondati da pezzi di vetro. Dan diede uno sguardo alla ferita di Phil sul braccio e lo guardò in volto.
"Stai bene? Sembra profondissima!" Disse prendendogli il polso, fissava la ferita intensamente.
"Sto bene, grazie." Dan gli lasciò andare il braccio.
"Sicuro?" Chiese timidamente accarezzandogli la guancia.
"Ma tu sei un supereroe non umano, non puoi guarirmi?" Scherzò Phil ridendo, si fermò quando vide Dan alzare le sopracciglia e annuire. Phil fece la stessa espressione rivolgendogli uno sguardo tutt'altro che stupito.
"Stai scherzando, vero?" Disse in tono monotono. Dan prese di nuovo il suo braccio.
"Nah." Il più piccolo fece spallucce e sbuffando esaminò la ferita. "Credo di poterlo fare, è una delle prime cose che si imparano. È piuttosto profonda però, ci vorrà un bel po' di energia. Ed è da un po' che non guarisco qualcuno. L'ultima volta sarà stato durante i miei esami speciali. Ma lo farò, solo se otterrò qualcosa in cambio..."
"Sta zitto." Phil si mise a ridere vedendo Dan con un sorrisetto malizioso e fare l'occhiolino. "Guariscimi, scemo."
"Vorrei!" Disse asciugando del sangue dal braccio di Phil. "Ma non posso, okay. Non posso davvero. Non mi è permesso."
"Sei proprio uno stronzo, sai." Lo guardò negli occhi. "Sei come quelli che ti offrono aiuto, e poi ti dicono che non possono più."
"Voglio qualcosa in ritorno." Disse Dan mettendo un dito sulla ferita e facendo sobbalzare Phil.
"Tipo cosa?" Chiese in tono seducente avvicinandosi finché le sue labbra toccarono il lobo di Dan baciandolo dolcemente. "Cosa vuoi che faccia?"
"Hmm, ho in mente qualcosa." Mormorò a bassa voce mordendosi il labbro, trasse Phil più vicino a sé.
"Si? Dimmi." Sussurrò spingendo il più piccolo sulla schiena e guardandolo dall'alto. Le sue mani iniziarono a passare sul petto di Dan. Lentamente fece unire le loro labbra e si baciarono appassionatamente. Dan gemette a voce bassa.
"Pulisci tutto il vetro al posto mio e dici alla signora della reception che è stata colpa tua se la finestra si è rotta." Sussurrò seducente. Phil si allontanò immediatamente e alzò le sopracciglia. Dan stava sorridendo come un idiota.
"Stai scherzando, vero?" Il castano scosse la testa.
"D'accordo?" Chiese ridendo. Ricevette qualche pugno sulla spalla da Phil che lo fece ridere.
"Sei uno stronzo, ma ho un'idea. Puliamo tutto questo casino insieme." Iniziò indicando i pezzi di vetro. "Dopo tutto, è colpa tua se la finestra si è rotta, alieno."
"Non sono un alieno!" Gli disse offeso ed incrociando le braccia. "E sei stato tu quello che ha chiuso la finestra!"
Phil rise. "Quello è stato PJ. Allora puliamo tutta sta roba insieme, poi mettiamo un cartone sul buco nella finestra, e tu mi guarirai. D'accordo? Voglio sapere cosa si prova! È tutto così figo!"
"Sei proprio intelligente." Dan, vedendo l'entusiasmo di Phil, sorrise. Gli prese il braccio alzandolo di fronte al suo volto. "Okay, darà molto fastidio. Ma prova a stare fermo, okay? Contieniti."
Phil annuì eccitato e fissò Dan che stava coprendo la ferita con la propria mano.
Si morse il labbro guardando in basso, poi il volto del più piccolo e di nuovo la mano.
"Pronto?" Gli chiese in tono rassicurante, Phil annuì immediatamente. Il castamo rise e poi chiuse gli occhi. Inspirò profondamente, trattenne il respiro per alcuni secondi, ed espirò. Phil diede uno sguardo alle ali di Dan che si stavano allargando alla massima ampiezza dietro di lui, le punte delle piume primarie e quelle secondarie (quelle in basso) si stavano illuminando. Quando un senso di prurito passò per il suo braccio, Phil si lasciò scappare un lieve urlo e cercò di mantenere il braccio fermo. Vide Dan sorridere man mano che il fastidio diventava sempre più forte. D'improvviso la stanza si illuminò, la luce proveniva da sotto mano di Dan, il fastidio andò a sparire. La luce iniziò a sbiadire per poi sparì. Phil con gli occhi spalancanti guardò Dan mentre lentamente apriva gli occhi con un gran sorriso in volto. Poi tolse con calma la mano dal braccio di Phil.
"Non ci credo." Esclamò esaminandosi il braccio che sembrava perfettamente a posto. "Le punte selle tuo piume si sono illuminate! E anche la tua mano! Come-"
"Non posso dirti nulla, ricordi?" Lo interruppe severo. "E neanche tu! Non dire a nessuno di questo. E con nessuno voglio dire anche Chris e PJ!"
"Ugh, okay." Sbuffò alzandosi e scrollandosi i jeans. "Non preoccuparti. Non è che andrò in giro a dire s tutti che sei una specie di angelo."
"Sai sempre come far vedere le cose dal lato positivo." Dan ridacchiò. "Che ore sono, a proposito."
"Non lo so, presto." Disse Phil lamentandosi quando si ricordò di aver saltato colazione. Evitò di calpestare tutti i pezzi di vetro e si sedette sul letto prendendo il cellulare. Guardò velocemente l'orario."
"Le lezioni iniziano tra 15 minuti. Possiamo farcela."
"Oh zitto, le lezioni sono noiose." Sbuffò frustrato, si alzò anche lui sbattendo le ali un paio di volte per togliere i pezzi di vetro. "Io non ci vado."
"Oh, invece si." Disse Phil andando verso il proprio armadio, tirò fuori un paio di jeans. "Non rovinarti la vita non attendendo mai alle lezioni. Andare bene a scuola è importante. Lo 'swag' non ti pagherà le bollette."
"Sei uno stronzo." Rise Dan prendendo anche lui dei jeans. "Ci vogliono secoli per rimettere dentro le ali nella schiena."
"Sembra abbastanza schifoso." Commentò sdraiandosi a pancia in su sul letto, gambe all'aria cercando di infilare i jeans. "Com'è avere delle ali nella schiena?"
"Come se qualcuno ci avesse messo dentro dei mattoni." Sospirò. "Sono pesanti. Ed è per questo che non mi peso mai a ginnastica. Ho sempre una giustifica di mia mamma. Queste cose pesano 5kg l'una. Ma sai, ci si abitua. E poi, quando le si ha schiacciate contro la spina dorsale e il retro delle costole, è difficile tenerle sempre dentro. La schiena è costantemente tesa, quando la rilassi queste stronze saltano fuori. E per questo che ieri sono uscite quando, sai..."
"Sei venuto." Phil terminò la frase, il che fece ridere Dan. "Mi dispiace per essere quel tipo di persona, ma cosa siamo esattamente?"
"Quello che vuoi." Rispose a bassa voce non incontrando il suo sguardo.
"Beh... Io voglio che tu sia il mio ragazzo." Disse fiducioso, Dan alzò di colpo la testa mentre si stava tirando su i jeans. Barcollò e prontamente si aggrappò ad una delle maniglie dell'armadio, guardò Phil con occhi spalancati.
"Cosa? Davvero?" Chiese con un enorme sorriso, Phil gli rivolse un sorriso timido ed annuì. "Si! Voglio essere il tuo fidanzato!"
"Davvero? Pensavo che la scorsa notte, te ne fossi pentito quindi tu... sai..." Balbettò indicando la finestra. Dan ridacchiò e fece spallucce.
"Penso che fossimo entrambi scioccati, sai." Sorrise e si tirò su i jeans. "Ora devo rimettere queste dentro, che sembra abbastanza strano detto così, ma sai cosa intendo."
"Come farai a fare questo ed arrivare in tempo a lezione?" Gli chiese sorridendo mentre metteva in ordine la maglia.
"Non lo farò. Dammi del tempo, okay?" Dan rise e si abbottonò i jeans. "Vuoi mantenere queste cosa tra di noi?"
"Te l'ho già detto che non dirò a nessuno che sei un alieno, Dan."
"No, voglio dire..." Disse indicando prima Phil e poi se stesso. "Noi."
"Oh." Una freccia gli trafisse il cuore. "Certo."
"È solo che... I miei amici..." Disse a bassa voce e sorridendo, le ali si stavano ritirando pian piano.
"Già, no."  Phil gli rivolse un sorriso forzato e si schiarì la gola. "Capisco."
"Non sono pronto per dirlo. Scusa." Dan si morse il labbro.
"Dovresti dirlo quando sei pronto." Lo rassicurò Phil. D'improvviso si ricordò quello che aveva detto a PJ. "Oh merda."
"Cosa?" Chiese curioso.
"Nulla." Mentì. "Sei quasi pronto?"
"Ti sembro quasi pronto?" Dan rise e indicò le ali che erano solo per metà dentro la schiena. "Ci potrebbero volere alcuni minuti. Vai senza di me, okay?"
"No, se lo farò, tu non verrai a lezione!" Esclamò ridendo.
"Cosa succede se lo faccio?" Chiese facendo l'occhiolino. "Mi punirai?"
"Zitto, alieno. Anche se non mi sembra una cattiva idea, no?"
"Hmm, per niente." Ridacchiò mentre le sue ali sparirono del tutto. Andò verso Phil e lasciò una scia di baci dalla mascella all'orecchio. Phil strinse Dan più vicino. "Mi punirai se non verrò a lezione? Mi punirai per esser stato un ragazzo cattivo?" Gemette il più piccolo nell'orecchio dell'altro.
"Chissà..." Disse a bassa voce e sorridendo quando sentì Dan strusciarsi contro di lui.
"Cancella i tuoi stupidi piani e ti farò un pompino ora."
"La stai rendendo dura." Disse accarezzando il culo di Dan. "Letteralmente."
"Cosa ne dici, allora?" Sussurrò mordendogli il lobo.
"Hmmm... lezione."
"Ti odio."

Note:
Ecco qui il settimo capitolo! Finalmente le ali del nostro Dan si sono palesate definitivamente! Durante le vacanze di pasqua proverò a portare più di due capitoli ma non prometto nulla.
Spero vi sia piaciuto e alla prossima!

Libertas Volandi (Phan) [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora