Capitolo 3

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"Sara svegliati sono le dieci!" mi scuote mio fratello.

"Mh è sabato fammi dormire" mugugno dando le spalle al biondo.

Dopo qualche secondo di beatitudine penso che si è deciso a lasciarmi dormire in pace, sia ringraziato il signore!

Come se qualcuno lassù avesse sentito 'le mie grida di gioia' e volesse farmi pentire di aver cantato vittoria troppo presto due braccia possenti mi sollevano dal mio morbido letto.

"Lasciamo brutto sottospecie di mammut! Fammi dormire ancora o ti ritrovi un piede in culo!" Urlo dimenandomi dalla presa di mio fratello che se la ride di gusto.

Dopo varie minacce si decide a farmi scendere e subito il suo sguardo si fa più serio

"Allora signorina, cosa hai fatto al naso?"

Oh cazzo non ci avevo pensato! E ora che gli dico?

"Ehm...io... - mi mordo ripetutamente l'interno della guancia, senza sapere cosa fare- senti ti spiegherò tutto ma cerca di mantenere la calma e sopratutto non prendertela con me." Alzo le mani in segno di difesa, mentre mi guarda leggermente preoccupato.

"Praticamente ieri sera Giulia mi ha detto che c'era una festa al Groove e c'era Thomas, così mi sono sbrigata a raggiungere il posto, magari sarei riuscita ad attaccare bottone con lui.
Ho bevuto forse un po' troppi bicchierini e poi ho incontrato Mathias e siamo stati un po' insieme e poi ho visto Thomas ma Mathias lo voleva picchiare e così l'ho difeso e mi sono presa un pugn-" mio fratello interrompe il mio gesticolare nervosamente.

"Frena ragazza! Parla un po' più piano."

"E sai qual'è la cosa bella?! A fine serata se n'è andato a spasso con Marika senza nemmeno ringraziarmi! Mi dispiace ma mi sono proprio scocciata! Thomas non ne vuol sapere di me, è inutile questo gioco."

"No no signorina, il gioco continua, non manderemo tutto all'aria per i tuoi capricci" sbuffo sonoramente alzando gli occhi al cielo.

"Sei insopportabile Will'' lo spingo fuori dalla mia stanza. Ad un tratto mi ricordo che devo andare a lavorare

Cazzo cazzo cazzo

Mi preparo in fretta e furia. Indosso un paio di jeans estrapolati a caso dalla cassettiera e una t-shirt con un unicorno in primo piano, poi sopra metto la mia amata felpa nera, calda e comoda adatta ad ogni evenienza.

Lego i miei lunghi capelli ondulati in una coda di cavallo alquanto disordinata, dato che ci sono ciuffi all'aria per tutta la mia testa. Metto giusto un filo di mascara per risvegliare il mio sguardo addormentato.

Dopo aver fatto colazione esco di fretta, per fortuna la libreria in cui lavoro non è molto distante da casa mia e in una decina di minuti sono arrivata.

"Ciao Gabriella" saluto con un cenno della mano il mio capo, una donna sulla quarantina, con lunghi capelli rossi e degli occhiali dalla simpatica montatura gialla Simpson.

"Buongiorno tesoro, come va?" domanda la donna abbracciandomi.

"Non c'è male dai" sorrido

"Cosa hai fatto al naso? Non mi sembra messo molto bene. Qualcosa di grave?"

"No no, non ti preoccupare, nulla di che, solo un piccolo incidente." annuisce e poi comunica

"Alle due ti darà il cambio Alessandra." Dopo avermi augurato una buona domenica esce.

*

Seduta sullo sgabello dietro la cassa mangio il mio panino, purtroppo mi devo accontentare di questo per pranzo, anche se preferirei un bel piatto di pasta, da mangiare insieme a mio fratello, invece di stare a mangiare tutta sola rintanata in un angolo dietro il possente mobile in mogano, nascosta da pile di libri immense come i grattacieli di Dubai.

Change the game||Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora