Non posso piangere

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Mi siedo a tavola, allo stesso posto della sera prima. Iniziamo tutti a mangiare, dopo circa 10 minuti mi giro verso Alphys, seduta alla destra di Mettaton.
Tu: Ehi, Alphys! Oggi siete stati fuori per un po', che avete fatto di bello?
Alphys: Ah... E-ehm... U-Undyne, dov'è che siamo andate oggi eheh?
Undyne: Ma come scusa Alphys? Lo sai bene che siam... Volevo dire... aspetta, chi te l'ha chiesto?
Alphys: Ehm... L'umana...
Undyne: E a te che importa, mocciosetta?
Tu: HAHAHAH. CHE RIDERE. METTIAMO UNA COSA IN CHIARO, UNDYNE: LA PROSSIMA VOLTA CHE MI CHIAMI "MOCCIOSETTA" TI RIBALTO I PIATTI IN FACCIA!
Mettaton: Whoa, calma ______!Undyne: AH SÌ? BEH IO TI RIBALTO IL TAVOLO IN FACCIA!
Mettaton: Undyne...!
Alphys: C-calmatevi!

Il baccano in sala si interrompe e tutti guardano me e Undyne.
Toriel: Che succede, voi due?
Undyne: L'umana è un po' permalosa...

Sbatto i pugni sul tavolo.
Tu: IO NON SONO PERMALOSA!
Mettaton: Così dai solo la prova di esserlo, dolcezza...
Tu: TACI!
Toriel: Ma che ti prende, _________?!
Tu: Mi prende che voi siete usciti a combinare danni a qualcuno o a qualcosa!
Muffet: E che ne sai?
Tu: Ma smettila, Muffet. È così ovvio.
Papyrus: Non puoi affermare certe cose con tanta certezza, umana!
Tu: Sì che posso, Papyrus! Vi ho sentiti oggi! E quel maledetto libro, ne è l'ennesima prova!
Toriel: Hai letto quel libro...?
Tu: Non cambia nulla! E quindi ditemi, com'è che mio padre vi sta così sulle palle?!
Toriel: _________!
Tu: Cosa?! Che c'è?!
Muffet: Non ci sta sulle palle, semplicemente è un pericolo per noi!
Undyne: Ebbé, un po' sulle palle...
Muffet: Taci, Undyne.

Sbatto di nuovo i pugni sul tavolo e mi alzo.

Tu: Allora voi lo siete per me!
Toriel: Cara, dove vai?!
Tu: Non chiamarmi "cara", Toriel! Proprio non me la sento di stare qui un minuto di più!

Detto questo, esco dalla sala.
Durante il tutto Sans non ha detto una parola, né alzato ciglio. Anzi, sembrava quasi divertito.
Ancora più nervosa salgo le scale, poi arriva Mettaton di corsa.
Mettaton: ______! Anf anf... Ma che ti è preso, si puó sapere?
Tu: Scusa MTT, non è colpa tua... Ma proprio non ce la faccio a stare tra loro. Non ti preoccupare MTT, torna pure con gli altri..

Dico allontanandomi.
Non vado in camera, e nemmeno in biblioteca, vado in quel teatro con il pianoforte a coda.
Chiudo la porta, mi dirigo al piano, mi siedo.
Inizio a suonare "Fly" di Ludovico Einaudi. Cerco di calmarmi più che posso.
Ma stranamente non basta. Effettivamente ho una canzone che mi fa sempre calmare... Inizio a suonarla. "Compitine d'une autre été". Yann Tiersen.
Ma perché non mi calmo?
Sospiro. Abbattuta mi appoggio con la testa ai tasti. Socchiudo gli occhi. Qualcosa mi inumidisce la guancia.
No, perché... Sto...












...piangendo?

No, non io, non ora...

Non posso piangere.

Io non piango...

Non piango da 1 mese...

Non ora.

Ho promesso a mia sorella che non avrei pianto in sua assenza.

Non devo...

Scusa, sorellona.
Non ho mantenuto la promessa.

Come faccio a smettere?
Sembra impossibile...
Ma dopotutto che importa?
L'unica cosa che posso fare ora è piangere.
Inizio a calmarmi, ma continuo a piangere.
Ricomincio a suonare. Suono "Cold" di Jorge Méndez. È una canzone al pianoforte ma è accompagnata dal violino.
Inizio a suonare. Man mano inizio ad immaginarmi da sola il suono del violino, finché non mi trovo a riuscire a suonare pure le note di quello, usando i tasti più alti del piano.
Suono, e continuo a piangere.
Finita la canzone, mi sento più leggera.
Sento un qualcuno che applaude. Guardo alla porta.
Sans: Ehi, non male, ragazzina.
Tu: S-Sans!

Esclamo mentre mi asciugo gli occhi con le maniche.
Tu: Che ci fai qui?
Sans: Diciamo solo che Toriel ha detto a tutti di cercarti.
Tu: Ah, cercarmi. Sì, sì. Ho capito.

Mi alzo. Rimango un po' in piedi davanti al piano.
Sans: Non è che ti sei fatta trasportare un po' troppo dalla canzone?
Tu: Prego?
Sans: _________, perché piangevi?
Tu: C-COME?! N-non stavo piangendo, dannazione...!

Ridacchia.
Tu: Cosa c'è da ridere, si puó sapere?
Sans: Credi di darmela a bere, ecco perché rido.

Abbasso la testa.
Tu: Non credo che tu mi capiresti. Ma del resto chi potrebbe mai capirmi? È così...
Sans: ______...?
Tu: Hahah, ma che importa... Buonanotte, Sans.

Dico uscendo. Faccio fatica a reggermi sulle gambe, mi sento come se avessi camminato per 2 giorni di fila. Cammino lentamente, a testa bassa, a gambe tremanti dalla fatica.
Arrivo in camera, mi metto la camicia da notte ed un maglioncino (ho freddo).
Bussano.
Tu: No, non ora...

Parlo con voce tremolante, ho di nuovo gli occhi lucidi.
Bussano di nuovo, ma più impazientemente.
Mi avvicino alla porta lentamente, e la apro altrettanto lentamente.
Tu: Eek...!

Un abbraccio.
Era Sans, che appena aperta la porta mi ha abbracciata.
Sono perplessa, mentre ancora mi abbraccia.
Sans: No, io ti capisco piccoletta...

Arrossisco, ma ricambio l'abbraccio.
Davvero non me l'aspettavo da lui, peró. Sans che mi abbraccia? Mi sarei aspettata... Che so, Mettaton o Toriel...  Ma Sans no... Ed è proprio perché è una cosa inaspettata che mi fa sentire bene.
Nessuno mi ha mai vista piangere, solo mia sorella.
E mia madre.
Riaffiora la nostalgia, la delusione tutto in una volta, ora da occhi lucidi si passa a occhi traboccanti di lacrime, e anche se non volevo farmi vedere da nessuno in questo stato, non ho potuto evitarlo. So solo che Sans sentendomi piangere mi stringe più forte, dicendomi che è tutto ok.
No, io lo so che non è tutto ok. Sono la prima a saperlo. Ma mi autoconvinco e man mano smetto di piangere.
Tu: Non avresti dovuto vedermi piangere...
Sans: Tutti noi piangiamo, è normale.

Dice smettendo di abbracciarmi.
Gli sorrido.
Tu: Grazie, ora sto meglio.
Sans: Menomale.
Tu: Allora a domani...
Sans: Buonanotte.

Mi dà una pacca sulla spalla ed esce.
Mi sdraio sul letto e rifletto un attimo.
No aspè', SONO ANCORA ROSSA. Tutto per un semplice abbraccio? Certo non me l'aspettavo...
Sento di nuovo bussare. Mi alzo e mi dirigo verso la porta, la spalanco bruscamente.
Undyne: Hey, punk... Volevo scusarmi per oggi.
Tu: No, non preoccuparti.

Le sorrido. Lei ricambia.
Undyne: Oh beh! Ora devo andare, punk! 'Notte!

Non ho neanche il tempo di chiudere la porta che arriva Toriel.
Tu: Ah, Toriel... Come stai?
Toriel: Piccola, mi hai fatta stare in pensiero! Mi dispiace per oggi, cara...
Tu: No, non fa niente, scusami tu...

Ci sorridiamo. Mi sorride di nuovo, e poi se ne va. Chiudo la porta. Mi rimetto sul letto, spengo la luce e mi rannicchio sotto alle coperte.
Chiudo gli occhi e mi addormento.

Un bellissimo pianoforte bianco. Un abbondante pubblico che tiene gli occhi puntati su di me. Inizio a suonare una canzone dal tono misterioso. Dopo inizio a cantare, tenendo gli occhi chiusi per non so quale motivo.

"Deep down, whispers
We can hear them all
Your inner voice
What will it tell us
The deepest abyss of your soul
It can’t hide
Conflict, turmoil
Unfaltering kindness
Apprehension
Determination
All those feelings mixed up
An array of thoughts

Will you fight or show
True mercy
You have to make that choice

Will you save your friends
Escape then
Show them the world above

Will you set him free
Mercilessly
Write your wish in the dust

Two sides are playing
A tough game
An endless tug of war

Which will win
Savior or murderer..."

Riapro gli occhi che sono in un luogo strano, le uniche luci sono dei funghi che emanano luce blu, è quasi tutto ricoperto d'acqua, apparte alcune vie. Il silenzio regna in questo posto.

???: E tu chi sei?

Ciao ragazziii~! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, mi è piaciuto molto scriverlo ewe
Ehi, riuscite ad indovinare qual è la canzone? Riguarda il posto in cui vi trovate dopo averla cantata quindi... Indovinate nei commenti, belle gioie! Ebbé, btw, arrivederziii~!!

Il magnifico ricatto (Mafiatale!SansxFem!Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora