Capitolo 2

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Suona la sveglia, mi alzo, sveglio Will, faccio colazione e mi vesto con dei jeans neri e una felpa rossa. Faccio una treccia laterale ed infine metto un po' di mascara.

"pronta?" chiede Will.

Rispondo con un cenno della testa.

"Bene, tieni il casco" lo afferro e salgo sul motorino.

Dopo pochi minuti arriviamo a scuola con dieci minuti di anticipo.

Raggiungo Giulia che sta fumando una sigaretta vicino all'entrata

"Ehi bellissima, com'è andata ieri la ricerca?" Domanda sorridente.

"Non ne parliamo" rispondo seccata.

Improvvisamente scoppia in una risata sciocca, che ci troverà di tanto divertente...

"Sta zitta" la zittisco

Suona la campanella, entro in classe, mi siedo al mio solito posto e inizia la lezione di geometria. Io mi chiedo a cosa cavolo serve geometria nella vita, cioè non voglio mica diventare architetto...

"Raffini, a cosa sta pensando, la vedo confusa"

"Cosa? No no non si preoccupi ho capito tutto."

"Bene, allora non le dispiacerà ripetere la formula"

"Emh...in realtà mi dispiace moltissimo, cioè c'è la nostra bellissima Bianca che ha la mano alzata dall'inizio della lezione, perché dovrei copiarle la riposta?"

"Okay... risponda lei signorina Bernardi" sbuffa l'insegnante .

Già la geometria in se per se fa schifo, perché non ti ci metti pure tu cara professoressa a renderla ancora più schifosa no?...

*

"Sara muoviti devo andare subito a casa" grida Will

"Sta zitto William, devo parlare un secondo con Sara" risponde Giulia.

"Oddio mio, muovetevi" si lamenta.

Giulia mi allontana da William.

"Sara, non crederai a quello che sto per dirti..."

"Cosa?" La incalzo.

"Thom-" non riesce a finire la frase che William mi prende per un braccio e mi trascina verso lo scooter.

"Vi chiamate più tardi ho un appuntamento" risponde secco.

"Ma Giulia mi stava raccontando una cosa molto importante" alzo gli occhi al cielo frustrata.

"Fidati sorellina il mio appuntamento è molto più importante delle vostre chiacchiere"

"Ma sta zitto... -sossurra- ti chiamo dopo" mi fa l'occhiolino Giulia.

"Certo che sei proprio uno stronzo" grido appena entrati dentro casa.

"Sara, ne parliamo dopo, devo scappare ciaooo."

Change the game||Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora