"Ti va di raccontarmi che cosa è successo in questi anni?" mi distrae con questa domanda. So a che cosa si riferisce, vuole sapere della terapia e di come ho affrontato i miei turbamenti, i problemi che avevo.
"Certo, basta che non ti renda più triste, il racconto" me ne voglio assicurare.
"No, non preoccuparti. Mi fa piacere sapere il tuo percorso, cosa ti ha portato ad essere quest'uomo nuovo."
Prendo un respiro e cerco un punto da cui iniziare.
"Quando avemmo quella discussione, non appena scoprii che eri incinta, mi soffermai a pensare. Il fatto che tu preferisti lasciarmi e crescere Ara con un altro, mi ha dato molto su cui riflettere. È stato un duro colpo, non te lo nascondo, ma mi è servito da spinta per trovare, finalmente, il coraggio di buttarmi alle spalle Lucy e tutto quello che mi ha fatto.
Così, un giorno, andai dal consulente universitario e chiesi se mi potesse indicare un buon terapeuta. Mi dette un nome, il giorno seguente chiamai e presi un appuntamento. Non ti dico che il percorso è stato semplice, privo di dolore, ma è servito. Il primo incontro, diciamo, fu abbastanza tranquillo. Ci presentammo, il dottore mi disse quali erano le sue qualifiche e poi buttammo giù una specie di scaletta, con gli obiettivi da raggiungere. Iniziammo passo dopo passo, ottenendo via via molti buoni risultati. Sai, ho sempre pensato che riaprire vecchie ferite mi avrebbe fatto peggiorare. Invece ho scoperto che, ogni volta che mi disfacevo di un problema, di un brutto ricordo, mi sentivo meglio, più leggero. Così sono andato avanti, per due lunghi anni. Mi sono laureato, ho ripreso in mano la mia vita e ho frequentato dei gruppi di supporto, per chi aveva fatto uso di droghe e alcool. Mi sono buttato a capofitto nello studio, prima, e nel lavoro, poi. Ho ottenuto dei buoni risultati e molti riconoscimenti per il mio impegno e la qualità del mio lavoro. Cosa che mi ha spronato ulteriormente a volermi fare un nome e diventare qualcuno. Così che mia figlia e tu, sareste state fiere di me. Ho sperato che, cambiando, mi permettessi di vedere Ara, mi mancava e non c'è stato giorno in cui non pensassi a lei, a te.
Ma per tornare al discorso originario, ho vuotato il sacco. Ho detto tutte le cose orrende che Lucy mi faceva, poi ho spiegato che è scomparsa e che non l'ho più vista. Ho mantenuto la parola, il segreto, Mia. Ti ho protetta e lo farò sempre. Mi sento ancora in colpa, nonostante tutte le buone cose che sono successe. Se mi fossi dato una mossa prima, Ace sarebbe vivo. Questo sarà un peso che avrò per sempre sul cuore. Per voi, per Jackson e anche per me." Termino, commosso. Il ricordo del mio amico, vive sempre in me, reale e presente.Inaspettatamente, si avvicina e mi abbraccia, tenendomi stretto a sé.
"Non devi, Rio, davvero. Alla fine la colpa non è stata tua, tu hai scelto cosa era meglio per te, ovvero allontanarti e chiudere definitivamente con quella vita, con quella gente. Mi rendo conto che, tutti noi, siamo stati troppo duri con te. Ti abbiamo lasciato solo, non pensando che anche tu soffrissi. Ace era per prima cosa amico tuo, ma questo pensiero non ci ha fermati dall'abbandonarti, dall'emarginarti. Avremmo dovuto starti affianco ed aiutarti a debellare quella piaga, facendo in modo che finissero dietro le sbarre. Ti chiedo perdono, per averti fatto questo, averti tenuto separato da tua figlia" mi dice.
Le prendo il volto tra le mani e le dico: "non devi assolutamente Mia. Hai protetto nostra figlia, non mi sarei aspettato nulla di meno, da te. E non ve ne faccio una colpa, è stato il naturale epilogo ad anni di paura. Ero un idiota a quell'epoca, invischiato in cose grosse, con gente pericolosa. Hai fatto bene a fuggire, a crescere Ara lontana da tutto il caos ed il male, che portavo. Sei una madre, che lotta e combatte per il suo cucciolo. Ti rispetto e ti amo, ancora di più, per questo. Hai avuto il fegato che a me è sempre mancato. Liberati di questo brutto pensiero, per me è tutto perdonato. Per cambiare discorso, comunque, non ho fatto tutto da solo, riferendomi ad Hector. È spuntato fuori un super testimone, che conosceva bene lui e gli One Ten Crips. Ha dato un sostanziale, se non fondamentale, contributo. Grazie a lui, o lei, sono riusciti ad incastrarlo e farlo finire dentro, anche per la rapina di cui mi presi la colpa, infatti la mia fedina penale è stata ripulita di quel crimine. Mi hanno dato un piccolo risarcimento, col quale ho aperto il mio studio. Le cose hanno girato bene alla fine, rifarei ogni passo, se servisse ad essere qui, ancora una volta, con te."
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SIAE Darkness & Light 3- An immortal love. 02/10/2019
RomanceDA REVISIONARE! Terzo ed ultimo capitolo della saga Darkness & Light. PUBBLICATO AD OTTOBRE 2019.