Non posso davvero crederci.
Ho le mani che tremano e credo che gli occhi mi si siano riempiti di lacrime perchè posso sentirle mentre scorrono lungo le mie guance.
Abbasso di nuovo lo sguardo sullo schermo del cellulare, vorrei che fosse solo un brutto sogno.
Da Mamma:
Ho saputo che domani partirai per Orlando.Chiamami quando arriverai, mi piacerebbe incontrarti. Infondo è il compleanno delle mie bambine.
Sbatto le ciglia violentemente mentre leggo per l'ennesima volta quelle poche righe, Justin sbatte l'anta dell'armadio e cammina verso di me con passo veloce.
Mi prende il cellulare dalle mani e lo vedo contrarre la mascella mentre legge il messaggio.
"Merda" impreca sottovoce chiudendo gli occhi, "Okay senti, questo messaggio non significa niente e tu non devi nulla a tua madre, è chiaro?"
Si siede davanti a me prendendomi il viso fra le mani.Ha gli occhi sgranati e mi guarda con apprensione mentre parla.
Mi mordo il labbro socchiudendo gli occhi, mi sono chiseta molte volte se avrei più parlato con mia madre, magari il giorno di Natale se si fosse scordata del nostro compleanno.
Ma adesso, vorrei non aver mai ricevuto quel messaggio, non volevo sapesse che sarei andata ad Orlando, non doveva venir fuori.
"Vorrà vedermi" sussurro chiudendo gli occhi e scuotendo la testa.
Justin dischiude le labbra, sembra che non sappia nemmeno lui cosa dire mentre cerca invano di analizzzare la situazione.
Non voglio più avere niente a che fare con quella donna, mi ha cacciata di casa nel momento in cui avevo più bisogno di lei e adesso, che sto provando a ricominciare di nuovo, non voglio permetterle di entrare nella mia vita una seconda volta.
Una madre non abbandona sua figlia, una madre non le volta le spalle così come ha fatto lei con me.
Vorrei che fosse morta lei in quell'auto quella maledetta notte e non Catlin.
Lei non se lo meritava, dannazione.
"Non devi incontrarla per forza, Hailey" la voce di Justin è bassa mentre squote la testa lentamente, "Se non vuoi vederla non può fare niente".
"Non capisci, lei mi troverebbe comunque" mi passo le mani fra i capelli spingendo i palmi contro gli occhi, "Mi conosce, saprebbe trovarmi ovunque".
Justin sospira debolmente e si passa una mano dietro la nuca.
Avevo la vaga speranza di ricominciare da capo qui a New York, ma evidentemente non mi dimenticherò mai della mia vita ad Orlando o di mia madre.
A dire la verità mi ero chiesta se mi avrebbe telefonato, ma non essendosi fatta sentire per un mese avevo scartato l'ipotesi.
Sono quasi certa che mi abbia scritto solo perchè ha saputo della mia partenza, non perchè sia davvero interessata a me.
"Allora affrontala" Justin mi passa una mano sul viso alzandomi il mento.
Deglutisco asciugandomi le ultime lacrime, non voglio affrontare mia madre perchè non ne sarei in grado e scoppierei a piangere come una ragazzina invece di mostrarmi forte.
Vorrei farle credere che sto bene, che non mi manca, che non ho il cuore spezzato e che a New York senza di lei sto alla grande, perchè ho ritrovato mio padre.
"Non ce la farei" abbasso lo sguardo sulle mie cosce e sbuffo iniziando a giocherellare con una ciocca castana che mi cade sulla spalla, "Sa bene che crollerò, è per questo che vuole incontrarmi".
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Un vicino di troppo
FanfictionHailey non ha mai avuto una vita semplice e la morte della sorella non migliora certo le cose. Cacciata di casa dalla madre scossa dalla perdita della figlia, Hailey dovrà trasferirsi a Manhattan dal padre che non vede da anni. Questo si è ormai rif...