Attenzione alle paure del giorno. Amano rubare i sogni della notte.
L'uomo, l'essere più stupido al mondo. Pensate che è così stupido da creare armi per distruggere i suoi simili. Anzi è così stupido che ha creato armi per autodistruggersi...
Christoffer's (Chris) POV
Lunedì 22:30
Ho lasciato Even e Isak alla macchina. Il viaggio con loro è stato un inferno. Avrei preferito due belle pollastrelle.Adesso sono dentro, la festa è cominciata da due ore e già è degenerata. Ovunque mi giro ci sono coppie o triplette che si baciano, ragazzi fanno gare di bevute, in bagno non si può entrare perché dei ragazzi l'hanno occupato per fumare erba e credo che in giro per la casa c'è qualcuno che ha usato dell'eroina.
Io sono un po' stordito, ho bevuto circa sei o sette birre, ho baciato lo stesso numero di ragazze, adesso vago barcollando per la casa. Davanti a me vedo William che mi dice:
-Ehi fra', tutto bene?-
-Diciamo- riesco a rispondergli. Ho un mal di testa tremendo e la stanza sembra vorticare intorno a me.
-Ma tu non stavi parlando con quella ragazzi carina? Quella con i capelli platino e il rossetto rosso?- gli chiedo.
-È andata via, vieni ti porto fuori che stai uno schifo- mi prende un braccio e lo adagia sopra la sua spalla e mi trascina fuori. Sento un freddo improvviso, tremo tutto, William prende a volo una giacca e me la mette addosso.Ci avviamo verso il lago, verso una panca con delle sedie di legno, appena arrivati ci sediamo.
-Sono le dieci e già sei ubriaco, cos'hai che non va?- io e William ci conosciamo da una vita. Mi è sempre stato accanto sia nei momenti brutti che in quelli belli. E adesso ha ragione, c'è qualcosa che non va, ma non mi va di dirglielo.
Quindi sorrido e gli rispondo:-Nulla!-
Mi guarda, non capisce se sto mentendo o meno, anche se sono ubriaco so fingere bene.
-Ok, allora torno dentro?- mi chiede. Spera che io gli dica di no , me lo sento. Ma adesso non ho voglia di dargli spiegazioni.-Fai na cosa, vai dai ragazzi che hanno preso posto in bagno e portami un po' di roba- gli dico.
-Ok- mi guarda un ultima volta, poi si volta verso la casa. Ritorna da me dopo circa una ventina di minuti.-Ehi sei tornato!- adesso sono un po' più lucido di prima e non riesco a capire il perché.
-Tieni- mi porge dell'erba, un filtro bianco e una cartina.
-Grazie- gli sorrido- Vado al solito posto, ok?-
-Ok- mi risponde così mi alzo, mi gira ancora la testa, ma cerco di far finta di nulla, e mi avvio verso il boschetto. William da dietro mi guarda, e dopo un po' la sua figura è diventata lontana, fino a che non è sparita.Mi avvio al "mio solito posto", che si trova vicino al lago. È una piccola parte di terra ricoperta di ciottoli, circondata da bosco, e da lì si vede tutto, la baita di William, il lago, le montagne e la baita di un'altra persona di cui non conosco il nome.
Appena vi arrivo mi siedo sui ciottoli, mi pento di non aver portato un'asciugamano, perché fa davvero freddo. Cerco di non pensarci. Prendo la cartina, il filtro e l'erba, e arrotolo il tutto, la portò alla bocca e l'accendo. Il primo tiro mi fa sentire meglio.
Guardo verso il lago e vedo Even e Isak che si rincorrono in acqua. Sembra che si divertano, ma quei loro movimenti mi riportano alla mente ricordi poco felici e di conseguenza mi rattristo.
Penso a mia madre e mio padre, penso ai miei fratelli e alle mie sorelle e sento come se qualcuno mi avesse dato un pugno dritto nello stomaco. Dieci anni fa andava tutto bene, poi mio padre è morto e da allora tutto è andato a rotoli. Faccio un altro tiro, ma mi sento sempre peggio. Gli occhi mi si fanno lucidi, sento che sto per piangere, così piego le gambe e appoggio la testa sulle ginocchia.
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Du Er Ikke Alene # Chris And Eva # Skam
FanfictionEva è una semplice ragazza che vive ad Oslo, frequenta una scuola nella stessa città, ha un ragazzo di nome Jonas e un migliore amico Isak. Vive con una madre costantemente presente nella sua vita. Tutto cambierà quando lei compirà quindici anni e...