Il mio letto è proprio comodo come lo ricordavo.Mi rigiro sul fianco scontrandomi con il letto di Catlin, dal lato opposto della stanza, e sono costretta a distogliere l'attenzione.
Il mio cellulare segna le undici e quaranta di mattina quando mi arriva un messaggio da parte di David.
Da David:
Buon compleanno! Passa al meglio questa giornata, non appena torni mia madre vuole farti una torta perciò preparati mentalmente ad ingrassare.Sorrido leggendo il messaggio e digito velocemente una risposta ringraziando Jenna del pensiero.
E' strano ma più passa il tempo e più capisco i motivi che hanno spinto mio padre a sposarla.
Alzo lo sguardo raggiungendo la finestra sul fondo della stanza che da sul bellissimo panorama di Orlando.
Justin è lì, le braccia incrociate contro il petto e la mascella contratta, lo sguardo fisso - nel vuoto immagino - e l'espressione indecifrabile.
Mi chiedo cosa gli stia passando per la testa in questo momento.
Si passa una mano sulla testa facendo scorrere le dita fra le ciocche bionde e rimandandole indietro, poi sbuffa e chiude gli occhi per un secondo.
"A cosa stai pensando?" domando in un soffio.
Il suo corpo trema e si gira di poco verso di me, il giusto per riuscire a guardarmi ma senza avere troppo contatto.
"Sono io che dovrei chiedertelo" commenta, "Sarai stravolta".
Annuisco debolmente.
"Si, direi che stravolta è la definizione opportuna a come mi sento" confermo annuendo di nuovo, "E' successo esattamente quello che non sarebbe dovuto succedere".
Justin annuisce e cammina in modo lento verso il letto, si siede sul fondo e mi osserva.
"Ci speravi?"
"In cosa?"
"Al fatto che ti chiedesse di tornare da lei" si stringe nelle spalle prima di indurire lo sguardo, "Ti prego di essere sincera, Hailey"."Sono sempre sincera con te" rispondo d'impulso e dalla sua espressione capisco di essere stata più aggressiva del solito e soprattutto più di quanto volessi.
Ma quando si parla di mia madre divento instabile.
E' più forte di me.
"Scusa" mormoro passandomi le mani sopra agli occhi, "Comunque no, non ci asperavo" dico.
"Sul serio?" sembra incerto sulla mia risposta e ammetto che mi infastidisce che pensi che non sia sincera."A dirla tutta non volevo proprio che si arrivasse ad un argomento del genere" commento con uno sbuffo mentre mi metto seduta.
Lui annuisce corrugando la fronte.
"Non so davvero cosa pensare" commenta dopo un po', "Sembra tutto così assurdo".Annuisco lanciando uno sguardo alla mia stanza, o almeno a quella che era la mia stanza, perchè sembra ridicolo ma non riesco più a sentirmi a casa come avrei pensato.
Mi sento lontana da ciò che mi appartiene e fino a un paio di mesi fa per me era impensabile credere che mi sarei sentita più a mio agio a New York rispetto ad Orlando e invece è proprio così.
"Tu le vuoi ancora bene" dice d'un tratto Justin attirando la mia attenzione.
"Cosa?"
"Lo sai" accenna ad una smorfia, "Il modo in cui la guardavi, i tuoi occhi che si sono riempiti di lacrime, ho visto tutto sai?"
Scuoto la testa piegandomi in avanti, "Lei mi ha cacciata, Justin".
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Un vicino di troppo
FanfictionHailey non ha mai avuto una vita semplice e la morte della sorella non migliora certo le cose. Cacciata di casa dalla madre scossa dalla perdita della figlia, Hailey dovrà trasferirsi a Manhattan dal padre che non vede da anni. Questo si è ormai rif...