Seconda parte

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<<Sta scrivendo>> dico nervosa torturando con i denti un'unghia.
<<Ma lo sai che.... vero?>> ripete anche lui nervoso.
Mi secca il cuore. Cosa!??
<<Cosa!?>>
Arriva il messaggio ma non mi affretto a leggerlo, aspetto la risposta di Nial.
Abbassa lo sguardo.
<<Cosa Nial?! Parla!>> strillo. E non so perché.
<<Lui... non è qui...>>
<<Cosa? Dov'è?>> chiedo e mi accorgo che ho le lacrime...
<<In Germania>> risponde.
Mi cade il telefono dalle mani, Nial lo raccoglie, mi prendo il viso tra di esse e scoppio a piangere.
<<Come?.... c.. osa?... com'è possibile?.... stava qui... cioè..>>
<<Stava, Chiara. Si è trasferito per lavoro di suo padre, torna ad agosto..>> ribatte.
<<agosto?.. come...>> e mi asciuga le lacrime.
Il fatto che sto piangendo mi da ansia, mi importa ancora di lui? Il ragazzo che mi ha fatta innamorare mesi fa e non lo sa, lo amo ancora?
<<tranquilla, piccola. Parlargli>>
Prendo il telefono dalle sue mani e prendo la chat.
Il suo messaggio è: 'scusa se... in estate... non avevo risposto al tuo messaggio... in quel periodo.. stavo male.'
Mi viene un attacco di tosse e di memoria. Lo avevo cercato! Ora ricordo... sisisi. Controllo il numero che inizia per +49... si... quello tedesco... gli avevo scritto in quello italiano.. già...
Rispondo:
'Emm.. si.. tranquillo, capisco.
Quindi... stai in Germania.'
'Già...'
'Già' rispondo.
'Ti ... piacevo?' Chiede.
Scoppio in una risata.
Nel mentre Nial fissa la chat.
<<Digli che lo amavi!!! Fallo, capirà>>
<<Serio?>> chiedo confusa.
<<certo>> ribatte convinto.
'Beh, si.. diciamo... ma di più..'
Mi tremano le mani.
'Cosa?'
'Ti amavo, Emanuel.'
Ansia.
Ansia.
Ansia.
<<e se non risponde? E se gli da fastidio? Oddio non vorrei che...>>
<<shhh, andrà bene>>
Annuisco.
'Lo avevo intuito quando mi guardavi al mare.'
Rido ancora più forte. E Nial con me.
Al mare, una mattina di agosto, lo vedevo giocare e Nial ha fatto una pazzia per me. È andato da lui a chiedergli se potevamo giocare insieme ai suoi amici, ma quei pezzi di merda non avevano approvato.
'Forse non dovevo dirtelo..'
'Si invece ❤'
UN CUORE???
Arriva la Chiara determinata.
'❤.'
Per tutta la sera continuiamo a parlare, con i cuori, ovvio, beh, non so nemmeno come e perché, ma comunque.
Voleva mie foto, e qualcuna recente gliene ho mandata.
Torno a casa e mi butto sul letto.
<<Chiara!! Svegliati!! Devi andare a scuola!!>> grida mia madre.
<<ma nooo>> dico stiracchiandomi.
<<Su alzati>>
Mi guardo intorno finché non mi viene in mente Emanuel, mi alzo e prendo il cellulare e prendo la chat.
<<Buonanotte e buongiorno>>
Ricambio.
Vado a lavarmi e vestirmi.
Prendo la borsa ed esco senza salutare.
7:45.
La scuola non fa più per me. Vado in quinto anno di liceo linguistico e non vedo l'ora di uscire da qui.
I problemi, lo stress, l'ansia, Eman...
tutto.. non ho più tempo di studiare e concentrarmi.
Arrivata a scuola mi siedo al penultimo banco come sempre, siamo in 5 oggi. Magnifico.
<<Bene ragazzi sono la supplente del professore di francese. Oggi faremo un romanzo, io ve lo detto e vi do la traduzione>>Prendo foglio e penna.
Tiro fuori il cellulare e rispondo in fretta ad Emanuel dicendo 'a dopo❤'
<<Ei signorina non si usa il telefono in classe>> urla la supplente.
<<mi scusi..>>
Odio la distanza... potrei averlo qui con me adesso... siamo uguali di età, potrebbe essere qui... nel mio stesso banco, con la mano che sfiora la mia.. e..
<<Sta scrivendo?!>> dice la supplente rivolta a me, facendo volare via i miei STUPENDI pensieri.
<<sisi>>
Inizio a scrivere finché finalmente non finisce il dialogo.
<<bene ecco la traduzione:
Erano così diversi, si completavano insieme. Erano così lontani. La distanza li uccideva. Lei lo amava, Dio se lo amava. E lui, lui era pazzo di lei, e la amava, la amava tanto, la amava forte. Quello che quei due non sapevano, è che potevano litigare mille volte, potevano non parlarsi per settimane, mesi o addirittura anni; ma si sarebbero sempre ritrovati. Perché quello che li univa era più forte di ciò che li divideva.>>
Il cuore mi batte a mille e mi viene improvvisamente da vomitare. Non sento le gambe, non sento niente.
<<potrei uscire per favore?>> chiedo supplicando.
<<vai>> risponde.
Grazie a Dio.
Corro in bagno e mi butto a terra.
Cosa mi prende?
Prendo la chat.
Emanuel: 'e adesso? Mi ami ancora?'
Non mi aspettavo questa domanda...
Senza pensare.. rispondo.....
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Si ameranno davvero?

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