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Mia Pov:

"Ara per piacere stai attenta su quello scivolo" richiamo quella scavezzacollo di mia figlia.

Ho dovuto portarla al parco per lasciar lavorare Rio in santa pace, dato che non gli dava un secondo di tregua, troppo eccitata dall'avere il padre sotto lo stesso tetto.

La controllo ancora, vedendo che si è spostata nel recinto di sabbia, per poi tirare fuori il mio album da disegno dallo zaino.

Butto giù qualche schizzo, tanto per tenere la mente e le mani occupate, ripensando a quella figura che ho visto settimane fa, accanto alla mia auto.

Non ho avuto una vera e propria sensazione di paura, ma piuttosto una sorta di aspettativa. Una cosa strana, che non mi so spiegare nemmeno io.

"Mamy, mi compri il gelato?"

Eccola, tutta sudata e scarmigliata.

"Ara, stasera papà ci porta fuori. Se prendi ora il gelato, niente torta dopo cena. Scegli tu cosa vuoi fare" so che è molto golosa, ma non voglio che ecceda con le schifezze.

"Voglio la torta!" Come pensavo.

"Ho un succo di frutta bio, ed una mela nello zaino, possono andare bene?" Propongo.

"Sì. Svelta che James mi aspetta per fare un castello" impaziente come sempre. Le porgo la merenda, la afferra e scappa via, dal suo amichetto.

Resto incantata a osservarla, notando giorno dopo giorno quanto somigli al padre. È una bambina molto alta per la sua età, con quei lineamenti delicati e gli occhi così chiari.

Pensare all'amore della mia vita è spontaneo e, come se fossimo telepatici, il cellulare suona avvertendomi che mi sta chiamando.

"Ciao piccola" esordisce, con un po' di stanchezza nella voce.

"Ciao bellissimo. Come procede il lavoro?" Chiedo.

"Ho finito, per adesso. Mi serve una pausa, dove siete?"

"Al parco, dietro casa. Ti aspettiamo" non risponde e riaggancia.

"Ara, papà sta arrivando" le dico, guadagnandomi una strana occhiata dal gruppetto di mamme che sono sulla panchina.

Sghignazzo, pensando alla loro reazione quando lo vedranno, dato che non passa certo inosservato.

"Adesso?" Strilla, mollando il suo compagno di giochi.

Si scapicolla verso di me, per poi allungare il passo e correre tra le braccia di Rio, appena arrivato.

Le fa fare un volo in aria, la mette giù e lei incomincia a tirarlo verso lo scivolo, dove vuole che lui la spinga.

Come avevo previsto, le donne sono a bocca aperta e lo mangiano con gli occhi.

"Stolte, lui è solo mio" sussurro, con un sorriso perfido, che non gli sfugge.

Faccio un cenno, lui si volta e butta gli occhi al cielo, scuotendo la testa, per tornare a dedicarsi ad Ara.

La porta all'altalena, al recinto di sabbia e a dare da mangiare ai pesci rossi, nella vasca dall'altra parte dell'area giochi.

Si piega, le dice qualcosa all'orecchio, lei scappa ancora una volta dal suo amico.

"Ti prego, dimmi che quando l'abbiamo concepita, abbiamo inserito anche un pulsante per spegnerla!" Rido, mentre lui si tuffa a peso morto affianco a me.

"Benvenuto nel mondo dei genitori. Spiacente ma non hanno alcun pulsante. Potremmo passarla sul gas, però" scherzo, scoppia a ridere.

"Ma no, lasciala fare. È la novità, vedrai che presto si assesterà, amore" mi bacia, trattenendosi. Non mi pare il caso di dare spettacolo, conoscendoci.

SIAE Darkness & Light 3- An immortal love. 02/10/2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora