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-Ho bisogno di una licenza!- esclamò Guren, poggiando il palmo aperto sulla scrivania di Kureto Hiiragi.
Quest'ultimo lo guardò, imperturbabile.
-Come puoi anche pensare che io te la conceda?- rispose, senza alcun mutamento nel tono della voce.

Guren alzò un sopracciglio, come ad invitare l'uomo a dare delle motivazioni.
Ah, che errore che aveva fatto ad andare da lui! A chiederglielo!
Ma il suo (poco) senso del dovere glielo aveva imposto: non poteva lasciare tutto senza chiedere il permesso.
E beh, non voleva nemmeno essere licenziato in tronco.

Kureto sospirò, intrecciando le dita e picchiettandosi gli indici sulle labbra sottili.
-Davvero, Ichinose, quali sono le motivazioni che ti spingono a credere che io ti dia una licenza?-

-È una missione di salvataggio.- affermò, puntando gli occhi viola in quelli scuri del proprio superiore.

-Mio fratello è perfettamente in grado di salvarsi da solo, Ichinose.-

Guren esitò.
Non aveva ancora menzionato Shinya.

-Come faccio a saperlo? È scontato. Dai, Guren. Vieni qui, chiedendo una licenza, il quinto giorno dopo che Shinya è sparito dalla circolazione, quando tutti sanno perfettamente che tipo di relazione stretta ci sia tra voi due. È lampante.-

"No, tutti non lo sanno" pensò Guren.
"Non sanno cosa prova Shinya per me. E non lo so bene nemmeno io. La nostra relazione è diversa da molto tempo... e io non lo sapevo."

-In ogni caso, per me è no.- aggiunse Kureto.
-Ma io ne ho bisogno.- sbottò Guren.
-E io ho forse bisogno di ricordarti che sei al nostro servizio, Ichinose?-

Lui non replicò.
Non aveva argomenti.
Ah! Odiava essere così impotente rispetto a Kureto. Odiava essere un suo sottoposto.
Odiava non avere libertà.

-Kureto-
Guren raddrizzò la schiena.
-Se ti dicessi che me lo ha chiesto Shinya in persona?-

Kureto inarcò le sue sopracciglia inquietanti e roteò gli occhi.
Guren si trattenne dallo sciogliersi in un'espressione disgustata.
Esagerava, forse?
Ci pensò su due secondi.
Nah.

-Sentiamo cosa ti avrebbe detto Shinya, allora.- sospirò Kureto.
-Non che me lo abbia proprio detto...- borbottò lui. -Beh, per lo meno me lo ha scritto.-
-E allora non è una missione di salvataggio! Amen!-
Kureto stava per esasperarsi.

-Kureto, ascoltami, per l'amor di Dio! Il Generale Shinya Hiiragi mi ha lasciato un foglio scritto, una lettera, dove spiegava cosa gli era successo e chiedeva espressamente la mia presenza per trovarlo e poterlo riportare sano e salvo qui.-
Guren scandì bene le parole, per essere sicuro che il contenuto arrivasse.
Beh... Non che fosse vero tutto quello che aveva detto... beh, aveva modificato qua e là le cose che il biondo gli aveva lasciato scritte. E aveva anche omesso la parte più importante, quella dove Shinya confessava il suo immenso amore per lui, ma questo non importava.
Insomma, si parlava sempre e comunque del suo amico.
Si disse che era una bugia bianca.
No, non importava.
Andiamo, lui aveva disperatamente bisogno di quella licenza!

-Ah sì?- mormorò l'altro, con noncuranza, come se non gli importasse.

-"Ah sì?"? Tutto quello che hai da dire? Ma perdio, può una persona essere più ottusa?- Guren parlò senza pensare.
-Abbi più rispetto, sono comunque un tuo superiore.- lo ghiacciò Kureto.
"Ma rimani comunque un deficiente" pensò il moro, avendo però stavolta il buonsenso di stare zitto.

-Riprendendo il discorso. Quindi, Shinya ti avrebbe mandato una lettera?- domandò freddamente l'altro.
-Mhmh. Ma non che...- si interruppe.
Non poteva certo dirgli che gliel'aveva letteralmente lasciata in camera nella speranza che lui la trovasse.
Altrimenti, la storia che stava un po' inventando, un po' raccontando, non avrebbe retto a lungo, con Kureto Hiiragi.

Gureshin || Back to the pastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora