Giulia
Squilla il telefono e mi sveglio all'improvviso balzando in aria.
G: Pronto? Chi osa interrompere il sonnellino pomeridiano? Spero tu abbia una motivazione valida o ti chiudo il telefono in faccia.
X: Pronto ciao Giulia sono Chiara.
G: Ah ciao Chiara, scusa per lo sclero, dimmi tutto.
X: Che fai di bello?
G: Beh stavo dormendo prima che mi svegliassi.
X: Scusami tanto, volevo chiederti se possiamo parlare.
G: Si, va bene, dove e quando?
X: Ora, davanti al parco che sta vicino casa di Sara.
G: ...come fai a sapere dove abita Sara?
X: Lo so e basta. Allora, ci vediamo lì?
G: Okay arrivo.Quella ragazza è strana, decisamente.
Indosso una maglia di lana e un paio di jeans attillati, fuori si gela nonostante sia maggio.
Esco di casa e mi avvio a passo svelto verso il parchetto, non poteva parlarmi davanti ad una pizza o a un caffè? Proprio in un parco con questo tempaccio?
Immersa nei miei pensieri arrivo velocemente al luogo d'incontro.
Noto una figura femminile dai capelli rossi seduta sulla panchina posta accanto alla fontana. È di sicuro Chiara.
Mi avvicino titubante e mi siedo accanto a lei.
"Ehm... freddo oggi vero?"
La ragazza sussulta impaurita.
"Oddio Giulia sei tu. Mi hai fatto prendere un colpo!" Poggia una mano sul petto.
"Scusa non volevo -ridacchio leggermente- cosa dovevi dirmi?" Vado dritta al sodo.
"Ah si giusto -raddrizza la schiena ed assume un espressione seria- Thomas è il mio migliore amico e voglio solo il suo bene. Mi ha confessato che gli dispiace vedere che Sara è così distante dai suoi amici, che ogni volta che a ricreazione ci riuniamo lei rimane sempre in disparte e non parla mai con nessuno se non con lui. Vorrei che tu mi aiutassi a farla integrare."
"E come?" Domando perplessa, poi cosa centro io?
"È semplice -risponde con tono superiore- tu dovrai frequentare me ed Elisa, poi dovrai stimolarla a frequentarci, a fare un uscita tra amiche, andare a fare shopping insieme e questo genere che di solito fanno le amiche."
Astuta la ragazza, ma sinceramente non mi interessa proprio di Thomas.
A pensarci però potrei aiutare Sara con il gioco così e infondo lei è la mia migliore amica...
"Allora ci stai?" Mi porge una mano.
"Si, ci sto" Rispondo stringendogliela.
Sara
Un suono ripetitivo e acuto mi sveglia, apro gli occhi e realizzo che qualcuno sta suonando il citofono.
Cavolo è Mathias!
Mi precipito all'entrata, aprendo la porta di scatto.
"Perdonami mi ero addormentata" Dico cercando di riprendere fiato.
"Non preoccuparti, posso entrare?" Gesticola con le mani, che tenero è in imbarazzo.
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Change the game||Thomas Bocchimpani
FanfictionIn collaborazione con @again_love Doveva essere solo un gioco. Uno stupido gioco pieno di regole, ma a me le regole non erano mai piaciute. Doveva essere solo un giocattolo, ma io ero sempre stata affascinata dai miei giocattoli,soprattutto da quel...