Parte 20

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Ragazza in foto: Chiara.

È il ragazzo con gli occhi di ghiaccio
che ho intravisto prima.

È carino, ma è molto più alto di me.

Mamma perché mi hai fatta così bassa?

"Emm scusami, mi sembravi un'altra persona." Dice imbarazzato con il braccio dietro la testa.

Ha un sorriso da togliere il fiato, non so se è dalla parte di Lizzy o mio padre, ma noto una certa somiglianza alla sposa.

Capisco subito che si è preso una scusa per parlarmi, perché resta qui davanti a me cercando un discorso.

"Stai tranquillo." Mi limito a dire, e forzo un sorriso.

Mi volto e già la mia famiglia è seduta in un grande tavolo con i miei zii, che non vedo da anni.
Mia zia ha sempre pianto da quando mia nonna è venuta a mancare.

È andata via quando avevo appena 15 anni. Ho molti ricordi di lei.
Era unica, mi capiva sempre nonostante la sua età. Andavo da lei molto spesso, invece il nonno è venuto a mancare prima della mia nascita.
So soltanto che non volevo perderla, ricordo che non sono uscita per mesi e mesi quando non c'era più.

"Beh, piacere Zack" dice porgendomi una mano.
"Chiara" rispondo porgendogli la mia.

Fa caldo qui dentro, troppa gente.
Ho bisogno di prendere una boccata d'aria ma lui mi precede.

"Vuoi andare qui fuori con me? Solo se non sono di disturbo." Dice toccandosi i capelli.

"Certo, stavo per uscire."
Fa un gran sorriso ed esco.

"Che mi sai dire di te, Chiara?"

"Non penso di sia molto da dire." Dico ridacchiando.

"Abiti da queste parti?"chiede.

"Non proprio. Abito in un paesino a 1 ora da qui."

"Io invece lavoro qui."

Dovevo aspettarmelo da come è vestito. Ha un distintivo con il nome del ristorante "Las Gusto".

"E cosa ci fai qui?" Chiede curioso.
Si avvicina e io mi innervosisco.

"Sono la figlia dello sposo."
Mi fa male dentro dillo, non so perché.

Volevo solo avere un padre al mio fianco. Tutto qui.

"Oh, ecco perché vi somigliate un sacco. Sei proprio bella sai?" Dice, e diventa un pomodoro.

"Grazie mille..." rispondo incredula.

Non ho mai pensato di essere "bella".
Non mi vedo bella.
Non vedo niente di bello in me.
Forse mi serve qualcuno che me lo dimostri ogni giorno, non solo da uno schermo. Si ama ad occhi aperti.

Primo piattoo!

Sentiamo gridare che il primo piatto è in tavolo, così ci salutiamo promettendoci che appena finito ci rimetteremo a parlare.

"Che schifo." Sussurro all'orecchio di Marco.

Sono dei spaghetti col nero di seppia, che ho sempre odiato.

"Io non mangio." Replico.
Il cameriere mi sente mentre allontano il piatto e gli scappa una risata.

Che figura di merda.

Dopo aver assaggiato il vario schifo che hanno portato decido di uscire ma non chiamo Zack.
So che glielo ho promesso, ma non mi va.

Sono nel buio nell'erba a qualche metro dal locale.
Sento le cavallette e quel suono mi ha sempre dato tanta tranquillità.

Guardo l'orario.
Sono le 23:15, tra pochi minuti sono diciannovenne.
È tutto passato così in fretta.

Solo ieri mi sembra che ho incontrato Emanuel nella spiaggia.
Ed è passato quasi un anno.

Chiamo Marco al telefono che risponde al terzo squillo e gli chiedo di scusarsi con gli sposi ma io voglio andarmene.

Sono lunatica, parecchio.

Prima che arrivi Marco arriva Zack.

"Hey, dove vai?" Dice alle mie spalle.

Dagli occhi e da come cammina capisco che ha bevuto.

"Sto andando a casa."

"Da sola?" Dice sorridendo maliziosamente con il viso a un centimetro dal mio.
Faccio passi indietro finché incontro un muro e sono bloccata da lui.

"Con mio fratello." Dico con il fiatone.

Sento puzza di vodka e di vino fin da qui, che schifo.

"Levati di dosso!" Alzo il tono della voce mentre mette le mani sui miei fianchi.

Mi blocca tutto il corpo e mette una mano dentro il vestito.

"Levati subito! Subito ho detto! Coglione!" 

Arriva Marco che lo prende per il colletto e lo scaraventa a terra.
Mi fa salire in auto.

"Che cazzo ti è passato per la testa?" Dice accendendo il motore.

"Io non ho fatto niente!."

"Chi è quel tizio? Tra l altro ubriaco?"

"Si chiama Zack, lavora qui."

"Verme."

Protettivo, troppo. Mi piace quando lo fa, il geloso, però c'è un limite, alla fin fine è mio fratello, però tutti lo temono, e questo mi urta un po'.

Mancano solo 10 minuti al mio compleanno. E sono appena arrivata a casa.

"Beh, che dire, aspetto con te il grande momento."

Metto un cerchietto e prendiamo una bottiglia di spumante....

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