Capitolo 21

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"Sara -una voce ovattata giunge alle mie orecchie- Sara svegliati"

Mugugno qualcosa di inconprensibile e mi giro dal lato opposto.

"Sta' zitto William. Ho sonno"

Due labbra umide si posano sulle mie, costringendomi ad aprire gli occhi.

Incontro le iridi nocciola di Thomas.

"Buongiorno" sussurra staccandosi, il viso a pochi centimetri dal mio.

Rispondo con un sorriso impacciato.

Ma... perché sono nel letto di Thomas?

Mi guardo attorno, i vestiti sparsi sul pavimento, un preservativo abbandonato in un angolo della stanza.

Oh cazzo.

Mi copro il viso con le mani.

"Oh mio dio, l'abbiamo veramente fatto?" Domando, quasi più a me stessa che a lui.

"Già -risponde estasiato- è stato bellissimo"

"Beh -raccoglo un po' di coraggio- se è stato così bello potremmo rifarlo"

Poggio una mano sul suo petto, non più freddo, e comincio a scendere lentamente, mentre lui in silenzio segue ogni mio movimento con lo sguardo.

"Sara, dobbiamo andare a scuola" mi fermo all'altezza dell'ombellico, sull'orlo del lenzuolo.

"Non se ne accorgerà nessuno se per una volta mariniamo la scuola" rispondo suadente, per poi infilare la mano sotto al lenzuolo.

Facciamo l'amore una seconda volta: il miglior buongiorno che possa esserci.

"Sei bellissima" mi accarezza una guancia lentamente.

"G-grazie" balbetto in imbarazzo.

"Chissà quanti ragazzi te l'avranno detto..."

"Parecchi in effetti -mi guarda male- ma solo tu conti per me" gli stampo un leggero bacio sulle labbra e coprendo il mio corpo nudo con il lenzuolo, mi chino a raccogliere l'intimo gettato sul pavimento e lo indosso.

"Ma dove vai?" Domanda quando mi alzo.

"A fotterti una maglietta" esclamo.

Apro l'armadio e frugo tra le mille t-shirts che trovo. Tutte impregnati dell'inconfondibile profumo di Thomas.

Afferro una t-shirt nera con una scritta bianca a caratteri cubitali che non mi curo di leggere e la infilo sopra l'intimo.

"Thomas- sussurro mettendomi seduta di fianco a lui, disteso a pancia in sotto- sto morendo di fame" appoggio la testa sopra la sua schiena nuda.

"Anche io, andiamo a mangiare -si mette a sedere- passami i boxer per favore"

"Oh ehm...si" afferro i suoi boxer e glieli passo, mentre le mie guance s'imporporano.

"Sei diventata rossa" ghigna divertito.

"Non è vero, sei tu che sei daltonico" tento di difendermi.

Change the game||Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora