Io e Jenna siamo sedute all'angolo di un bar sulla strada principale, fisso il mio panino ancora intatto sfiorandolo con la punta delle dita.Ho lo stomaco chiuso e sento che se mangiassi vomiterei.
Jenna mi guarda bevendo un sorso di acqua frizzante dal suo bicchiere, lei e mio padre hanno deciso che d'ora in poi dovrò incontrare la Dottoressa Grey una volta alla settimana.
Non so come prendere la cosa, non sono mai andata da una psicologa dopo la morte di Catlin, a riguardo mia madre mi aveva capita quando le avevo detto che nessuno avrebbe potuto aiutarmi.
Eppure, credevo di essermela cavata bene fino ad ora ma evidentemente non è così se hanno deciso di chiamare una psicologa.
Non servirà a nulla e vorrei tanto rifiutarmi, ma Jenna non sembra favorevole a trattare sull'argomento.
"Non vuoi proprio mangiare?" ha gli occhi di una madre protettiva nei miei confronti mentre mi guarda da sotto le lunghe ciglia tinte di nero."Devo proprio andarci?"Socchiude le labbra e posa il bicchiere sul tavolo con movimenti meccanici, mi guarda dritta negli occhi e piega la testa di lato prima di annuire.
"Temo di sì, tuo padre è preuccopato per te" dice in un sussurro."Perchè?" socchiudo gli occhi, "Non ho alcun problema, sto bene" e una parte di me sente che è la verità.
In questo contesto mi trovo spaesata, ma sto meglio di quanto pensassi di stare.
"Pensavamo che tua madre ti avesse fatto fare della terapia nelle due settimane dopo-" si blocca e scuote la testa, "Ma non è stato così e quando tuo padre l'ha saputo ha chiamato la Dottoressa Grey, è un'ottima psicologa e segue i casi più gravi con i servizi sociali" spiega prendendomi la mano sopra il tavolo.
Sospiro, "Se ti dicessi che non servirà a nulla e che sprecherete tempo e denaro?" è la mia ultima speranza credo.
Jenna sorride prima di scuotere la testa.
"So che non ti rendi conto, ma hai bisogno di una mano" dice, "Tu-" fa una pausa e stringe le labbra in un piccolo sorriso, "Puoi superare l'assenza di Catlin".
Sospiro, non so se potrò mai superare l'assenza di Catlin, mi sembra un concetto dalle probabilità molto basse.
In quella macchina è morta anche una parte di me, una parte che non tornerà più proprio come lei.
Non si torna dalla morte, l'ho appurato ormai.
"Non voglio dimenticarla" sussurro senza accorgermene.
"Non la dimenticherai" Jenna sgrana gli occhi, "Non vogliamo farti dimenticare tua sorella, vogliamo solo che tu impari a vivere senza di lei".
Resto in silenzio, non so se riuscirò a vivere senza di lei ma se imparassi sarebbe un cambiamento radicale per la mia vita.
"Pensavamo di andare ad Orlando questo fine settimana" sussurra poi.
"Cosa?" sgrano gli occhi.
Per un attimo mi domando se sia per mia madre, ma l'opzione svanisce subito.
"Sabato è il vostro compleanno, Hailey" dice piano, "Io e tuo padre abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere-" si blocca e ispira bruscamente, "Farle visita".
Andare al cimitero da Cat, dannazione non ci avevo nemmeno pensato.
"Pensaci, ci sono molti aerei per Orlando" dice Jenna interrompendo i miei pensieri, "Puoi andare da sola o con David, con quelle ragazze che hai conosciuto al campus".
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Un vicino di troppo
Fiksi PenggemarHailey non ha mai avuto una vita semplice e la morte della sorella non migliora certo le cose. Cacciata di casa dalla madre scossa dalla perdita della figlia, Hailey dovrà trasferirsi a Manhattan dal padre che non vede da anni. Questo si è ormai rif...