Eva è una semplice ragazza che vive ad Oslo, frequenta una scuola nella stessa città, ha un ragazzo di nome Jonas e un migliore amico Isak.
Vive con una madre costantemente presente nella sua vita. Tutto cambierà quando lei compirà quindici anni e...
Ogni persona è un enigma. E' un puzzle non solo per se stesso, ma anche per tutti gli altri, e il grande mistero del nostro tempo è il modo in cui decifrare questo puzzle. (Theodore Zeldin)
Mercoledì 10:00 Mi sono svegliata solo adesso. Sento che Eskild parla con Linn, anzi discute. Così mi alzo ed esco dalla mia camera. Appena apro la porta un'ondata di luce mi pervade gli occhi, ed è fastidiosa, così li chiudo un po' e chiedo: -Cosa succede?-
-Eskild ha la musica troppo alta!- dice Linn. -Ma non è vero!- sbotta Eskild. Credo che lui abbia ragione, abbiamo le camere vicine e io non ho sentito nulla. -Ok, calmiamoci, come è iniziata davvero questa discussione?- chiedo. -Linn ha detto che devo fare meno rumore, ma devo cucinare!- Rido, sono così buffi quando bisticciano.
Adesso ho bisogno di andare in bagno, così mi avvio, svuoto la vescica, mi lavo, metto una tuta-pigiama e ritorno in cucina. Linn non c'è più, forse sarà tornata in camera a dormire, mentre Eskild è vicino ai fornelli che cucina qualcosa di buono.
Mi avvicino alla pentola e noto che frigge delle graffette, la sua specialità. -A cosa devo questo l'onore?- gli chiedo. -Cosa?- mi guarda con sguardo interrogativo, ma con un sorrisino che dice "ho capito ma devi chiedermelo esplicitamente". -Perché cucini graffe?- -Ah, ho una notizia speciale- mi sorride e poi continua-Ma prima abbraccio ad orso-
Mi abbraccia da dietro, è una cosa che fa quando è felice o quando vuole festeggiare qualcosa. Io gli sorrido e quando scioglie l'abbraccio mi volta e mi dice: -Indovina chi torna per il fine settimana?- -Mh, non ne ho idea- non è vero, forse so chi è. -Ok- -Allora? Mi dici chi torna?- lo guardo. -Mh... mi sembra strano che tu non l'abbia capito, ma vabbè te lo dico. Mathias!- appena pronuncia quel nome gli si illuminano gli occhi.
Mathias è l'ex di Eskild. Si erano conosciuti sul sito di incontri Tinder, si erano frequentati per un po' e avevano deciso di mettersi insieme. Poi si sono lasciati per non so quale motivo, credo la lontananza e da allora Mathias ci fa visita periodicamente per rivedere Eskild e per passare a salutare me e Linn.
-Oh mamma! Da quanto non lo vedevamo?- gli chiedo. -Un paio di mesi, è partito per l'estero e perciò non è più venuto a farci visita-
Sorride. Adoro quando Eskild è felice. Sembra che la delusione ,che il Penetrator gli ha dato ieri, non gli pesi affatto. Anzi lo vedo strafelice.
-Dove lo incontreremo?- chiedo a Eskild. -Oggi verso le due, al Nissen Cafè-mi risponde. -Vado a prepararmi- Così dicendo si avvia verso la sua stanza. Decido anche io di andarmi a vestire, perché prima di incontrare Mathias ho un paio di commissioni da fare.
Mi dirigo verso il mio armadio. Lo apro. Cerco qualcosa da mettermi. Opto per un pantalone a palazzo nero, un lupetto azzurrino, delle scarpe da ginnastica dello stesso colore e una giacca lunga e nera. Non metto né cappello né sciarpa perché il tempo è buono e non fa freddo.
Dopo essermi vestita, mi dirigo in bagno. Mi guardo allo specchio e decido di mettere un rossetto rosso, il mio preferito.
Prendo la borsa, saluto Eskild e Linn e mi dirigo in centro.
Mercoledì 13:30
Adesso sono ferma alla fermata dell'autobus, sono qui da circa mezz'ora, se l'autobus non passa credo che farò tardi all'appuntamento.
Quando sto per decidere di dirigermi al Nissen Cafè a piedi, vedo che un bus spuntare da lontano. Mi sento sollevata. Appena si ferma, vi entro dentro e mi siedo.
Messaggio Eskild:
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