°l'errore° Pt.2

11 0 0
                                    

In pochi minuti ci ritrovammo al sushi e prendemmo il primo tavolo che venne offerto . Ci sedemmo.
"Sembra stia migliorando il tempo" dissi . Ero imbarazzata perché stavamo in silenzio.
"Già .." annuì e io sorrisi.
"Hanno fatto ritardo i Valentine's Day" affermò
"Non penso . Credo li distribuiscano una settimana prima di San Valentino ma per i punteggi che ho fatto penso mi capiterà il peggio dei peggio" Risi.
"Ma no .. io non credo" disse e mi fece un occhiolino simpatico , poi mi sorrise . Ricambiai il sorriso.
"Che prendi?" Gli chiesi
"Mmmh non so. Sicuro Sushi : è obbligatorio . Penso la barca dove sta un po' di tutto" disse
"Non ti fa schifo mangiare solo il sushi della barca? Forse potremo ordinare il menù "all you can eat" proposi "non mangio da ieri a pranzo" confessai.
"Hai ragione non ci avevo nemmeno pensato " disse "allora diamoci da fare" aggiunse .
Scelsimo un po' di roba fra sushi , altre cose fritte e non . Dopodiché ordinammo.
"La bontà di questo sushi è unica" affermai gustando il primo boccone
"Ti dò pienamente ragione" replicó .
Iniziammo poi a parlare del più e del meno sino a quando entrarono gli amici di Tomás . Ma non fui io a riconoscerli.
"Che cazzo ci fanno questi qua?" Chiese quasi ringhiandogli contro .
"Hey calmo .. voglio dire magari sono venuti a prendere sushi ?!" Risi ironicamente . La sua espressione non cambiò "Perché ti agiti così tanto?" Domandai .
Vidi i suoi occhi aprirsi come meravigliati ma si infuriò ancora di più . Si alzò mi prese per mano e mi portò via . All'uscita strattonai via la mano e mi liberai dalla sua presa.
"Ma che cazzo stai facendo ?" Urlai .
"Sto cercando di proteggerti" disse imitando il mio tono di voce.
"Proteggermi da cosa? Ho 16 anni e un passato familiare non facile . So badare a me stessa. " mi impuntai .
"Cazzo ma perché sei così ingenua . Hai quasi 16 anni e sei piccola"
"Tu hai la mia stessa età" risposi
"No Lisa ho 4 anni più di te "
"Cosa..?" Non capivo . Come faceva a frequentare il mio corso di storia se aveva 4 anni e qualche mese in più di me .
"Senti... è complicato" feci un passo indietro "non è momento or.."
Non finì la frase che mi vidi Tomás davanti . Ora riuscivo a capire almeno il motivo per il quale mi aveva portata via di là.
"Che gentil uomo mancato , Elia" disse marcando il tono ironico .
"Non si strattona così una donna sai?" Mantenne quel tono . "anche tu sei consapevole che non è la strada giusta la tua" una voce vaga, mi faceva paura .
"La stai uccidendo piano piano . Il tuo mondo non fa per lei" disse all'orecchio di Elia queste parole , non sono sicura al 100% di quello che avevo sentito dato che a malapena aveva riconosciuto le parole . Sembrava così cupo quel ragazzo , o forse lo era Elia . Tomás fece qualche passo indietro e si avvicinò a me .
"Sta attenta . Non sai chi é lui" dette queste parole se ne andò . Ero terrorizzata sembrava che Elia fosse una specie di mostro e mi sembrava tutto esagerato. Lo guardai i suoi occhi erano rossi scuri , totalmente rossi . Portai le mani sulla bocca e scese una lacrima dal terrore .
In quel momento ebbi un Flashback : qualche ora prima quando mi ha portata a letto e si è steso sopra di me baciandomi per un attimo mi ha guardata ed effettivamente gli occhi erano rossi in questa maniera . Non riesco a capire : forse ero troppo presa da lui e dalle sue mani su di me da non averci fatto caso.
Mi ricordai anche dei suoi occhi interamente blu chiari quando mi prese la mano per aiutarmi . Iniziavo a provare del terrore verso quel ragazzo .
"Vieni" disse a bassa voce
"Forse é meglio se vado da sola" risposi con un tono apparentemente calmo per tranquillizzarlo .
"Ho detto vieni" si avvicinò a me con quel tono minaccioso è così lo assecondai .
Durante il tragitto stettimo in silenzio . Avevo paura tremavo quasi .

"I tuoi occhi" non so come riuscii ad a iniziare il discorso .
"Lisa..."rispose poi accelerò con la macchina , feci un respiro e chiusi gli occhi : pensavo di non uscirne viva . Fece una sgommata e mi tenni forte . "Scendi" fermò la macchina davanti alla mia abitazione e mandai via tutta l'aria che avevo trattenuto . Lui rimase impassibile con le mani sul volante e il respiro affannato . Obedii senza esitare dopodiché lui partii più veloce di prima .
Non capivo cosa diamine stesse succedendo perché era tutto così strano e oserei usare il termine paranormale.
Salii all'ultimo piano dove condividevo il mio appartamento con Courtney ma peccato che lei non ci fosse .
"Courtney" Urlai
"Courtney" gridai più forte ma nessuna risposta . Non era molto felice di dormire da sola in quell'appartamento : avevo paura anche se alla sera mancavano ancora 6 ore che passai facendomi domande , girando e rigirando per la casa , rileggendo messaggi e rianalizzando chiamate per capirne qualcosa .
Arrivata l'ora di cena non toccai cibo e mi diressi subito a letto . Inizialmente ebbi l'idea di chiamare Courtney per sapere se stava bene ma alla fine non lo feci : era in gamba sapeva cavarsela da sola e non avrei mai voluto disturbarla .
Così mi spogliai e accesi la luce sulla mia mensola : mi sentivo una bambina piccola. Non riuscii a dormire comunque , quella luce non bastava a illuminare le oscure domande che giravano per la mia testa e per colpa loro i miei tentativi di prendere sonno fallirono.
Non sapevo come dovevo comportarmi sapevo solo che avrei dovuto chiedere spiegazioni a Tomás, in qualche modo avrei dovuto farlo parlare .

"Buongiornooo" urlò una voce squillante e femminile "ieri non sono tornata anzi , a dire la verità sono tornata proprio ora " rise
Poi si buttò nel mio letto matrimoniale
"E a te come è andata?" Mi chiese . Ero stordita "Dio prima di parlarmi fammi un caffè . Sei peggio di mia madre" le risposi.
"Fra una settimana è Natale e subito dopo c'è una festa enorme organizzata da noi studenti : il preside ci lascia la scuola " disse alzandosi dal letto . Ci fu un momento di silenzio in cui mi preparò il caffè io quasi mi riaddormentai
"È obbligatorio andarci . Ora bevi il caffè e raccontami che hai fatto ieri sera" disse passandomi il vassoio con la tazzina del caffè e in biscotto .
"Veramente niente di interessante" non me la sentii di raccontarle quello che stava succedendo anche perché non ne avevo io la benché minima idea .
Ad ogni modo decisi di saltare le lezioni quella settimana e studiare a casa per schiarire il cervello e avere dei giorni per pensare senza trovarmi davanti Elia o Tomás . Avevo paura perché in tutta questa storia ero sola .
La settimana fu la più lenta e noiosa di tutte ma almeno ora ero convinta di cosa avessi dovuto fare . Volevo arrivare fino in fondo questa storia e saperne di più , purtroppo su internet non c'era niente ed ebbi l'idea che stessi esagerando che magari avesse solo una qualche malattia , insomma non me ne intendevo in medicina non sapevo cosa potesse essere e se esistesse davvero .

Venerdì 9 dicembre
Non resistitii più a starmene buona senza fare niente così chiesi informazioni su dove si trovava casa di Tomás dopo di che mi diressi da lui . Era tardi ma bussai al campanello perché sapevo che i suoi non c'erano .
"Chi è ?" domandò
"Sono Lisa fammi entrare" risposi
"Non con tutta questa prepotenza " iniziò a scherzare
"Dio Tomás è importante" ripetei
A quel punto aprì la porta
"Cosa è così importante da dovermi disturbare mente mi faccio la doccia?" Aveva addosso solo i pantaloni della tuta e averi voluto che avesse aspettato ad aprirmi . Non per niente ma volevo ancora riuscire a respirare per qualche minuto e con lui davanti così mi sembrava impossibile . Mi girai dall'altra perte "forse devi coprirti" dissi
"O forse no . Non ho niente di cui vergognarmi " il suo tono superbo era così fastidioso. "La tua amica... scusa non ne ricordo il nome quella bruttina che vive da te .." mi voltai di scatto verso lui ed entrai in casa .
"Courtney" dissi
"Si beh quella avrebbe pregato per vedermi un altra sera anche senza questi pantaloni " disse ridendo.
"Aspetta cosa ?! Hai detto 'un altra sera?'" Trattenne la risata sotto un sorriso senza rispondermi . "Lurido bastardo!" Urlai e lo spinsi anche se non si mosse di un centimetro . "A lei le piaci. Le piaci davvero . Lei è innamorata di te!" Urlai
"Ma che cazzo dici , vedo solo troie in giro . Nessuna si innamora più e sinceramente non ricordo nemmeno che significhi 'amare' ." affermò.
"Tu non ti innamori perché hai le palle solo per fare sesso con le ragazza del Campus ." Lo accusai
"Non ho detto che non voglio innamorarmi ho detto che per nessuna vale la pena giocarmi i coglioni. Dai su, pagherebbero tutte per una serata frizzante con me . Non mi serve conquistare nessuna perciò l'amore non mi è utile a un cazzo . Bambina" era così serio , come poteva essere così freddo?
"Bambina." Ribadì
"Allora che vuoi?" Disse , non feci in tempo a rispondere che continuò lui :" Domani sera potrebbe andarti bene?" Si avvicinò a me alzandomi di poco la maglietta .
"Cazzo leva quelle luride mani di dosso . Maiale" gridai prima di tirargli uno schiaffo.
"Le ragazze pagherebbero per questo è tu mi tiri gli schiaffi?" Alzò la voce infastidito
"Non sono le altre ragazze ."
Mi guardò come stupito.
"Tu sei come tutte" disse
"Se tu pensi che io ora inizi a gridare e a farti scenate per la tua frase ti sbagli . Chi ti credi di essere? Conti meno del filtro di una sigaretta buttato a terra come pensi possa farmi male un tuo giudizio?" risi.
Lui balbettava quasi , era così strano sembrava quasi crollare come se le mie parole lo avessero colpito eppure lui sembrava non abbattersi mai : non c'era un giorno che lo vedevo triste o un giorno che ammettesse mai di essere giù di morale ma non perché gli andasse sempre bene ma perché la sua corazza lo difendeva da tutto e forse pure da se stesso.

A step away from meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora