{Isak's POV} La testa mi scoppia

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Mi sveglio in piena notte spesso perché manca lei
La sento entrare, sto con gli occhi chiusi
Le dico che il mio vizio è il vetro che si appanna e lei
Dice: Il mio sei tu che di me abusi
Cammina a piedi scalzi, non mi disturba i sogni
Nei miei giochi ti scotti, io voglio che mi bruci
Mi dice: siamo salvi finché restiamo illusi
Tu vivi di incertezze, io voglio che mi usi
Viviamo insieme un sospiro che non basta né a lei né a me
Se è troppo freddo l'inverno con le cosce lei scalda me
Riesce a mostrarmi il suo peggio e mi chiede: dimmi, il tuo dov'è?
Ma il mio peggio è lei e lei è il meglio di me
Dice, dovrebbe andar via, ma lei ritorna da me
Dice: "non sono solo tua", quando mi tiene dentro sé
Mi dicono che grida quando è chiusa in soffitta
Le dico: "fa più piano! " ma non sa stare zitta
Lei parte piano e tocca, e la mano che suda
S'infila dentro e la testa mi scoppia
Come una stanza buia, la cassa che si spacca
Lei viene e dice che la testa le scoppia
Giro di serratura, il disco che s'incanta
Se tieni il colpo poi la testa ti scoppia
Lei parte piano e tocca, e la mano che suda
S'infila dentro e la testa mi scoppia
Sei quello che volevo, sei quello che cercavo
Sei quello che volevo e quello che cercavo
E quello che volevo, sei quello che cercavo
E quello che volevo, sei quello che cercavo
Riesce a disegnare parole che per me hanno un senso
E a scacciare I demoni che ospito se lei non c'è
Anche nei giorni in cui mi sento perso
Riesce a salvarmi e non so perché
Chiudiamo gli occhi in un bacio che è solo per lei e per me
Se è troppo caldo l'estate è lei la pioggia su di me
Se sento piano un respiro è lei che dorme accanto a me
Non so far a meno di lei e lei fa a meno di me
Dice, dovrebbe andar via, ma lei ritorna da me
Dice: "non sono solo tua", quando mi tiene dentro sé
Mi dicono che grida quando è chiusa in soffitta
Non sanno che ci prova ma non sa stare zitta
Lei parte piano e tocca, e la mano che suda
S'infila dentro e la testa mi scoppia
Come una stanza buia, la cassa che si spacca
Lei viene e dice che la testa le scoppia
Giro di serratura, il disco che s'incanta
Se tieni il colpo poi la testa ti scoppia
Lei parte piano e tocca, e la mano che suda
S'infila dentro e la testa mi scoppia


Domenica 10:00

Qui fuori dall'ospedale dove Chris è stato ricoverato ci sono tutti i Penetrators ed Eva, attendiamo con ansia il suo risveglio, nessuno si aspettava quel che successo la sera prima, infatti il nostro amico non ha fatto in tempo a scappare via che un tipo gli ha spaccato una bottiglia di vino in testa, ovviamente il Chris è svenuto e tutti sono scappati via, tranne noi, che lo abbiamo portato all'ospedale.

La persona che lo ha aggredito cercava William, voleva far del male a lui, ma non trovandolo ha deciso di prendersela con il migliore amico del ragazzo. Mi spiace per Chris, per quanto sia uno stronzo, non si meritava il naso spaccato e la perdita di sensi.

Guardo Eva, adesso che ci penso... che ci faceva lui con lei? Non avevo detto a Eva che doveva stare lontano da Chris? Peccato che lei non sappia lui chi sia...
"Spero che muoia" dico sottovoce, ma comunque Eva riesce a sentirmi e mi fa un'occhiataccia.
Imbarazzato mi porto una mano dietro la nuca e me la gratto, dannazione, non avrei dovuto dirlo...

Lei mi fa un leggero cenno con la testa di uscire e si avvia fuori, io la seguo a testa bassa e con le guance rosse, mi sento esplodere dalla vergogna.

"Potevi anche evitare" mi dice una volta fuori mentre intanto calcia un sasso.
"Scusa" abbasso lo sguardo, anche se ogni tanto i miei occhi la cercano, cercano il suo viso per vedere come sta, sembra distrutta, come se avesse pianto per tutta la notte, quasi mi sento male a guardarla così.
"Però l'ho pensato anche io per un momento" dice inaspettatamente. 

La guardo con occhi sgranati: "Sì, hai capito bene" mi dice "Ho sperato che lui morisse... ma poi ho pensato di essermi affezionata, non che io lo ami..." continua per minuti che sembrano eterni, ma non l'ascolto, dall'altro lato della strada ecco quegli occhi di ghiaccio e i capelli di grano, un contrasto così forte che mi distrae. Even è lì che mi fissa.

Un tuffo al cuore, le orecchie mi appaiono ovattate, annuisco ad Eva, parla per interminabili minuti, poi mi dice di voler rientrare, annuisco un'ultima volta.
Poi decido di avvicinarmi a quel ragazzo che tanto mi ha fatto perdere la testa, voglio essere discreto però, non deve capire che gli vado incontro di proposito. Il mio cuore batte forte.

Mi incammino con le mani in tasca, tum tum, sento il mio cuore esplodere, mi guardo intorno con fare disinvolto, tum tum, finalmente lui mi nota, infatti non ci pensa su un secondo che mi stringe la sua mano intorno al mio braccio. I suoi occhi ghiaccio mi guardano, ha un sorriso beffardo sul volto, i suoi capelli splendono al sole, come può essere una persona così bella e dannata?

"Ciao Isak" mi saluta con voce sottile, ma con quel tono caldo che lo contraddistingue. Solo ora che mi sono avvicinato noto un forte odore di sigarette provenire dalla sua felpa. 
"C-ciao Even" balbetto io, con il cuore che non smette di accelerare.
"È da un po' che non ci si vede vero?" Dicendo questo avvicina il suo corpo al mio, i nostri nasi sono così vicini che respiro il suo respiro. "Anche se l'ultima volta che ci siamo visti, l'altro giorno, tu non eri in questa posizione"
Ho il fiato corto, il cuore che esplode, lui avanza verso di me, io indietreggio, finché non rimango incastrato tra lui ed il muro, teso e eccitato allo stesso momento, prego che qualcuno mi venga a salvare da questa situazione scomoda. Sembra un gioco triste e ripetitivo, io scappo da lui e lui prova ad avvicinarsi così tanto a me, ma solo per i suoi comodi.

 Even non mi ama e non mi amerà mai.

Solo ora mi chiedo perché io ed Eva siamo usciti da questo lato dell'ospedale, un lato abbastanza isolato, a meno che non fosse successa una catastrofe, nessuno avrebbe preso l'uscita di emergenza.
Così ci ritroviamo solo io e lui.

"Che fai? Vuoi girarti?" Mi sussurra ad un orecchio. La mia pelle trema di piacere sotto il suo tocco ed i suoi sussurri.

 E così mi bacia lentamente il collo.
Debolmente mi giro. La testa già inizia a scoppiare.

 "Muoviti" mi incoraggia, brusco nei movimenti, prova a calarsi velocemente i jeans.
Mi ritrovo con la faccia contro il muro, il suo corpo che preme contro il mio... sono assuefatto da quel ragazzo, è droga per me, il mio corpo lo ricerca come se fosse assuefatto dal suo tocco e i miei occhi bramano la sua vista. Si fa sentire prepotente dietro di me, vorrebbe svestirmi, infatti porta le sue mani sul davanti dei miei pantaloni, ma si ferma poco prima, perché una voce familiare mi chiama. E così l'idillio finisce, o almeno credo.
È Eva.

"Isak" grida "Chris si è svegliato! Dove sei?"

Guardo Even, è deluso quanto me, ma non si ferma, mi piega e si prende quel che vuole. Sento Eva chiamarmi da lontano, mentre sento il sangue affluire che scorre tra le orecchie e dolorosamente tocco il piacere, la testa mi scoppia. Che sia questa la mia punizione divina per amare un uomo? Soffrire così tanto, amare qualcuno senza essere ricambiato per vivere dei momenti così duri di piacere.

Si riveste così in fretta che quasi mi sembra di vederlo sparire. Mi guarda e mi dice:

"Mi faccio rivedere quando ho voglia"

Così mi guarda un'ultima volta, quegli occhi di ghiaccio mi feriscono come una lama profonda nel cuore ogni volta che mi guarda. Si allontana e io corro da Eva.

"Dove eri finito?" mi chiede guardandomi e toccando una ferita sul viso che non avevo notato di essermi procurato.

"Stavo solo fumando la mia solita sigaretta e sono inciampato, nulla di preoccupante" le sorrido flebilmente e prontamente ci apprestiamo a rientrare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 23, 2023 ⏰

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Du Er Ikke Alene # Chris And Eva # SkamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora