capitolo 7

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Lo stomaco mi si contorce e credo che potrei vomitare il mio hamburger da un momento all'altro.

Non so che intenzioni abbia Jackie ovviamente, ma dalla sua espressione non pare nulla di buono.

"Che cosa ci fai tu qui?" la voce di Justin è controllata ma si capisce che è nervoso.

Jackie sogghigna mentre un ragazzo della sua stessa statura lo affianca, non lo avevo nemmeno visto entrare.

Ha i capelli rasati e un tatuaggio sotto l'orecchio destro, gli occhi azzurri e labbra rosa carnose.

"Ero venuto a finire quella piccola discussione" risponde Jackie riportando l'attenzione su di se.

Corrugo la fronte, posso immaginare che abbiano discusso e che voglia porre fine a quella chiacchierata.

Ma ho la netta sensazione che non voglia farlo in modo civile.

Justin si alza in piedi e fa un passo in avanti mentre io resto incollata alla sedia, le ossa del collo gli scricchiolano quando lo piega verso destra.

"Ne abbiamo già parlato, ho vinto e tu devi rassegnarti" dichiara.

Jackie scuote la testa, non sembra un cattivo ragazzo ma in questo momento ha la faccia di uno che potrebbe spaccare il mondo schioccando le dita.

"Jace mi ha sbattuto fuori perchè tu hai vinto" risponde puntando un indice in avanti, "Dovevi restartene ad Ottawa, ragazzino".

Alzo lo sguardo su Justin, non sapevo fosse canadese ma ora che lo osservo meglio ha i tratti tipici di un ragazzo del Canada, mascella scolpita, occhi fermi e postura possente.

Torno a concentrarmi sulla discussione e noto che Justin ha fatto un ulteriore passo in avanti.

"Per quanto ne so non sono molto più piccolo di te e comunque, ti stai dicendo da solo che ti ha battuto un ragazzino" la sua frase è provocatoria e farebbe scattare qualcosa nella testa di chiunque.

Jackie fa un passo in avanti e lo colpisce alla guancia con un pugno, è tutto così rapido che devo trattenre il respiro mentre scatto in piedi e osservo Justin massaggiarsi la gota.

Una cameriera grida da un angolo della sala e tutti i presenti guardano verso la nostra direzione per capire cosa stia succedendo.

"Oh, dolcezza non ti avevo riconosciuto" Jackie sorride mentre si massaggia le nocche, "Con questo vestito sei decisamente più appetibile che con quel cardigan" aggiunge strizzandomi l'occhio.

Nel momento in cui apro le labbra il pugno di Justin lo colpisce al naso che prende a sanguinare tra le imprecazioni di Jackie.

Il ragazzo accanto a lui gli mette una mano sulla spalla e lo supera serrando le labbra.

Dannazione, è scorretto.

Loro sono in due e Justin è uno solo.

"Ragazzi, vi prego non costringetemi a chiamare la polizia" il titolare del locale si avvicina a passo indeciso.

Forse a paura di essere colpito.

Lo capirei.

Jackie e Justin si guardano come se non avessero minimamente sentito la minaccia dell'uomo e si fissano.

"Oh, Justin" il sorriso di Jackie mi fa venire i brividi, "Te la prendi tanto per difendere una ragazzina" scuote la testa alzando gli occhi al cielo.

L'altro ragazzo ridacchia.

"Quanti anni hai, quindici?" una fitta mi colpisce il basso ventre.

Non c'è bisogno che risponda che il pugno di Justin ha colpito anche il viso del ragazzo rasato che geme mentre un'altra cameriera si avvicina agitata tra i mormorii dei clienti.

Un vicino di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora