°...giusto° Pt.3

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Dopo qualche ora inizia a prepararmi: mi misi il vestito che mi aveva dato Courtney.
Non era nel mio stile: molto corto , attillato e pieno di gemme che mi ornavano tutto il collo . Era di un colore indaco scuro ed era bellissimo ma su di me ci calzano a meglio altri tagli di vestiti.
Mi misi i tacchi altissimi abbinati al colore del vestito e mi truccai.
Uscimmo intorno le 22.00 e arrivammo a casa di Alexander , il ragazzo che aveva organizzato la festa , verso le 22.15

"È qui la festa?" Domandai scherzosa
"Serve musica più alta per farlo capire?" Mi rispose Alex ridendo.
"Forza entrare" disse. Varcammo la soia e quello che vidi era la casa d'un principe: aveva dei soffitti altissimi e una scala a chiocciola bianca al lato del muro che portava ai pieni superiori.
La stanza al piano terra dove c'era la festa era davvero gigantesca e arredata in stile moderno: avevo paura che sputasse qualche Robot-cameriere da qualche parte.
"Allora, vi faccio fa un giro per la casa?" Domandò  , sentii a malapena perché la musica era altissima
"Mi piacerebbe sapere dove si può fumare qualche sigaretta" rispose Courtney.
"Seguitemi" disse e noi ubbidimmo . Era difficile non perderlo in mezzo alla mischia ma alla fine arrivammo nel retro dove c'era un grandissimo giardino con al centro una piscina abbastanza grande e al lato in altra più piccola con l'idromassaggio.
"Caspita" dissi "questa casa e bellissima" continuai.
"Non è finita qui ma ... c'è troppa gente per mostrarvi ogni stanza" rispose
"E la sauna?" Scherzosamente domando Courtney
"È all'ultimo piano , sul tetto della casa così c'è anche una bellissima visuale su tutta la città" rispose. Io e Courtney rimanemmo sconvolte: quella piccola villetta , o così sembrava dal fuori, era invece un immensa fortezza al suo interno.
Alex venne chiamato e ci lasciò.
"Assurdo" dissi.
"Già" mi rispose Courtney.
"Da quanto fumo?" Arriviamo un sopracciglio
"Non fumo ." Mi rispose "volevo sapere dove si trovasse il resto della casa . Ma se preferivi girare in mezzo a ubriachi che stanno per vomitarti addosso in cerca del retro senza poi , forse , nemmeno trovarlo" Rise e io feci di conseguenza.
Mi guardai in torno e il giardino mi sembrava ancora più grande. Era maestoso . Vidi da lontano un mio amico d'infanzia e devo dire che di era davvero fatto carino. I nostri sguardi si incrociarono per caso e ci facemmo un cenno di saluto con il capo: non pensavo che ancora si ricordasse di me.
Si avvicinò.
"Lisa! Quanto tempo. Non sapevo conoscessi Alex" era sorpreso
"Di vista lo conosco ." Sorrisi
"Sei bellissima" mi sorrise
"Grazie!" Arrossii quasi
"Sei al secondo anno?" Mi domandò
"Si. Tu al terzo se non ricordo male?"
"Hai detto bene" mi fece un occhiolino.
Ora vado , ci si vede in giro e ... se hai bisogno di una mano per lo studio chiamami, anzi chiamami quando voi L ti chiamo io magari per una cena" non mi diede il tempo di rispondere perché se ne andò via prima .
Speravo che a quella festa non ci fosse Tomás dato che Courtney non sapeva che avevo passato una notte a casa sua e che ci conoscevamo... bene.
Ma appena pensai a queste parole girai il capo per assicurarmi che le mie preghiere fossero esaudite ... e invece no.
Lo vidi e appena lo guardai lui guardò me: che maledetta coincidenza.
Subito girai il viso e feci finta di niente.
"Tutto a posto?" Chiede Courtney
"Lì c'è Tomás. Vacci a parlare" dissi dandole una botta sulla spalla
"Non mi guarderà mai" mi rispose
"E invece prima lo stava facendo" le feci un occhiolino simpatico.
"Dai vai" le sorrisi.
Stranamente fu lei a ubbidirmi per la prima volta e per un po' di tempo mi ero assicurata di non trovarmi Tomás davanti.
Chiamai Elia per sapere se era alla festa o no e non mi rispose perciò entrai dentro a perdente un bicchiere di qualche alcolico e andai a cercarlo .
La casa era enorme, più mi muovevo più vedevo stanze nuove o che non avevo notato prima .
Andai ai piani di sopra ma ebbi un magone alla gola quando salii le scale perché ricordo che l'ultima volta che ho salito delle scale ad una festa ho visto Elia andare a letto con la ragazza di Tomás .
Ma continuai comunque è arrivai presto al piano di sopra.
Era enorme e forse più grande del salone di sotto, c'erano tante stanze e purtroppo ero quasi sicura Elia fosse in una di quelle.
Lo chiamai di nuovo così da sentire il suo telefono squillare, ma niente .
Dopo qualche secondo però mi arrivo una chiamata .
"Benedeth" mantenni un tono freddo, gelido
"Lisa" lei aveva un tono ironico "cercavi Elia?" Mi domandò e io rimedi in silenzio perché non ebbi nemmeno il tempo di risponderle che continuò lei: "terza stanza a destra" poi attaccò
Entrai nella stanza da lei indicata e vidi Elia seduto sul letto quasi piangente. Alzò il capo al mio arrivo e corse da me poi mi stesse a lui.
"Stai bene?" Mise le sue mani sulle mie guance
"Si.. sto bene." Risposi stranita "che succede?" Domandai
"Non saresti mai dovuta entrare qui" mi rimproverò quasi.
"Che sta succedendo?" Mi spaventai . Finì a malapena la frase che entro d'un botto Tom in stanza.
"Tom?" Ero incuriosita da questa situazione.
"Lisa. Ti stavi cercando.." disse avvicinandosi a me 
"Courtney dov'è?" Domandai
"Sta con amiche . Stai bene?" Mi chiede.
"Si sto bene ma che succede?" Continuavo a chiedere. "Chi vi ha fatto venire qui?"
Iniziò Elia: "io..." si fermò per qualche minuto dopo che stava iniziando a raccontare perché era arrivato qui.
"Non mi ricordo perché sono venuto qui"
Si mise le mani nei capelli.
"Ti stavo cercando Elia . Dov'è il tuo telefono?" Gli domandai
"Sta qui..." prese il cellulare dalla tasca e lo accese
"Qui non c'è nessuna chiamata" mi disse mostrandomi lo schermo.
"Io ti ho cercato al telefono" ne ero sicurissima , sentivo che suonava ma effettivamente non mi risultava che lo avessi chiamato .
"Ti giuro di averti chiamato, squillava pure!" Ero sconvolta.
"Io stavo cercando te, Lisa . E dopo poco mi ha chiamato Benedeth dicendo che questa era la stanza dove eravate" disse
"É successo lo stesso a me" risposi.
"Che vuole fare?" Chiesi a entrambi
"Non ne abbiamo idea" rispose Tomás
Passò qualche minuto in silenzio poi entrò Scott, il mio compagno d'infanzia.
"Scott?" Domandai. Lui appena mi vide rimase sconvolto. Non capivo perché .
"Non mi aveva detto che ne facevi anche tu parte" era arrabbiato .
"Ho qualcosa per voi" continuò . "Mi manda Benedeth" aggiunse.
"Che vuole da noi?" Chiese Elia.
"Da voi niente." Rispose.
"Da te Lisa" finì.

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