Il magnifico ricatto (Mafiatale!SansxFem!Reader)

A cena con la mafia

Rimani sbalordita.
È una stanza lussuosa e grande, in mezzo vi è un letto a baldacchino con le coperte rosse, accanto un comodino. Nella stanza ci sono anche un armadio, una cassettiera, una scrivania con una sedia e una specchiera. Inoltre, c'è una porta che dà su un'altra stanza: probabilmente il bagno. I muri della stanza sono dorati con vari disegni. È meraviglioso. Ma, perché, ti chiedi. Dopotutto sei solo una pedina, che bisogno hanno di farti sentire un'ospite?
Toriel: La stanza ti è gradita, cara?
Tu: Davvero splendida, grazie.

Ti sorride.

Toriel: Ascolta cara, la cena è alle 9, là conoscerai altri mostri. Fino ad allora puoi riposare. Ti prego peró di vestirti bene per l'occasione. D'accordo?
Tu: Ho capito, va bene.

Ti sorride un'ultima volta e poi se ne va.
Ti sdrai sul letto e inizi a guardare il soffitto per 1 minuto, giusto per mettere a posto i pensieri. Poi ti alzi e ispezioni la stanza. Sul comodino c'è una lampada, nei cassettini non c'è nulla.
Guardi nel cassetto della specchiera: vuoto anche questo. Nel cassetto della scrivania c'è qualcosa: è un quadernino con una penna. Non c'è scritto nulla. Lo rimetti al suo posto. Controlli nella cassettiera: nel primo cassetto ci sono delle maglie e dei pantaloni, nel secondo le scarpe. È il turno dell'armadio. Ci sono vari vestiti, dal formale al casual. Odi doverti vestire bene, anche perché sei abituata a prendere la prima cosa che vedi e metterla in fretta. Hai deciso: prendi una gonna nera e una camicia bianca con una giacca formale nera. Non sai proprio che scarpe mettere, ma trovi degli stivaletti neri perfetti. Perfetto, è deciso. Guardi l'ora. 17:34. È ancora presto. Sei terribilmente annoiata. Ti ricordi del coltellino nella  tasca. Ti ricordi della borsa. "Cavolo, era in infermeria, ho preso il coltellino e poi l'ho mollata lì. Forse da qui riesco a ritrovare l'infermeria?"
Esci dalla stanza, ti guardi un po' intorno. Hai due corridoi qui, uno alla tua sinistra e uno di fronte a te. Cerchi di ricordarti la strada innanzi tutto dalla sala riunioni alla tua stanza. Vai a sinistra, arrivi in fondo al corridoio e scendi delle scale, poi vai dritta fino ad un portone. Apri leggermente la porta per controllare. Sì, non c'è dubbio, è la stanza di prima. Ora devi ricordare dall'infermeria a qui. Procedi dritta, poi vai a destra. C'è un'insegna con una croce davanti alla porta, apri. Si, è lei. Wow, che orientamento 2.0, sei forte! Controlli per tutta la stanza, ma non c'è traccia della borsa. Dove diamine è finita?! Era qui, ai piedi del letto! Forse hai sbagliato stanza? Esci, chiudi la porta, ti giri e ti trovi davanti Sans, a pochi centimetri da te. Ti paralizzi.
Sans: Cosa cerchi da mezz'ora, ragazzina?

All'inizio pensi di rispondergli "Non ti riguarda", ma effettivamente potrebbe averla presa lui la borsa.

Tu: La mia borsa, sai dov'è?
Sans: Dipende, a cosa ti serve?
Tu: C'è la mia roba lì. Mi annoio senza.

Lui ridacchia.
Tu: Che c'è, ti faccio ridere? Dovrei ridere io, mi stai chiedendo una cosa che sapevi già.

Torna subito serio.
Sans: Nessuno ti vieta di ridere, comunque.

Ti irriti.

Tu: Non sono nella situazione più adatta da permettermelo, ti pare, Sans?

Non risponde. Ti guarda soltanto.

Tu: Peró ti ho chiesto dov'è la mia borsa, ora.
Sans: Dovrebbe averla Muffet.
Tu: E Muffet dov'è?
Sans: Dovrebbe essere in sala da pranzo che aiuta a preparare.
Tu: Okay, uhm... La sala da pranzo... Vediamo...
Sans: Non sai dov'è, dico bene?

Lo guardi perplessa.

Sans: Conosco una scorciatoia, prendimi per il braccio.

Fai come dice, anche se un po' diffidente. Non sai come ma con un solo passo siete davanti alla Sala da Pranzo. Ti gira la testa. Guardi Sans incredula e gli molli il braccio.
Tu: M-ma come hai fatto a...?
Sans: Eheheh, andiamo da Muffet, ragazzina.