Abbiamo trascorso una nottata di caldo,le pale giravano ma l'aria era calda.Ci siamo svegliate presto ,fatto colazione in camera ,Maria dall'Italia ha portato il latte e i biscotti,ho preparato il caffè per me,poi ci siamo
vestite per andare al villaggio,con Maria abbiamo deciso di portare poche cose,così ogni giorno abbiamo qualcosa da portare ai bambini.Intanto ha telefonato Ilaria ,volontaria da tre mesi qui,subito ho notato che ci guardava stranamente, ma essendo di carattere fiducioso non vedo mai il male nelle persone.Abbiamo preso il tuc tuc,Ilaria la moto,cosi siamo andate con lei al villaggio.Dal tuc tuc ho fatto delle foto,la strada principale è asfaltata,ai lati c'è terra rossa ,poi tante baracche adibite a negozi,la stranezza è vedere la merce fuori a vista di tutti,il negozio che
vendeva i mobili aveva fuori i letti,scaffali,armadi e altro..Abbiamo lasciato la strada principale ,ormai era una strada rovinata piena di buche,al lato destro le capanne ,sono le abitazioni di questa gente,vedere le donne abbassate su delle bacinelle dove c'è la biancheria da lavare,ovvio qui non c'è la lavatrice tutto si lava a mano, qualche donna cucinava con delle pentole di alluminio appoggiate sul fuoco,ovvio niente fornelli a gas ,dunque
nemmeno energia elettrica...Quando siamo arrivate,i bambini erano dentro la scuola solo qualche piccolino in
giro nel cortile.I bambini ci guardavano con dei bei sorrisi ,poi Ilaria ci ha presentate al capo villaggio e alla moglie ,loro si fanno chiamare ..papà Steven e mamma Steven ,con loro ci siamo sentite a nostro agio,poi siamo andate in giro per la scuola ,dedicata dalla responsabile dell'associazione a sua madre Rossana,abbiamo fatto le prime foto ai bambini piccoli che stavano seduti nelle stuoie, nelle classi medie avevano i banchi in legno .
Le maestre hanno parlato con Maria in inglese e lei dopo spiegava,visto che non lo parlo.A un certo punto
mi sento guardata mi giro e Ilaria fa....dobbiamo parlare ,inizia dicendo che non dobbiamo fare foto,che i bambini non sono oggetti ma persone,che dobbiamo andare vestite come eravamo ,allora io rispondo ...scusa con un bermuda e una maglietta cosa hanno di strano...lei incomincia a trovare cavilli dicendo che cosi non siamo volontarie ma turiste delle snob ,qui non ci ho visto più, educatamente la guardo e rispondo perche tu come sei messa...indossava un vestito di lino FIRMATO molto scollato che si vedeva il costume di sotto...mi fa io sono semplice...giuro in quel momento le avrei tirato i capelli ,io e Maria vestite con semplici indumenti a lei non andarono bene,da qui tutta mattinata ho provato molto astio per lei,avevo capito che le dava fastidio la nostra presenza,infatti dopo parlando con Alessandra abbiamo saputo che il suo modo di fare e quello,ma non dovevamo darci peso al suo comportamento .
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LA MIA AFRICA ....WATAMU.
Non-FictionRealizzazione di un mio sogno.Andare in Africa precisamente in Kenya a Watumi.Una cittadina piccola che mi ha dato tanto....bambini gioiosi che mi hanno dato tanto amore puro.