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Sabato mattina, mi sveglio e sono distrutta a causa della settimana lavorativa, infatti da martedì, il giorno in cui ho rinfrescato il mio look, la mia clientela e salita ed ho dovuto fare molti straordinari, cosa positiva, se non fosse che ora sono stravolta. 

Alzandomi svogliatamente dal letto, ancora assonnata mi butto sotto la doccia,  lasciando che il getto d'acqua calda mi accarezzi pelle, una sensazione simile al tocco di un uomo dopo aver fatto l'amore. 

Arrotolo l'asciugamano intorno al corpo e mi piazzo di fronte allo specchio, l'unico amico sincero che ho in questo nuovo paese, di fronte a lui lascio scivolare il panno azzurro per terra e mi spio, guardo il mio corpo come non ho mai fatto. Inizio dai piccoli piedi fino a salire alle ginocchia per arrivare ai fianchi un po' più larghi del dovuto, la pancia un poco tonda e due seni modesti , torno alle mani piccole ma con le dita affusolate, per poi fare un salto al collo lungo, finalmente arrivo al viso e la prima cosa che noto sono le labbra, carnose, piene e rosse, il naso piccolo all'insù e due occhi grandi e marroni quasi neri, fino ad arrivare hai capelli biondissimi, tinti ovviamente. Tutto sommato non sono una brutta ragazza, anzi, mi trovo molto carina ed ho anche stile. L'unico problema è che mi lascio trascinare dagli eventi, come una leggera e candida piuma bianca, è bellissimo guardarla dondolare in balia del vento, ma è inanimata, non ha uno scopo, proprio come me, sono un contenitore senza contenuto, almeno, prima lo avevo. Amici cari, un fidanzato, ma ora cos'ho di fronte? L'immagine di me stessa che non mi rende fiera anzi, mi abbatte più che mai.

Come previsto questo è un agosto molto caldo, indosso dei pantaloncini ed una maglietta nera in pizzo, zoccoli alti e vado al supermercato per ordinare il cibo e le bevande che mi dovranno portare nel pomeriggio. Oggi è il giorno della festa!

Tornando a casa dalla spesa mi viene da ridere e canticchio saltellando, non so perché ma ora l'idea della festa non mi preoccupa anzi, ormai è tutto pronto perciò non c'è motivo di aver alcuna tensione visto che i miei amici hanno confermato tutti e poi quel ragazzo mi ha detto che...

- Che ci fai qui? -

- Sono qui per la festa, lo so che non è ora, ma volevo aiutarti, e sono rimasto qui di fronte a casa tua senza suonare perché -

- Non sai il mio nome -

Seduto di fronte al muretto che si affaccia a casa mia, trovo il ragazzo del passaggio, ridacchio vedendolo li, ora in piedi con uno zaino nero in spalla, vestito come James Dean. Lo invito ad entrare, faccendolo accomodare gli offro una birra fredda porgendogli anche un bicchiere che con un cenno della mano rifiuta, bevendo direttamente dalla bottiglia. Guardarlo bere mi rapisce, è un'immagine da foto, così istintivamente prendo il cellulare e gliela scatto, al suono della fotocamera, non si arrabbia, anzi, sta al gioco ed inizia a posare come se fosse un modello strampalato, durante gli scatti sorride più volte ed io rimango sorpresa dalla sua bellezza. Finito lo shooting, si avvicina a me e guardiamo assieme le foto. Così vicini noto che è veramente alto, supera la mia figura di  almeno di 20 cm, non credo di aver mai visto un ragazzo così bello in tutta la mia vita.

Click, mi scatta una foto e continua a scattarle , io seguo il suo esempio, faccio un po' la stupida. La sua espressione cambia completamente, da spensierato ora lo vedo concentratissimo sul cellulare, mi avvicino un pò allarmata, appena il mio viso si accosta al suo, scatta un "selfie", che ci ritrae insieme, lui è uscito con una faccia da playboy, sguardo rivolto alla fotocamera mentre morde il labbro, io invece ho la faccia buffa, bocca semi aperta ed occhi sbarrati. 

- Taggami, questa è la mia preferita, comunque mi chiamo Amos -

- Dafne.. -

Ci scambiamo il contatto di Facebook e lo taggo nelle foto, suona il campanello controllo chi è, con sorpresa guardo l'ora e vedo che sono le 5. Scendiamo in fretta e prendiamo la spesa. Mentre sistemo in cucina il cibo, Amos sposta i mobili per fare più spazio, non che ci sia tanto da spostare visto che ho un arredamento minimale.

AmosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora