Capitolo 22 (prarte 1)

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"Buongiorno" saltello per la cucina.

"Qualcuno è di buon umore" constata mio fratello.

"Già -afferro la tazzina che mi ha preparato sopra al tavolo- grazie, per il caffè" sorrido e lo bevo. Il sapore amaro del caffè mi pizzica la lingua.

"Senti Sara, mi dispiace per ieri, scusami tanto"

"Tranquillo -appoggio la tazza nel lavabo- è stata anche colpa mia. Non ti ho avvertito e ti ho fatto preoccupare. Comunque ora vado -gli stampo un bacio sulla guancia- ci vediamo a scuola" afferro la borsa e mi avvio all'uscita.

"Sara aspetta" mi richiama.

"Si?"

"Ti voglio bene"

"Anche io"

Scendo le tre monotone scalette e mi avvio verso scuola. Girato l'angolo della via noto in lontananza Thomas venirmi in contro. Il solito sorriso stampato sulle labbra.

Quanto cazzo è bello?

"Buongiorno" sorride il ragazzo.

"Anche a te" lo abbraccio.

"Andiamo?" Annuisco e gli afferro la mano.

"Alla fine tuo padre ti ha chiesto qualcosa di imbarazzante?"

"No, mi ha semplicemente detto che gli piaci e che sembri simpatica. Per fortuna con le cose imbarazzanti ha chiuso. Il problema è che lo dirà sicuramente a mia madre e non sono pronto psicologicmente alle sue domande" sospira sconfitto.

"Non preoccuparti tanto ci devi parlare domani sera e ti aiuterò io ad inventare qualcosa. Ma ora abbiamo un problema più grande, cosa diciamo a Giulia, Chiara e gli altri?"

"Cacchio, è vero" afferra una ciocca di capelli laccati e la rigira tra le dita nervosamente.

Intanto la strada intorno a noi si fa sempre più movimentata.

"Thomas, non fraintendere quello che sto per dirti, ma secondo me la cosa migliore da fare per oggi è far finta che tra noi non ci sia stato nulla. Non sono pronta a farlo sapere a tutta la scuola. Specialmente a mio fratello. Non perché mi vergogno di te, assolutamente, ma non la prenderà bene, soprattutto se lo verrà a sapere grazie a qualche stupida voce che gira per i corridoi"

"Stai tranquilla, avevo pensato alla stessa cosa"

"Bene, allora siamo d'accordo"

"Comunque alla fine ieri hai fatto i compiti?"

"Oddio Thomas, pensavo che questo tuo lato da secchione fosse morto ormai" alzo gli occhi al cielo sbuffando, ma infondo non posso far a meno di trattenere un sorriso.

"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" Ridacchia.

"Tra un po' il lupo perde anche i denti se non sta zitto"

Scoppia in una risata fragorosa, poi mi attira a se, cingendomi la vita con le braccia. Mi lascia un bacio sulle labbra.

"Si sta facendo tardi" sentenzia allontanandosi bruscamente da me.

"Già " sussurro semplicemente.

Riprendiamo a camminare, mantenendo le distanze. Le mie dita, che poco prima erano intrecciate alle sue, sono fredde.

Change the game||Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora