Avete presente quando qualcuno per voi diventa un'ossessione? Quando vorreste a tutti i costi incontrarla per strada, anche se sapete che vive lontani da voi miglia e miglia. Quando quella persona vi tormenta i pensieri e non vi lascia liberi, anzi vi tiene intrappolati e la vostra mente ormai è una gabbia per voi stessi, e non sapete se è meglio restare o scappare...
Venerdì 11:00
Lei è lì, gli occhioni che mi fissano e la sua lunga cascata di capelli che la ricopre interamente. Sorride e mi guarda con uno sguardo mai visto prima, ha scintille di felicità negli occhi. Il sole bacia i nostri corpi, o almeno la parte che è scoperta dalle lenzuola, solo adesso noto che siamo su un letto e stranamente siamo entrambi vestiti. Lei parla tanto e io l'ascolto e rido insieme. La scena si sposta e siamo io e lei in un parco, ci rincorriamo e ridiamo appena riusciamo a prenderci...
Così mi sveglio. Era solo un sogno. Ma la fissazione è reale. Eva, Eva Monh è diventato il mio pensiero fisso. E no, non perché me ne sia innamorato, ma perché quella sera mi ha lasciato in bianco.
Nella mia visione, le ragazze devono venire a letto con me e niente più. Ma se qualcuna mi lascia in bianco devo fare di tutto per farla mia.
Adesso sono disteso sul letto di casa mia e di William, al mio fianco è distesa una ragazza, ancora se ne deve andare, che odio queste ragazze che credono di essere le sole e le uniche. Si riesce ad ammaliarle facilmente, d'altronde sono un maestro in questo, ammaliarle è quasi il mio mestiere. La luce che penetra dalla finestra la illumina, non è bella, anzi il contrario mi sembra piena di difetti, come ho potuto portarmela a letto? Deve sparire assolutamente. La scuoto per il braccio, non con delicatezza, anzi. Lei si sveglia, il suo viso sembra felice, quella sua felicità si spegne quando le dico:-Beh? Che ci fai ancora qui? Smamma...- le indico la porta, è amareggiata, stizzita, raccoglie i vestiti, in fretta li indossa e va via. Ah che liberazione! Mi guardo intorno, dovrei alzarmi, e l'unico monito per farlo sono le sigarette, che sono appoggiate di fronte a me, sulla scrivania. Sbuffando mi scopro e mi dirigo verso il mio vizio. Ne prendo una, la accendo, aspiro il primo tiro e vado verso la cucina. Voglio iniziare la mia caccia. Oggi Eva deve essere mia.Venerdì 11:13
Durante il mio tragitto verso la cucina, incontro William, ci salutiamo come ogni mattina con un cenno. Poi lui dice qualcosa:-Chris vedi che oggi io non ci sono a casa, esco con Noora- gli faccio l'occhiolino:
-Tutto okay Brò, ci sentiamo stasera allora, anche io ho da fare- lo sento uscire di casa, mi dirigo in bagno. Dopo essermi rigenerato, torno in camera, prendo dei vestiti, tolgo il pigiama, indosso gli abiti appena presi ed esco. Solo dopo essere uscito mi accorgo di avere lo aspetto di uno spacciatore, o almeno così mi figuro.
Ho messo una felpa, il cui cappuccio ho alzato sul capo, e dei pantaloni neri, un capello dello stesso colore, delle scarpe bianche.
Giro con le mani in tasca e con lo sguardo vigile, devo ricordarmi seriamente quella ragazzina dove abita. Cerco di fare mente locale, ma niente, non lo ricordo. Mi guardo in giro, spero di vederla o almeno di incontrare qualcuno dei suoi conoscenti, magari posso inventarmi qualche scusa, tipo che ha lasciato da me il libro di matematica, o che vorrei delle ripetizioni da lei...
Continuo il mio cammino, mani in tasca e occhi che vagano, all'improvviso, tra tutta quella folla, tra tutti quei visi anonimi, tra tutti quei ragazzi sorridenti, malinconici, fatti, astratti, vi sono dei capelli rossi. E non sei semplici capelli rossi, ma dei capelli rossi castani fragola. E non sono di chiunque, quei capelli le appartengono, sono suoi. Mi faccio strada tra la folla, si dirige di fronte verso un bar, la aggiro e corro verso quel posto, arrivo prima di lei, prendo un tavolo e l'aspetto.
Appena entra nel locale, si vede da subito che è un po' giù di morale, fa per sedersi da sola, ma appena le sorrido e le faccio un'occhiolino si avvicina.
-Ciao Eva- sfoggio il mio sorriso più sexy e la invito a sedersi con me al tavolo. Lei rimane interdetta e mi guarda, è indecisa se sedersi o no. Ma mette poco a decidersi, scosta la sedia da vicino il tavolo e prende posto di fronte a me. Solo adesso la guardo, rispetto a me è tutta vestita di bianco. Nella mia testa compare un'immagine che sicuramente avrò visto su internet, quella di un angelo vestito di nero e di un demone vestito di bianco. Curiosa la cosa, può veramente essere Eva un demone ed io un angelo?
Comunque è saggia ad essersi seduta di fronte a me, avrei tentato di limonarla se si fosse seduta accanto a me, posso dire che ha la testa sulle spalle la ragazza e non sarà facile farla cedere.
-Cosa prendi?- le chiedo osservandola.
-Mh penso un frappé alla fragola-
Ordiniamo e dopo che ci hanno servito, iniziamo a parlare.
Tutti argomenti futili, a quanto ho capito il fidanzato è uno stronzo, punto a favore per me, le ragazze deluse dai fidanzati sono prede facili.-Quindi, tu hai un fidanzato?- non ha detto chiaramente di non essere più impegnata, voglio essere sicuro. Anche se a pensarci poco mi frega, mi immagino una gran bella ragazza senza vestiti...
-No, almeno non più- sussurra abbassando lo sguardo. Le faccio un piccolo sorriso.
-Ehi- le dico per richiamarla all'attenzione. -I ragazzi possono essere dei grandi stronzi, credimi a volte è meglio stare soli, sono capaci di far piangere dolci e carine ragazze come te- questa è la tattica che attacca di più, farsi vedere il cucciolo che capisce la situazione e critica la sua stessa ''razza'' pur di ingraziarsi una ragazza. Ah quanto so stupide ste femmine...!
Lei sorride. Abboccata. -Beh, di che parliamo? Hai sentito della nuova serie tv, quella che narra l'omicidio di un ragazzo, mi pare si chiami Riverdale- questa è la serie più popolare tra le ragazze come lei, e se è una serializzata abboccherà e inizierà a raccontarmi dettagli inutili.
-Wow sì!- ecco che parte - L'ho trovata casualmente su internet e me ne sono innamorata! Ho trovato da subito Jughead affascinante e... bla bla bla- sento solo quello nella mia testa, mi limito ad annuire, non sta facendo nessuna domanda.
Venerdì 13:11
Anche se sembra che siamo lì da una vita (lei non la smette più di parlare), sono solo due ore che sediamo in quel bar, ormai quello che abbiamo ordinato è sparito nei nostri stomaci e dalla stessa zona arriva a noi un rumore, chiaramente abbiamo fame.
Così all'improvviso dico:-Ehm io dovrei tornare a casa-
-Ah- riesce a dire lei, la sua voce suona delusa.
-Se vuoi puoi venire con me, io devo aspettare un amico a casa e poi sinceramente ho fame, ma mi farebbe piacere la tua compagnia- le dico in modo convincente.
Lei accetta subito senza aspettare per riflettere. Così pago, ovviamente lo faccio solo per fare colpo, niente galanteria o quant'altro, non sono il tipo, penso che una donna possa pagare benissimo da sé.
Per tutto il tragitto lei parla tanto e noto una scintilla nei suoi occhi quando tocca alcuni argomenti. Tipo come quando mi ha parlato del gattino che aveva, oppure dei libri che legge, oppure di tutte le amiche che ha trovato in questo anno scolastico.
Ha un sorriso enorme sul viso, si entusiasma facilmente. Ha una strana abitudine di portarsi una mano vicino alla bocca quando tocca argomenti personali o scomodi, e mentre parla tende ad arricciarsi i capelli.
Arrivati a casa, le faccio strada in cucina, lei parla parla, io la guardo, non le bastano due secondi che dice:- Hai qualche birra?-
-Certo- ridacchio un po' e prendo qualche lattina dal frigo. -Tieni- le dico porgendogliene una.
La stappa e inizia a berla, la tracanna praticamente e io la seguo. Sarà brilla nel giro di un paio di minuti. Intanto preparo qualcosa da mangiare, sto letteralmente morendo di fame, e anche se lei non lo dice, vale lo stesso.Venerdì 13:41
È passata una buona mezz'ora è ancora deve dare segno di ubriachezza, è tosta la ragazza, forse è perché abbiamo mangiato un piatto bello sostanzioso, sapevo che non dovevo fare la carbonara... Devo riuscire a farla cedere, penso a molte cose, con la droga ci sarebbe il rischio dell'overdose e non voglio rischiare una denuncia per stupro, così le propongo una cosa:
-Gara di shottini? Ho trovato un liquore molto forte- ammicco un sorriso. Lei mi guarda, l'idea le piace, le brillano gli occhi e sul suo viso le si allarga un sorriso enorme, che va da una gote all'altra.Prendo bicchieri piccoli da shottini e il liquore, non so cosa sia o che marca, ma sono convinto che sia molto forte. Iniziamo il gioco dell'alfabeto e delle città, tanto che è forte quella roba che alla E mi gira anche a me la testa. Alla G lei è già è abbastanza brilla. La trascino in camera da letto, lei non fa resistenza.
Così la bacio. Lei ricambia. Non ci metto nulla ad arrivare più in là. Ci facciamo travolgere. Ci siamo solo io e lei.Io sopra di lei.
Le sue mani sopra di me.
Il mio respiro sopra le sue labbra.
Il suo respiro sotto le mie labbra.
Le mie mani sui suoi seni.
Noi intrecciati a formarne uno solo.
Noi che ci rotoliamo.
Solo noi e nient'altro.
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Du Er Ikke Alene # Chris And Eva # Skam
FanfictionEva è una semplice ragazza che vive ad Oslo, frequenta una scuola nella stessa città, ha un ragazzo di nome Jonas e un migliore amico Isak. Vive con una madre costantemente presente nella sua vita. Tutto cambierà quando lei compirà quindici anni e...