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- Hey Skatch! -

Il nostro amico ci guarda incredulo ma felice, questa è la prima volta che Amos ed io ci facciamo vedere in pubblico dopo il nostro riavvicinamento, Skatch dietro al bancone del bar di suo padre, indossa una canottiera dei Boston Celtics, che fa risaltare la pelle abbronzata decorata dai suoi mille tatuaggi, con il capo ci indica l'ultimo tavolino libero, l'ora dell'aperitivo è sempre un delirio qui. Il vociare della gente sparisce sempre quanto sono con Amos, sembra che lui abbia il potere di crearci attorno una bolla di vetro, ci sediamo al tavolo una di fronte all'altro, non posso non sorridergli dopo quello che mi ha detto nel sonno due giorni fa, ma nello stesso tempo ho ancora paura ad avvicinarmi a lui, sentimentalmente ed anche se sembra impossibile, fisicamente. Il nostro gioco di sguardi viene interrotto dal fresco viso della cameriera rossa che ho visto la sera in cui ho incontrato Amos.

- Tesoro ciao!-

La ragazza saluta Amos con una pacca sulla spalla, la squadro un po' seccata, è mai possibile che in questo paese non esista una ragazza brutta? Sotto al vestito a fiori in cotone,color pastello, si nasconde un fisico magrissimo da modella quasi, indossa come me sandali bassi, anche se è veramente minuta le slanciano le gambe, la pelle è diafana, labbra sottili e due occhi che conosco bene, sbatto le palpebre più volte con la speranza di riuscire a scandire meglio le immagini, ma non serve a nulla, la bella cameriera ha i lineamenti simili a quelli di Amos, mi correggo, un po' più dolci dei suoi , ma quello che mi rapisce di lei sono gli stessi occhi azzurri. 

- Posso fare qualcosa per voi ?- 

Ordiniamo un classico aperitivo, lei fa degli scarabocchi sul taccuino e si allontana facendomi l'occhiolino. 

- Siete uguali! -

- No, lei è molto più bella - dice canzonando Skatch.

- Impossibile, io sono un Dio, è bella solo perché ha la fortuna di avere i miei geni -

I ragazzi ridono rumorosamente aspettandosi che io rida con loro, non lo faccio, non ho capito nulla di quello che hanno detto, dietro alle spalle di Skatch compare il corpicino della cameriera, che appoggia con una velocità incredibile i due bicchieri ed il tagliere con sopra i formaggi ed i salumi.

- Che fai qui seduto Ivan? - gli fa cenno di spostarsi un po' per sedergli sulle gambe.

- Ho finito il turno e non chiamarmi Ivan, Sonia -

La ragazza si alza di scatto e con il vassoio lo picchia sulla testa, andando via sbuffando dal tavolo, Skatch la guarda con gli occhi vivi, pieni di luce e sentimenti contrastanti come amore e delusione allo stesso tempo.

- Non conquisterai mia cugina continuandola a guardare da lontano -

Ora capisco tutto, la somiglianza ed il rapporto troppo amichevole con Amos, la cameriera o meglio Sonia è sua cugina.

-Oh oh, Skatch innamorato, non ci credo -

Mentre Skatch mi guarda timido, non riesco veramente a credere a lui innamorato di una ragazza che non sia Clio, in più cugina di Amos, una bellezza semplice acqua e sapone, tutta il contrario di lui.

- Lui ha una cotta per lei dai tempi delle elementari se non dall'asilo - lo sfotte Amos.

Skatch con la mano destra lo prende per il colletto della camicia bianca, con gli occhi fissi su di lui mentre gli ringhia contro - Cosa vuoi saperne tu dell'amore eh! Se tu è Dafne state ancora insieme è perché lei lo ha voluto, quindi chiudi la bocca e prega che lei non cambi idea -, detto questo lo molla con uno strattone ed esce dal bar. Guardo Amos ridere mentre con la mano si accarezza il collo più per riflesso che per il dolore,  la sua supponenza mi fa arrabbiare, quindi mi alzo dal tavolo e seguo Skatch. 

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