15.

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*7:00*
«Fede, dai Fede svegliati.» dice Jacob svegliandomi
«Mh... Ancora cinque minuti.» dico con voce piena di sonno e senza neanche aprire gli occhi.
«Fede, è Jacob che ti parla. Ti chiedo di svegliarti, altrimenti ti farò il solletico.» dice con un tono serio che mi fa ridere.
«Non lo farai.» dico girandomi verso di lui e aprendo un po' gli occhi
«Osi sfidarmi? Mh, d'accordo.» dice e comincia a farmi il solletico
«Va bene, mi arrendo. Mi alzo, okay? Ora smettila però.» dico ridendo
«Okay. Vai a vestirti, ti aspetto giù.» dice ed esce dalla stanza
Il mio cervello è totalmente addormentato.
Sono già passati due minuti quando riesco a trovare la voglia di alzarmi.
Mi dirigo verso l'armadio.
Appena lo apro realizzo che non sono nella mia stanza e mi ricordo che ieri sera sono andata a dormire da Jacob.
Vado in camera mia e apro il mio armadio, questa volta è davvero il mio.
Prendo dei leggings e il maglione di ieri, poi vado in bagno.
Questo bagno è davvero diverso da quello della casa di mia zia. Le piastrelle rosa antico, le pareti color rosa e il lavandino con piano in marmo rendono il bagno davvero wow.
Mi preparo, metto come ogni giorno matita e mascara e scendo.
«Buongiorno» dico sbadigliando.
«Buongiorno sorellina, cosa vuoi per colazione?» chiede
«Tranquillo, non ho fame.» dico andando a prendere le mie Vans.
«Sei sicura? Guarda che c'è la torta fatta da mia madre in frigo, è davvero buona. Ed è al cioccolato. »dice
«Okay, magari ne prendo una fettina. Però piccola.» dico avvicinandomi al tavolo della cucina.
«Ecco a lei» dice Jacob passandomela
«Grazie» dico ridacchiando.
«Oggi piove, ti accompagno io a scuola?» chiede bevendo il suo caffè
«Tranquillo, non voglio disturbarti.» dico
«Tranquilla, io lavoro proprio lì accanto.» dice
«Ah, allora okay. Però, una domanda. Quanti anni hai?» chiedo
«19, ho finito la scuola un anno fa, poi sono stato al militare solo un anno a causa di un infortunio. Ora invece lavoro in un'agenzia di viaggi, non è molto lontana dalla scuola dove vai.»
«Wow. Allora si, mi daresti un passaggio?» chiedo
«Certo. Questo pomeriggio lavoro, quindi sarai a casa da sola. Ah, a proposito, ecco le chiavi.» dice dandomi le chiavi della mia nuova casa
Mi vibra il telefono.

Alex: ehi fede, per te oggi va bene per le ripetizioni?
Fede: va benissimo. Dove ci vediamo?
Alex: andiamo direttamente dopo scuola a casa mia, ti va bene?
Fede: grazie, ti devo un favore
Alex: a dopo ♥

«Con chi parlavi?» chiede Jacob facendo una smorfia
«Con un mio amico, oggi mi dà ripetizioni per mettermi a pari con il programma.» rispondo
«E come si chiama questo tuo amico?» chiede
«Alex.» dico
La sua smorfia divertita di poco fa si trasforma in una faccia pensierosa.
Ha avuto la stessa reazione ieri con Dylan.
«Dai, è ora di andare.» dice tornando allegro
«Ti senti bene?» chiedo
«Sisi, solo che se stiamo qui ancora a parlare finisce che non vai a scuola,ne io al lavoro.» dice
Io rido per quello che ha detto
«Hai ragione» dico poi
Ci avviamo verso la sua macchina
«Madame» dice aprendo la portiera dalla mia parte
«Merci» rispondo entrando in macchina

Io appoggio la mia testa al finestrino, guardando quelle gocce che scendono.
Sono immersa nei miei pensieri quando una mano mi tocca la gamba
«Fede, siamo arrivati.» dice Jacob
«Eh? Ah sì, grazie del passaggio.» dico
«Stai bene?» chiede
«Sisi, solo... Posso farti una domanda?» chiedo
«Certo, dimmi.» risponde
«Tu mi vuoi bene?» chiedo
«Certo Fede, altrimenti me ne sarei fregato e anche se piove ti avrei fatto venire a piedi. Non credi?» risponde
«Grazie Jacob. Ti voglio bene.» dico abbracciandolo
«Anch'io sorellina. Ora vai, ci vediamo stasera.»  dice dandomi un bacio sulla guancia
«Buon lavoro» dico e scendo dalla macchina.
Arrivo davanti a scuola e vedo Dylan.

«Ehi fede, come stai?» chiede Dylan vedendomi.
«Bene, tu?» rispondo
«Bene. Ti è arrivato il messaggio?» chiede
«No, quale?» rispondo
«Domani hanno spostato l'incontro con il gruppo al mattino. Ti passo a prendere così andiamo tutti e quattro insieme?» chiede
«Va bene.» dico
Lui guarda dietro di me e si incanta.
«Cos'è che guardi?» chiedo girandomi
Avrei preferito non guardare.
Michi è appena arrivato insieme a Benedetta. È cambiato in questi giorni, per colpa sua.
Sono lì, a pochi metri da me, Michi ha una sigaretta in bocca e lei è vestita con una minigonna che le arriva si e no a metà coscia, un top che lascia vedere la pancia e una giacchetta in jeans.
Sinceramente la invidio, anche se è vestita un po' da troia, le sta bene.
«Io vado in bagno...» dico a Dylan e comincio a correre.
Sto trattenendo le lacrime.
Entro in un bagno a caso.

«Dai, uscite tutte. Muovetevi.» dice Dylan e sento tutte le ragazze che erano dentro uscire.
«Fede, dai esci da quei bagni.» dice
«Dylan, vattene. Voglio stare sola.» dico
Lui bussa contro la mia porta
«Fede, per favore. Esci?» chiede dolcemente
Senza dire niente io apro la porta ed esco
«Cosa vuoi?» dico mentre cominciano a scendere le lacrime.
Lui viene verso di me e mi abbraccia. Mi stringe forte.
Si allontana un po', mi prende il viso tra le sue mani e mi asciuga le lacrime.
«Non meriti di soffrire per un tale coglione. Non ti meriti tutto questo.» dice
«Come lo sai? Magari si. Sono l'unica così odiata in tutta la scuola.» dico
Le lacrime non smettono di scendere
«Sei così odiata solo perché sei perfetta, troppo perfetta per questa gente di merda.» dice
Si avvicina lentamente al mio viso, mi guarda le labbra e io guardo le sue.
In questo momento sono quasi una calamita per me.
Mi sento strana.
Lui mi bacia, è un bacio che aspettavo, uno di quelli che si desiderano a lungo.
Il bacio si fa sempre più bello, più intenso.
«Fede mi hanno detto cos'è successo e che eri qui, stai bene?» chiede Sasha entrando in bagno
Io e Dylan ci stacchiamo. Io sono visibilmente imbarazzata, scommetto che sono più rossa di un pomodoro.
«Oh scusa, ho interrotto qualcosa?» chiede anche lei imbarazzata
«No, tranquilla io stavo andando altrimenti rischio la sospensione» dice Dylan
Mi dà un bacio sulla guancia ed esce
«Allora, chi ha baciato chi?» chiede facendo una faccia che assomiglia all'emoji pervy.
«Eh?Cosa? Non è successo niente...» dico
«Allora, prima di tutto devi imparare a fingere. Seconda cosa, devi capire che lui ti ama da quando eravate piccoli, non è strano che ti abbia baciata.» dice
«Da quando eravamo piccoli? Ma se ci conosciamo da meno di 3 mesi.» dico
«Si, beh, era in senso che cioè lui ti ama da così tanto che... Ora devo andare, ci vediamo dopo» dice ed esce dal bagno
Esco anch'io ma non la vedo più.
È riuscita a 'scappare'.
Mentre cerco la mia classe, suona la campanella.
Sono rimasta solo io in giro.
Alle prime due ore ho arte, poi inglese, letteratura e matematica.
Chiedo aiuto al bidello, che mi accompagna fino all'aula di arte.
Busso ed entro.
«Buongiorno, scusi il ritardo, non trovavo l'aula.» dico
«Tranquilla, tu devi essere Federica. Giusto?» chiede
Annuisco
«Vai a sederti lì» dice indicandomi un posto.

«Ohh, chi si rivede. Come stai?» chiede Aaron.
«Ehi, bene tu? Per caso mi segui? » dico e lui ride
«Al massimo sei te che segui me, sono entrato prima io in aula.» dice
«Giusta teoria.» dico

Quel Fottuto Segreto 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora