capitolo 12

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Ho un groppo di saliva  fermo in gola che quasi mi impedisce di respirare mentre guardo in  direzione della porta.

Erin fa un passo in avanti quando l'unica cosa  che vorrei sarebbe tornare indietro di pochi minuti e impedirle di  entrare.

"Ciao, Justin" sussurra ripetendo il mio nome mentre mi guarda con gli occhi sgranati.

"Erin" mi schiarisco la voce, "Non credevo di vedervi questa mattina" mi piacerebbe aggiungere che ci speravo ma mi trattengo.

Si passa una mano fra i capelli e annuisce.

"Ci siamo presi la giornata libera, non sapevamo quanto sarebb durato  l'incontro con la Dottoressa Grey" spiega guardandomi dritta negli  occhi.

Annuisco, mi piacerebbe che questa conversazione non finisca mai ma  quando Carrick si piega per raccogliere il giornale realizzo che a  nessuno dei due importa parlare con me adesso.

"Ci conosciamo?" Erin sposta lo sguardo su Hailey che è scivolata giù  dallo sgabello senza che me ne accorgessi e si è rifugiata dietro la mia  schiena.

La vedo contrarre i muscoli e stringere le gambe fra di loro mentre mi supera.

"Hailey Cooper" si morde il labbro, "Abito nella casa di fronte".

Erin sbatte le ciglia, "Ci siamo viste ai servizi sociali, giusto?"
Hailey sembra sussultare a quelle parole e annuisce senza parlare, Erin  mi lancia un'occhiata annuendo a sua volta e torna a guardare la ragazza  davanti a se.

"Sono Erin" le dice porgendole la mano.

Lei e Carrick non mi hanno mai visto con nessuna ragazza e credo che  dalla loro reazione lo si possa intuire.

Trovarne una nella loro cucina  alle nove della mattina deve essere stato un bel colpo e come se non  bastasse temo che abbiano assistito anche al nostro bacio.

"Lui è mio marito Carrick" dice ancora riportando la mia attenzione su di lei, "Sei un'amica di Justin?"
Stringo le labbra fra di loro e facendo un passo avanti annuisco, "Siamo allo stesso corso al campus".

Il cellulare di Hailey inizia a suonare non appena termino la frase,  getto un'occhiata allo schermo e leggo il nome di David impresso sopra.

"Devo proprio andare, David sarà furioso" alza gli occhi su di me mentre rifiuta la chiamata.

Annuisco passandole un braccio dietro la schiena, "Ti chiamo dopo" le sussurro.

Le guance le si colorano di rosso e annuisce senza rispondere, "E' stato un piacere".

"Anche per noi" Erin le sorride lasciandola passare, "Spero di rivederti presto, Hailey".

Guardo la porta chiudersi dietro le sue spalle e non tolgo gli occhi al  muro bianco fino a quando non sento quella di ingresso sbattere.

Inspiro profondamente e alzo gli occhi, Erin sembra trattenere il  respiro mentre mi guarda e Carrick è ancora fermo sulla porta incapace  di muoversi mentre regge il giornale a mezz'altezza.

"Sembra molto carina" sussurra Erin bagnandosi le labbra, "Non mi  aspettavo di-" non sa nemmeno lei cosa dire e la frase resta sospesa a  metà senza una conclusione.

"Già" mi gratto la nuca scoccando le lingua contro il palato, "Hailey è-".

Non so nemmeno cosa sto cercando di blaterare senza risultati, Carrick  si schiarisce la voce con un colpo di tosse e passa un braccio sulle  spalle di Erin.

"Questa notte ti ho sentito gridare ma non sono venuto perchè sapevo che  non ti avrebbe fatto piacere" dice guardandomi negli occhi, "C'era lei  con te?"
A quella domanda vedo Erin sussultare e capisco che ha realizzato solo  ora l'ipotesi che Hailey fosse stata qui a quest'ora dopo aver passato  la notte a casa nostra, con me.

Un vicino di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora