"L'errore..." Pt.6

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Okay .
Ora mi sarei aspettata davvero di tutto da qualsiasi persona incontrassi.
Ora mi sarei aspettata qualsiasi tipo di insulto o scherzo o qualsiasi cosa che avrebbe potuto darmi fastidio come la colla nell'armadietto . Mi sentivo incinta della sfiga o era lei ad essere incinta di me? Ad ogni modo , qualsiasi cosa fosse posso garantire che fu una gravidanza difficile . Tornai a casa , a casa quasi illesa: solo quale parlantina di qua e di là che forse non mi aveva infastidita nemmeno troppo.
Finì di ripassare i miei appunti di filosofia e storia , saltai giù dal letto e chiamai furiosa Tom che , puntualmente , non rispose ad una chiama . Perciò feci presto a vestirmi e uscire fuori di casa per incamminarmi da lui.

19:34
Vidi da lontano un ragazzo alto , molto simile ad Elia: forse perché era Elia .
Era abbastanza lontano da farmi pensare che fossi in tempo per cambiare strada se solo , quando mi voltai per cambiare lato della via , me lo ritrovai davanti agli occhi: non mi stupii per la sua comparsa davanti in qualche secondo. Rimasi in silenzio con il fiato sospeso.

"Hai un minuto?" Mi chiese
"Cinquantanove secondi" dissi ridendo: per quanto potessi davvero cercare di odiarlo non ci riuscivo. Lui mi attraeva molto: i suoi modi di fare , di parlare di guardarmi e poi ormai lo avevo preso come un fratello maggiore per me: ci ero così unita che feci finta non fosse successo niente.
Alla mia battuta ricambiò con un sorriso.
"In questo caso cercherò di finire in cinquantotto secondi" mi fece un occhiolino e mi prese per mano portandomi per una piccola stradina che si trovava subito a destra dalla nostra posizione . Era buio e un po' mi inquietai: non mi sentii al sicuro.

"Mi dispiace per quello che ho fatto." Disse guardandomi negli occhi.
"Per il pentimento i tuoi occhi rimangono uguali? Non posso avere nessun tipo di conferma che tu stia dicendo davvero e non per qualche unico tuo scopo." Spostai immediatamente lo sguardo dai suoi occhi finito di pronunciare queste parole.
"Ti spiegherò tutto." Mi rispose cercando il mio sguardo , e io glielo feci trovare .
"Quando?" Tremavo.
"Ora." Finì.

21:00
"Dove siamo?" Chiesi . Sollevai il mio capo dal finestrino della macchina ove mi ero addormentata.
"Siamo ad un passo da casa tua . Ricordi questo parco? Ci venivamo spesso per studiare il pomeriggio o almeno prima che tu iniziassi a tendermi incursioni dalla finestra." Disse.
Risi.
"Erano i primi tempi che ti conoscevo . Ci siamo venuti due volte al massimo" ribattei
"Ma ci siamo venuti" affermò avvicinandosi a me .
"Ricordi... quando sei entrata dentro quella stanza alla festa?" Spostò lo sguardo su di me .
Annuii con la testa senza dire niente .
Lui stette in silenzio per qualche secondo poi iniziò a fissare la strada .
"Lisa... " ci fu qualche secondo di silenzio.
"Lei è la ragazza di Tom" fermò la macchina.
I miei occhi si riempirono di lacrime prima ancora di capire cosa mi stesse dicendo.
Uscii dalla macchina e sbattei la portiera e lui fece di conseguenza.
"Tu ti sei portato a letto una ragazza non solo incosciente ma per di più fidanzata!!"
Gli urlai contro.
Lui fece dei passi verso di me e io mi allontanai , mi asciugai le lacrime e strinsi i denti: era l'ultima volta che piangevo per lui.
"Era una vendetta! Una stupida cazzo di vendetta . Volevo fargli vedere cosa si prova a vedere la propria ragazza a letto con il tuo migliore amico!!" Mi urlò contro: vedevo le vene sul suo collo pulsare.
Iniziai a non capire così rimasi in silenzio e lui tirò un cazzotto contro la macchina e iniziò a piangere .
"Ero innamorato di una ragazza qualche tempo fa e lui era il mio migliore amico: sai quanto sono complicato , forse più di te e sai quanto io non riesca a fidarmi di nessuno." Urlò , fece un sospiro poi è si asciugò le lacrime . Si avvicinò a me e io rimasi immobile .
"Lui era la prima persona della quale mi fidavo davvero . Non dico che facevamo tutto insieme ma quello che non facevamo insieme lo facevamo l'uno per l'altro" fece un sospiro per riprendere fiato e io ero pietrificata: avevo paura di cosa stesse per dire , avevo paura del continuo della storia.
"Un giorno entrai in casa sua senza permesso per annunciargli una mia grande vittoria nella vita: avevo conquistato Lei. La ragazza che da tanto volevo. La ragazza di cui ero pazzamente innamorato." Gli scese un altra lacrima .
A quel punto mi avvicinai io , sentivo il suo dolore cosi forte da renderlo mio. I suoi occhi erano di due colori diversi: uno era d'un nero opaco , completamente nero: sembrava Satana.
L'altro invece era d'un verde smeraldo così luminoso e limpido da far sembrare l'occhio di puro vetro.
Mi avvicinai a lui , così , e misi le mie mai sulle sue guance asciugandogli le lacrime con i pollici.
"Entrai nella stanza giusta al momento sbagliato: mi trovai davanti suo fratello che mi disse:"se stai cercando Tom passa dopo perché stasera ha prenotato una suite d'Hotel con quell'.... Elena? Si mi pare fosse proprio lei" si alzò dal letto e mi chiuse la porta in faccia chiudendo con un "attento agli amici che frequenti , Elia."
Levai le mie mani dalle sue guance.
"Non è possibile." Dissi.
"Non è possibile perché Tom non è mai andato fino a quel punto con una ragazza" confermai.
"Stronzate." Rispose.
I miei occhi si bagnarono di nuovo.
"Ascolta il battito del mio cuore: capirai se sto mentendo. Tu puoi farlo Elia ." Gli misi la mano sul mio petto e poi ripetei
"Tom non ha mai fatto sesso con nessuna" deglutì la saliva che sembrava un boccone amaro di puro dolore che non voleva andare giù.
Mi guardò e levò la mano di scatto dopo qualche secondo finita la frase.
"Non...." disse barcollando. Si appoggiò alla macchina.
"Non è .." non gli feci finire la frase che intervenni io.
"Oh si che lo è. Tom e il fratello non hanno mai avuto un bel rapporto." Dissi.
"Cosa ne sai?" Mi domandò
"Presentimenti" gli feci un occhiolino .
"Merda!" Alzò la voce. Poi rimase in silenzio .
"Avresti dovuto parlarne con lui invece di reagire così portando a letto la sua ragazza" mi appoggiai accanto a lui sulla macchina. Lui si alzò lentamente come avesse capito qualcosa di allarmante .
Mi guardò .
"E tu cosa ne sai? Come fai a sapere che non ha mai fatto sesso e i rapporti che aveva con il fratello?" Domandò.
Merda , merda , merda. Non sapevo che rispondere: non avrei potuto dirgli "avevo paura che mi ammazzassi quindi sono andata da Tomás per capire che genere di persona o cosa animale tu fossi", o tanto meno che avessi dormito in camera sua.
Ero pietrificata.
Si mise davanti a me con le braccia che mi circondavano appoggiate alla macchina.
Mi guardò dritto negli occhi e senti una fitta al cuore , si avvicinò alle mie labbra e i suoi occhi erano umidi di lacrime.
"Hai paura di me?"

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