Il cuore mi batte all'impazzata e credo che possa esplodere da un momento all'altro, stringo la borsa sulle gambe e mi mordo la lingua così forte che mi brucia.Justin ha gli occhi sgranati, mi fissa come se fossi pazza, come un bambino spaventato.
"Hailey-" sospira in un soffio che mi solletica il viso, "Lo faresti sul serio?" domanda chiudendo gli occhi.
Annuisco anche se non può vedermi, "Si che lo farei".
Justin si piega in avanti e schiaccia la fronte contro la mia guardandomi negli occhi.
"Non cambierà nulla" sussurra ed è come se mi stesse dicendo di non illudermi che lo aiuterò.
"Lo so" e non sto mentendo, "Voglio solo provarci, ne ho bisogno".
Sospira di nuovo e annuisce piano, "Cosa ne dirà tuo padre, e David?"
Mi mordo l'interno guancia lanciando uno sguardo alla casa buia."Non voglio rinunciare a fare qualcosa di cui ho bisogno solo per paura che possano arrivare loro" dico e mi rendo conto di essere pienamente consapevole delle mie parole.
Fino a due settimane fa non avrei mai fatto nulla senza consultare mia madre, mio padre o - prima che se ne andasse - Catlin, adesso invece non permetterei a nessuno di loro di dirmi cosa fare.
Justin mi guarda negli occhi, forse non sa se credermi o meno.
Effettivamente non amo l'idea che mio padre, Jenna o David possano accorgersi di qualcosa questa notte, ma voglio davvero farlo.
Mio padre ha il sonno abbastanza pesante e la scorsa volta David non ha sentito le mie grida, quindi forse c'è una possibilità che non si accorgano di nulla.
"Erin e Carrick sono al cinema" inizia a dire, "E domani mattina hanno un incontro con la Dottoressa Grey quindi si alzeranno presto" aggiunge dando uno sguardo alla sua casa contrariamente alla mia illuminata.
Dove vuole andare a papare, sto cercando di capirlo."Vieni da me" dice girandosi nella mia direzione, "Non voglio farti finire nei guai con tuo padre o che David pensi male di te".
Stringo le labbra, "Non trovo nulla di strano nel portare un ragazzo a casa a vent'un anni".
Justin sorride, "Credo che per tuo padre lo sarebbe".
E' davvero questo che pensa di me? Non credevo di dare quest'impressione, o forse speravo di non darla.
"Non sei quel tipo, Hailey" aggiunge stringendomi la mano.
Annuisco debolmente, forse ha ragione.
Forse non lo sarò mai, ma mi piacerebbe che per una volta non sembrasse strana una mia azione che una qualsiasi altra ragazza della mia età fa abitualmente.
"D'accordo" alla fine accetto e lui sembra leggermente sollevato.
"Prendi le tue cose, nel frattempo parcheggio" dice avviando il motore.
Annuisco e scendo dalla macchina, prima che chiuda la portiera attira di nuovo la mia attenzione.Ha lo sguardo fisso nel mio, sembra spaventato ma allo stesso tempo incuriosito, un po' come me.
"Perchè lo fai?" domanda sottovoce.
Mi mordo il labbro e mi stringo nelle spalle, è assurdo ma non lo so nemmeno io, è un bisogno che mi lacera da dentro.
"Perchè sento il bisogno di starti accanto" mi bagno le labbra secche con la lingua, "Di non lasciarti andare" concludo e i suoi occhi si sgranano, ma non parla.
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Un vicino di troppo
FanfictionHailey non ha mai avuto una vita semplice e la morte della sorella non migliora certo le cose. Cacciata di casa dalla madre scossa dalla perdita della figlia, Hailey dovrà trasferirsi a Manhattan dal padre che non vede da anni. Questo si è ormai rif...