"Okay! Fatto! Ho finito!" La voce di Afrodite rimbombò nella stanza dai muri di marmo. Lanciò l'iPad sul divano, che rimbalzò e per sbaglio colpì Ares. Alzò lo sguardo dal telefono e la guardò irritato.
"Che c'è ora?" Sospirò alzando gli occhi al cielo, poi tornò a concentrarsi sullo schermo. Afrodite gli lanciò un'occhiataccia.
"Sai quella storia d'amore che sto seguendo da un po'?" Incrociò le braccia e si morse il labbro. Aers non la guardo nemmeno.
"Quale?" Domandò, neanche minimamente interessato. Afrodite gli mise il broncio.
"Puoi far almeno finta che te ne importi qualcosa? Me ne torno da Efesto se continui a comportarti così." Gli tirò un cuscino addosso. Ares la guardò e alzò un sopracciglio.
"No, non è vero." L'uomo sorrise e si avvicinò a lei. Le diede un bacio sul collo facendola sussultare. "Sei troppo bella per lui."
"Questo non mi impedirà di lasciarti." Ares si staccò e la guardò offeso.
"Raccontami quella storia, tesoro." Sospirò con un piccolo sorriso. Afrodite si mise sulle ginocchia, non stava più nella pelle di dirgli tutto.
"Te l'ho già raccontata, quella dei due ragazzi!" Esclamò sorridendo. "L'Optimi e l'umano! La sto seguendo dall'inizio."
"Oh, dici l'esperimento che ha fatto Zeus di mettere due ragazzi insieme che sono anche di due specie differenti?" Domandò Ares, ora veramente interessato. "Tesoro, tutti gli Dei dell'Olimpo li conoscono. Zeus ha scelto quell'umano perché avrebbe potuto portare pace tra gli umani e gli Optimi. Lo ha fatto perché era dolce e forte, sento il coraggio che c'è in lui. Come stanno?"
"L'umano è stato ucciso dagli Optimi, ma è stato anni fa!" Esclamò la Dea scuotendo la testa. "È successo sette anni fa e l'Optimi è più morto che vivo. È piuttosto triste."
"Tch, solo sette anni. È un battito di ciglia della vita di un Optimi." Sospirò Ares. "Se è già più morto che vivo, mi domando come sarà tra qualche centinaio di anni."
"Sta' zitto, lui ama quell'umano!" Sibilò Afrodite. "Erano così belli insieme..."
"Già, poi è stato ucciso. In poche parole: un esperimento finito male." Ares sospirò e tornò a guardare il telefono. "Hey, ho un nuovo follower."
"Ares! Ascoltami!" Gridò la donna. Gli afferrò il telefono e glielo strappò di mano dandogli un'occhiataccia. Ares alzò lo sguardo offeso. "Quel ragazzo è sette anni che sta pregando me e tutti gli altri Dei. Anche te a cui probabilmente non frega un cazzo! E sai cosa? Non ce la faccio più! Devo risolvere questa situazione. È il mio lavoro. Il legame tra questi ragazzi era così forte, è anni che non vedevo una cosa simile. Devo riportali insieme."
"Scusa?" Chiese Ares, sedendosi e alzando un sopracciglio. "Come hai intenzione d farlo?"
"Lo chiederò ad Ade." La Dea fece spallucce, si alzò in piedi e si sistemò il vestito bianco e rosa. Mise a posto i capelli e la coroncina adornata da rose rosa. "Adesso vado agli inferi per fargli visita, ci vediamo."
"Neanche per sogno!" Esclamò Ares, scattando in piedi dal divano e afferrandole il polso. "È troppo pericoloso! Tutti quei mostri!"
"Devo farlo, Ares." Controbatté in tono severo. Tolse il suo braccio dalla presa e si avviò alla porta. Ares le corse dietro.
"Fammi almeno venire con te!" Esclamò raggiungendola.
"Devo farlo io." Ripeté, accentuando 'io' e aumentando il passo fino a lasciare l'edificio. "Da sola. Non seguirmi, starò bene. Non provare a farmi cambiare idea, non ce la farai. Devo riportare insieme quei due ragazzi. È il mio dovere da Dea dell'amore."
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Libertas Volandi (Phan) [Italian Translation]
Fiksi PenggemarPhil Lester odia il suo collegio. Odia il fatto che non abbia amici e che venga costantemente bullizzato. Odia che tutti gli ridano alle spalle, o che lo chiamino con certi nomignoli. E odia assolutamente il suo nuovo compagno di stanza. Dan Howell...