La pedina del ricatto

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Ti risvegli che sei su un letto, la stanza sembra quella di un ospedale, eccetto alcune cose. Le tue ferite sono state medicate ed hai del ghiaccio sulla testa. Ti metti seduta, togliendoti il ghiaccio. Pessima idea. Inizia a girarti la testa e vedi tutto sfocato. Ti rimetti sdraiata e riprendi il ghiaccio. Vuoi alzarti, cavolo! Dove accidenti sei? Alzi le gambe, ti stroppicci gli occhi e ti rimetti seduta, lentamente. All'inizio ti gira la testa, ma dopo stabilizzi e metti a fuoco, per così dire. Ti guardi intorno. Accanto al letto c'è un comodino, sopra c'è la tua borsa, la prendi all'istante, e controlli che ci sia tutto dentro. Sì, c'è tutto. Stai frugando nella borsa quando senti un rumore. È un ragno sul comodino, ti sta "fissando". Afferri un libro dalla borsa e...
SPLAT
Ragno neutralizzato.
Tu: NE HO ABBASTANZA DI QUESTE ALLUCINAZIONI!

Urli mentre hai ancora in mano il libro.
All'improvviso senti dei passi leggermente irregolari avvicinarsi. Riponi il libro in borsa e prendi subito il coltellino svizzero, aprendo la parte con la lama. Lasci cadere la borsa a terra. La maniglia si muove bruscamente. Nascondi il coltellino dietro alla tua schiena mentre continui a fissare intensamente la maniglia. La porta si spalanca violentemente.

Non credi ai tuoi occhi.
Cosa sarebbe, una donna ragno?
Rimani immobile guardandola perplessa. Sembra arrabbiata. Ti guarda, poi inizia a urlare.

Donna ragno: AL PROSSIMO RAGNO CHE SCHIACCI IO SCHIACCIO TE, MALEDETTA RAGAZZA!

Sbarri gli occhi. Espressione shockata. La guardi incredula. Ha un giubbotto a quadratini neri e grigi, e un cappello, sempre a quadratini neri e grigi. Sono quei cappelli tipici dei detective, per quanto ne sai tu. Ma a te quella non sembra una detective. Indossa anche dei pantaloni piuttosto larghi, neri.
Sembra infastidita dal tuo esaminarla.
Tu: Perdonami, posso chiederti cosa... EHM... CHI sei?
Donna ragno: Uh? Auhuhuhuh~ non mi sono presentata~? Io sono Muffet, piacere di conoscerti, _________.

Si tappa la bocca subito dopo.

Tu: Come sai il mio nome, scusa?
Muffet: Auhuhuhuh~ io non so il tuo nome cara _________~

Si tappa la bocca di nuovo.
La guardi leggermente spaventata. Sempre dietro la schiena, ti metti nella tasca dietro dei pantaloncini il coltellino e copri il retro dei pantaloni tirando un po' la felpa in giù, siccome è lunga. Ti alzi. Stai per dire qualcosa, quando entra qualcun altro. Questa sembra una donna capra, ha una giacca molto lunga, grigia e una gonna nera. Ti guarda, poi guarda Muffet. Rimani come paralizzata.

Donna capra: Ah, ti sei svegliata cara!
Tu: E tu ora chi sei?!
Donna capra: Oh? Ehm, ciao piccola, io sono Toriel.
Tu: T-Toriel? Piacere...
Toriel: E tu sei?

Chiede sorridendo. Non ti fidi. La guardi diffidente.

Tu: Chiedilo a Muffet.

Muffet diventa rossa e inizia ad agitarsi. Toriel la guarda fulminandola con lo sguardo.
Si avvicina a te e ti prende per mano.

Toriel: Vieni, cara. Andando in sala riunioni potrai conoscere tutti i... Membri.

Ti dice mentre state già camminando per il corridoio. Tiri leggermente la presa. Non vuoi che ti tenga. La seguiresti anche se non ti tenesse, per curiosità, ma il fatto che ti tenga ti fa sentire, come dire, in trappola.
Toriel apre un portone, è un'enorme sala, con un grande tavolo al centro. Ci sono varie... Ehm... "persone", no, "mostri"... In ogni caso, seduti ci sono Muffet, la donna ragno di prima, una draghetta con un camice, una donna pesce e due scheletri, uno è alto e indossa una giacca con pantaloni eleganti, entrambi marroni. L'altro ti è familiare. È più basso dell'altro, ha come un sorriso stampato sulla faccia e nei suoi "occhi" se così si possono definire, ma è più corretto parlare di orbite, vi sono due luci bianche. "Che figata" pensi. Ma sì, probabilmente è tutto un sogno, insomma, non puó star succedendo, e poi quello scheletro è una tua vecchia allucinazione, o no? Sei ferma sulla soglia, lo stai osservando. Più di quanto tu non abbia osservato gli altri.
Toriel: Cara, puoi sederti qui.

Ti dice Toriel, indicandoti il posto vicino a lei. Probabilmente ora le sembrerai antipatica e maleducata, ma del resto, chi li conosce questi?
Tu: Forse sembreró scortese, antipatica o altro, ma ho tutto il premesso di essere diffidente nei vostri confronti, perció lo dico: se possibile, anche stare in piedi, a patto di non stare vicino a nessuno.

Toriel ha un'espressione leggermente offesa, ma sembra che ti capisca, quindi ti annuisce e si siede.
Lo scheletro, quello più basso, quello che tutt'ora stai guardando, sta ridacchiando. Lui è quello che ti interessa di più, ma sarai maggiormente diffidente proprio con lui. Regna ancora il silenzio, poi lo scheletro parla:
Scheletro 1: Tosta la tipetta.
Toriel: Beh, cara, immagino avrai molte domande, per cui, siamo qui per risponderti.

Rifletti. Una domanda banale è la prima per iniziare. Quindi userai questa strategia: dal generale al particolare.

Tu: La domanda più ovvia e più spontanea, ve la aspettavate tutti, suppongo. Sarebbe: chi siete?
Toriel: Giusto, presentatevi a _________.

C'è un attimo di silenzio.

Scheletro 2: UMANA, IO SONO IL GRANDE PAPYRUS! FAMOSO PER I SUOI SPAGHETTI!

Lo guardi. Gli sorridi.
Tu: Piacere, Papyrus.
Donna pesce: Io sono Undyne! Piacere, PUNK!
Tu: Piacere mio, Undyne.
Draghetta: E-ehm... I-io s-sono Alphys... P-piacere...

Le sorridi semplicemente, e diventa rossa. Non apettavi altro, altro che conoscere il nome di quello scheletro.
Sta un attimo in silenzio. Ti guarda. Poi si presenta.
Scheletro 1: Beh, io sono Sans.
Tu: ...piacere...

Rispondi guardandolo pensierosa.
Tu: Okay, ora ho un'altra domanda: dove sono?

Silenzio.

Tu: Ah, non potete rispondere, eh? Eppure sapevate che l'avrei chiesto, non potevate almeno inventarvi una risposta fasulla?

Sì, li stai sfidando. Sarà solo utile a farli parlare spinti dal nervosismo. Sans sta ridacchiando.
Sans: Ehi, questa ragazzina è un OSSO duro.

Dice ridacchiando.
Papyrus e Undyne: Sans!

Lui ridacchia.
Tu alzi gli occhi, la battuta ti è piaciuta, ma non devi darlo a vedere. Purtroppo non puoi evitare di sorridere. Ma perlomeno non stai ridendo.

Tu: Allora vi faccio una domanda più facile, hmm... Ah sì~... Che. Ci. Faccio. Qui?!

Ancora silenzio.

Tu: A questa gradirei che rispondeste, grazie.

Muffet: Auhuhuhuh~ Va bene, ragazza, allora iniziamo con tuo padre, d'accordo?
Toriel: Muffet.
Muffet: Auhuhuhuh~ Allora diglielo tu, Toriel~
Undyne: Secondo te glielo dice Toriel?! Ragazza, come ha detto Muffet, partiamo da tuo padre d'accordo?
Papyrus: Undyne!
Undyne: Sai che lavoro fa, no?

Fai silenzio. Inizi ad incuriosirti ma anche a spaventarti.

Undyne: Ah, non lo sai. Ma davveeero? Lo vedi spesso?

Ti torna in mente tuo padre. Inizi a rattristarti.

Undyne: Allora, innanzi tutto è sempre vestito in modo particolare, poi quel cappello, com'è che dicevi tu? Lo fa sembrare...?
Tu: ...un mafioso...?
Undyne: Esatto, _________. Esatto.
Tu: Aspetta, cosa c'entro io?
Sans: Ragazzina, non hai ancora capito che anche noi siamo mafiosi? Peró siamo nemici di tuo padre, e quindi entri in ballo tu.

Rimani zitta, le gambe, le senti deboli.

Sans: Tuo padre ci ha dato del filo da torcere, perció noi usiamo te, come ricatto. Te in cambio di soldi. Ti è chiaro ora?
Toriel: Sans...!

In questa sua ultima frase i suoi "occhi" sono diventati completamente neri.
Non ti reggi più in piedi. Non svieni, ma cadi a terra, da seduta.
Sans: Non hai altri ruoli qui.
Undyne: Sans, puó bastare, ora basta.

Escono tutti tranne Toriel che ti aiuta ad alzarti.
Toriel: Sembri stanca, ti accompagno in camera tua, così potrai riposare prima di cena.

Le prendi la mano facendoti così aiutare ad alzarti, fai ancora fatica a camminare ma ci riesci abbastanza bene.

Uscite dall'enorme sala, Toriel ti guida per i corridoi di quell'edificio enorme, dopodiché si ferma davanti una porta e ti dice:
Toriel: Questa sarà la tua stanza.

Detto questo, apre la porta.

Hola ragazzuoli! Spero questo capitolo vi sia piaciuto~ Penso pubblicheró una volta al giorno o una ogni due giorni a seconda degli impegni. Vabby, niente, sciau belli! *scappa*

Il magnifico ricatto (Mafiatale!SansxFem!Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora