Lasciami spiegare. La mia vita è un inferno. Ho demoni che mi camminano affianco e dentro. Sono immerso in un caos. Non ho via di scampo, il mio destino era già segnato. E adesso che anche tu mi hai abbandonato, sto sprofondando, non mi rivedrai più, almeno credo. Quindi lasciami darti un addio. Perché per me sei un fratello. Adesso ho provato a trovare il tuo sguardo, ma non mi hai guardato, sei di spalle, sei deciso, devo andare via. Ti ringrazio, hai contribuito alla mia distruzione.
Sabato 00:01
Dopo aver lasciato Isak e Eva fuori casa di quest'ultima, mi dirigo a casa di William. Gli devo spiegare quello che è successo mercoledì notte. Quello che gli ha detto Isak non è vero, non mi faccio per gioco, ma perchè ho una ferita da taglio abbastanza grande e mi fa male.Guido per un paio di isolati. Poi mi fermo e spengo il motore. Il dolore sembra lancinante, infatti sto pensando davvero di andare in ospedale.
Resto fermo immobile nella macchina, coi fari spenti. Poi dopo un po' prendo il telefono dalla tasca e compongo il numero di William.
-Fra'- dico appena risponde.
-Dimmi- mi risponde.
-Dove sei?- gli chiedo.
-A casa-
-Sto arrivando-
-Sì ma non bussare, chiamami che esco- si raccomanda.
-Ok- così termina la nostra chiamata. Io riaccendo la macchina e mi dirigo di corsa a casa sua.Appena fuori, lo chiamo e gli dico di uscire. Aspetto un paio di minuti, poi lo vedo da lontano e scendo dall'auto. La chiudo e mi avvio verso lui.
-Allora?- mi dice appena è vicino.
Resto in silenzio. Non so come iniziare questa conversazione.
-Senti ti devo spiegare- annuncio poi.
-Mh- dice lui. Guarda la strada.
-Non è come pensi, non era mia e non lo faccio spesso- dico riferendomi alla morfina- Giuro, è la prima volta che lo faccio, e l'ho fatto solo perché ho questa ferita, che mi fa un male cane- dico toccandomi l'addome.-Senti Chris, non dirmi cazzate, ti conosco da una vita. Mi sta bene che tu ti faccia tutte le ragazze che incontri, mi sta bene che fai a pugni ad ogni occasione e mi sta bene che tu ti faccia qualche canna ogni tanto. Ma Chris lo sai come la penso sulle droghe pesanti. Eh non dirmi che è la prima volta! Lo sappiamo bene cosa hai fatto tre anni fa!- era davvero irato.
-William...- tento di scusarmi.
-No! Chris non voglio sentire scuse! Lo sai che paura ho avuto quando Isak mi ha mostrato la siringa? Hai almeno pensato che per me sarebbe stato doloroso avere un amico che si fa? Ti sei dimenticato che quella roba ha ucciso mio fratello?-Sì eccome se lo sapevo. Due anni fa suo fratello Hans aveva iniziato a fare uso di stupefacenti. Nel giro di un paio di mesi ci era andato giù pesante e alla fine lo avevano trovato in overdose sul suo letto. Per William era stato terribile. Tanto che aveva deciso di andare via dalla casa della madre e prendersi un appartamento tutto suo.
-No, non mi sono dimenticato- dico con un nodo alla gola.
-Bè comunque ,adesso mi sono scocciato, tornatene a casa tua, non voglio pararti il culo per ogni cazzata che fai- a quelle parole mi si raggelò il sangue nelle vene.
-Scusa?- chiedo.
-Hai capito bene, tornatene a casa tua-In realtà quello senza cuore adesso sembrava lui. Sapeva quanto per me era difficile tornare a casa.
-Ok- dissi adirato. Così mi girai nella direzione opposta e iniziai a camminare verso la macchina. Apro lo sportello, guardo un'ultima volta William sperando che mi chieda scusa, ma visto che questo non si avvera, mi siedo nell'auto, accendo il motore e parto verso casa mia.
Non ci metto molto ad arrivare, ma la cosa che noto è che la casa di Eva Monh è un paio di isolati da qui. È vicina, forse potrei fare il pensiero di una scappatella.
Parcheggio proprio sotto casa, ho avuto una bella fortuna, ma non scendo subito dall'auto, non posso, non ancora. Guardo fuori dal finestrino. Tante auto mi sfrecciano accanto e sul lato opposto le persone passeggiano tranquille, da sole o in compagnia.
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Du Er Ikke Alene # Chris And Eva # Skam
FanficEva è una semplice ragazza che vive ad Oslo, frequenta una scuola nella stessa città, ha un ragazzo di nome Jonas e un migliore amico Isak. Vive con una madre costantemente presente nella sua vita. Tutto cambierà quando lei compirà quindici anni e...