In questi mesi, ho pensato di chiamarlo.
Però ho preferito non farlo, alla fine se vuole sentirmi mi cercherebbe lui.
Non so cosa fa più male: lui lontano da me, o lui che non mi cerca più.Mi arriva un SMS da un numero che non conosco:
SEI INVITATA AL MATRIMONIO DI LIZZY E RICHARD, IL 10 GIUGNO PRESSO LA NOSTRA PARROCCHIA.
UN BACIO: LIZZY.Mio padre si sposa?
Non ci posso credere. Già è troppo vedere mio padre senza mia madre, ora pensare mio padre con un'altra donna é un colpo al cuore.Arriva nella stanza Marco come un fulmine e si butta nel letto in ginocchio.
"Anche a te ti è arrivato l'SMS?" Mi chiede.
"Si. Vedo che ha invitato entrambi."
"Già, ma ho pensato che lo di..."
"Lo diremo a mamma?" Lo interrompo e ci scappa una risata."Ecco, io voglio dirglielo. Però vorrei che glielo dicessi tu." Supplica con il muso.
"E vabeeene" mi lamento.
***
"Mamma?""Dimmi Tesoro"
Mi costa tanto parlargli facendo la gentile, non ho ancora dimenticato il giorno in cui mi ha separato da lui.
"Emm... a me e Marco è arrivato un SMS. Lizzy e papà si sposano... e ci hanno invitati." Confesso.
"Lo so" risponde stupendomi.
Lo sa? Ha invitato anche lei?
Con quale coraggio?
"Lo sai?" Chiedo."Si, certo. È arrivato anche a me quel messaggio." Dice asciugandosi gli occhi.
"Mamma, non sei obbligata ad andare."
"Voglio andarci. Tuttavia, tuo padre è felice, e mi fa piacere."
"Ah..."
Salgo in camera e riferisco a Marco.
Va via senza salutare e chiamo in fretta Naemy. Devo subito andarmi a comprare i vestiti. Manca poco, e devo comprarmi anche le scarpe.*****
"Questo ti piace?" Dico a Naemy che mi squadra dalla testa ai piedi fuori dal camerino. Ho provato un vestito rosso e stretto fino a poco su dal ginocchio e con la scollatura a cuore. E ma mica mi convince tanto."Mmmh, nah. Provati quello nero."
Sbuffo e mi provo quel vestito. Ha una scollatura a cuore, la lunghezza come quello rosso, la differenza è che è luccicante. Mi piace.
"Perfetta" escalama battendo le mani di gioia."Aspetta aspetta aspetta, ci sono delle scarpe li."
Le prende e mi porge delle scarpe con il tacco abbastanza alto, nere e con una lucentezza che si nota poco. Mi stanno bene.
Mi fissa ancora un po' e decido di prendere tutto.Mentre camminiamo per il centro una voce mi urla di dietro a qualche metro di distanza.
"Chiaraaa?"
Si avvicina mi abbraccia ma io non so chi sia. È un ragazzo, ha gli occhi come i miei, poco più alto di me, moro e liscio. Muscoloso con un tatuaggio che si intravede dalla maglietta bianca che indossa."Chiara, sono io, Leonard"
Naemy guarda confusa ma poi sembra sorpresa.
A quel nome mi vengono in mente una marea di ricordi.
Sì, è mio fratello.
È poco più grande di Marco, me ne aveva parlato. Quando se n'è andato mio padre, lui aveva appena 8 anni, e mia zia si è occupato di lui, ma non è più tornato da noi. Ha saputo di me e non mi ha contattata. Siamo identici, mi ripeteva mamma."Leonard!" Esclamo abbracciandolo.
"Finalmente ti ho trovata." Dice piangendo.
"Riconoscerei i tuoi capelli lunghissimi ovunque. L'altro giorno ti ho vista per la città, piangevi e sembravi arrabbiata, non mi sembrava il caso di venire da te."
Oh, ora mi tocca fare la predica?"Sono felice di vederti!" Dico.
Ed è la verità, non ho mai visto mio fratello, e mi scappa una lacrima anche a me. O forse due, tre.Naemy lo guarda sbavando, e io gli do una gomitata e si sveglia dal suo bellissimo sogno.
"Eh, beh, io, emm..." balbetta.
E io e Leo scoppiamo a ridere e lei ride poco ma in imbarazzo.Non posso crederci. Quanti altri fratelli avrò?
Gli suona il telefono si scusa e risponde.
"Emá dimmi." Dice.
A quel nome mi viene una fitta allo stomaco e sobbalzo.
"Chiara che ti prende? Stai bene?" Dice Leo.
Oh ma per favore.'Si, Chiara, mia sorella, la conosci?' Dice al telefono.
'Sisi, quella magra, bassina e con i capelli trecento km'continua ridendo.
"Chi è?" Dico nervosa.
"Emanuel. Emanuel Wilson"
Per un momento non sento più le gambe. Si conoscono? Come?
"Ma voi due vi conoscete?" Dice ridendo.
Non dico una parola.
'Chiara, dice che gli manchi, ma non capisco perché' e ride ancora.
"Anche lui" dico.
Riattaccano.
"Questa me la spieghi dopo. Devo andare, ci vediamo!" Mi saluta e va.
"Emanuel Wilson?!" Dice Naemy furiosa.
Merda.
Ho dimenticato a parlargliene.
"No, nessuno Naemy.""Chiara, ti conosco come il palmo della mia mano. Chi è, Emanuel Wilson?"
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Per caso, noi.
RomanceEro chiusa. Ero usata. Ero stanca. Ero quello che non volevo mai essere, diventare. Ero quello che odiavo. Nessuno sapeva quello che avevo dentro, consapevole che nessuno, poteva comprendermi. Non sapevo esistessero queste emozioni. Volevo starmene...