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"Che ne pensi se passo a rapirti e ti porto fuori a cena?" domando a Mia, una volta che ci siamo salutati, per telefono.

"Va bene, a che ora?" non rifiuta, è già un grande passo.

"Dimmi tu, quando sei pronta?" le passo la patata bollente.

Ara è con Jackson, al luna park e gli farà da babysitter, ne approfitto per rapirla e portarla fuori.

"Facciamo per le 19:00, così ho tutto il tempo" decide.

"Va bene, a tra poco allora, ciao piccola" la saluto, lei ridacchia e ricambia.

Vado a farmi la barba, la doccia e prepararmi per stasera. Metto il profumo che le piaceva tanto, una camicia bianca e pantaloni eleganti, con scarpe classiche. Voglio fare bella figura visto che, sono certo, lei si metta in ghingheri.

Sistemo i capelli, un filo di dopo barba e sono pronto. Manca ancora più di mezz'ora all'appuntamento così decido di passare al bancomat per prelevare qualche soldo. Guido piano, rispetto i limiti e mi dirigo alla banca, prelevo e corro via di nuovo.

Arrivo sotto casa sua, in anticipo di parecchio. Un sms mi distrae, lo leggo, è di Mia: -Sali, sono quasi pronta-, mi invita. Scendo e chiudo la macchina, facendo a due a due le scale.

"E' aperto, entra" sento la sua voce dall'altra stanza.

"Fai con comodo, è ancora presto, scusa per l'anticipo" le grido di rimando.

"Tranquillo, ti conosco, lo sai" sghignazza.

È vero, mi conosce, troppo in profondità. Ed eccola che scende, è meravigliosa, la quintessenza della bellezza.

Un abito a metà coscia rosso, con spalline fini, una cintura nera in vita, sandali con il tacco in abbinamento.

"Sei bellissima" le bacio la guancia, arrossisce.

"Sai a che pensavo?" Mi chiede.

"No, a cosa?" Son curioso di sapere.

"Non abbiamo mai avuto un vero primo appuntamento" fa notare.

"Sai che hai ragione? Non ci avevo mai pensato. Credevo che a Londra, i conti fossero stati chiusi" rammento.

"Londra, ti ricordi? Che bel periodo è stato quello!" Si emoziona, al ricordo.

"Il migliore. Ma possiamo sempre fare in modo di superare le aspettative, ti pare?" Scherzo, ma non troppo.

"Chissà, magari..." lascia in sospeso.

Le prendo le mani e fissando i miei occhi nei suoi, dico: "Mia, sei tornata libera, voglio ricominciare con te. Vivere la vita che avremmo dovuto avere, stare insieme e crescere Ara.   Sarò sempre grato a Morgan, per avervi protette, amate e aver fatto la mia parte con Chayara. Ma è te che voglio, mia figlia, nella mia vita" ammetto ancora, con sincerità. Mi stringe, senza dire nulla, tanto commossa.

"Okay, andiamo" la prendo per mano, aspetto che chiuda la porta e faccio strada. Le apro lo sportello, aspetto si accomodi e vado al posto di guida.

"Sentiamo, uomo dalle mille sorprese, dove mi porti?" Vuol sapere.

"Stasera, sushi, amore mio" quasi strilla, per la felicità.

"Amo il sushi! Ti sei ricordato anche questo, che uomo sei!" Mi loda. Sorrido a tutta bocca.

"Te l'ho detto, io ricordo tutto" ribadisco.

Arrivare al ristorante non ci prende molto tempo, ci fanno accomodare e portano i menù. Lo studio con attenzione, ricordando cosa le piace e cosa no. La cameriera arriva a prendere le ordinazioni e prendo il comando.

SIAE Darkness & Light 3- An immortal love. 02/10/2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora