Le sue mani sfiorano i miei zigomi e la sua bocca è ad un centimetro dalla mia.
Spalanco gli occhi. La suoneria del cellulare mi sveglia, non permettendomi di proseguire uno dei sogni più belli della mia vita.
Guardo la sveglia anche se ho la vista completamente appannata. Strofino le palpebre chiuse con le dita.
<< Ma chi diavolo mi chiama alle sei sel mattino? >>
L'alcool di ieri mi ha dato alla testa, ma anche il sorriso di Kyle ha contribuito a tutto ciò e non ho la più pallida idea di dove sia finito il telefono. Il suono sembra provenire da sotto la castasta di panni ammucchiata sulla solita sedia in legno e l'assenza di luce nella stanza non facilita il tutto.
Inizio a rovistare tra i vestiti sporchi e sul display appare il nome di Sidney.
<< Sidney? >>
<< Ehi, ti disturbo? >>
<< In realtà stavo ancora dormendo, ma tranquilla dimmi pure! >> dico buttandomi a capofitto sul materasso e chiudendo gli occhi. Sidney inizia a raccontarmi la serata passata con un ragazzo conosciuto a scuola e la sua voce rimbomba nelle mie orecchie ed è così rilassante. Potrei riaddormentarmi da un momento all'altro.
<< Charlotte ma sei sveglia? >> esclama lei.
<< Si sto ascoltando, è un figo, il tramonto, le stelle... >> dico con la bocca impastata.
<< L'unica cosa che potrebbe farti svegliare del tutto in questo momento è dirti che il ragazzo con cui sono uscita ieri è.. >>. La sua voce si interrompe all'improvviso. Perchè per un attimo ho pensato che si trattasse di Kyle? Era con me ieri. Con me. Kyle. Non riesco ancora a crederci. L'emozione che scalcia nella mia pancia è talmente tanta che non riesco a farla uscire fuori e a parlarne con Sidney.
<< Chi è il fortunato stavolta? >>
<< Sei sicura che non mi uccidi? >>
<< Ti prego Sid, non puoi farmi questi indovinelli a quest'ora del mattino. >>
Sento Sid fare un lungo respiro e per un attimo manca anche a me.
<< È il professore di storia. >> dice a bassa voce.
Mi alzo di scatto, mettendomi seduta sul ciglio del letto rischiando di rompermi una vertebra.
<< Ma che stai dicendo? Sei impazzita? >> dico restando a bocca aperta. Qualcuno dovrebbe svegliarmi in questo modo ogni mattina, con delle notizie sconvolgenti. Ci avete mai pensato? È un ottima idea ve lo assicuro. Il sonno è sparito. Sparito!
<< Beh, alla fine ha solo un paio d'anni più di noi >> dice cercando di giustificarsi. In realtà neanche lei è sicura di quello che esce dalla sua bocca.
<< Un paio? Ha dieci anni più di te! >> rispondo quasi urlando << Cazzo Sid, potrebbe essere tuo fratello o tuo padre! >> continuo. No, suo padre no. Dieci anni sono un pò pochi per poterlo essere.
<< Char dai, non dirmi che non hai mai avuto esperienze con uomini maturi. Comunque io e mio fratello abbiamo solamente un anno di differenza. >>.
Cara Sid, ma quali esperienze? Il mio ultimo bacio è stato squallido e risale all'incirca al periodo della scuola media quando il mio viso era cosparso di brufoli e le mie sopracciglia non avevano inizio e fine. E lui era così brutto. Mio dio. Ho i brividi.
<< Ma è il tuo professore! E poi hai un fratello? Quando avresti avuto intenzione di dirmelo? Comunque io e te facciamo i conti tra due orette e mi raccomando, oggi non lasciarmi sola! >> dico assumendo un tono duro e convincente che quasi mi sorprendo di me stessa. Chiudo in fretta la chiamata sperando di avere qualche minuto ancora per tornare sotto le coperte ma Sid mi ha tenuta mezz'ora al telefono che è diventato bollente e mi ha quasi ustionato un orecchio.
Mi fiondo in doccia e una volta uscita inizio a prepararmi, meglio del solito. Prima d'ora non sono mai stata così entusiasta di passare una giornata a scuola ma in questo caso so cosa mi aspetta. Cerco di essere più carina del solito e decido di indossare un abito nero che ho comprato a Philadelphia ma che non ho mai avuto occasione di indossare in quanto nel vecchio istituto era obbligatorio indossare la divisa. Ha un piccolo colletto bianco e mi ricorda molto l'abito di Mercoledì Addams. Descritto così non sembra molto carino, ma mi sento a mio agio come mai prima. Faccio colazione al volo e corro a prendere l'autobus. La porta alle spalle si chiude bruscamente e mi giro un attimo a controllare se sia ancora lì, integra.Mi giro ovunque per cercare il suo sguardo, butto delle occhiate in qualsiasi corridoio ma non riesco a trovarlo da nessuna parte. Nonostante ciò il sorriso è sempre stampato sul mio volto. È così bello l'amore?
Una volta arrivata difronte alla porta della classe sono davanti ad una situazione alquanto imbarazzante.
Il professore di storia che questa mattina ha lezione con noi le prime tre ore, è già qui, seduto sulla sedia in legno davanti alla cattedra. Vicino a lui c'è Sid, o meglio, davanti a lui. Ha i gomiti poggiati sulla cattedra e il suo seno, nonostante sia scarseggiante quanto il mio, riesce a catturare l'attenzione del giovane professor Figo.
Tossico. Tossisco forte ottenendo la loro attenzione e lanciando ad entrambi un'occhiataccia. Sono ambedue imbarazzati e lui finge di riordinare un paio di fogli e inizia a farfugliare qualcosa, indicandogli dei paragrafi di storia.
Mi dirigo verso l'ultimo banco e mi siedo al mio posto restando a guardare da lontano la patetica scena che il belloccio sta montando.
Dopo circa cinque minuti di teatrino, Sidney viene verso di me, un pò sculettando e la classe si riempie all'improvviso. Il suono della campanella dà inizio alla giornata.<< Non è molto bravo a recitare il tuo fidanzatino >> dico sghignazzando.
Sidney mi dà una gomitata sul braccio colpendo il nervo della spalla.
<< Ahi! >> esclamo e il professore si gira verso la nostra direzione. Diciamoci la verità, guarda solo Sid.
<< Tranquilla Char, sarà solo un'avventura, non voglio ritrovarmi a quarant'anni a fare da badante. Il mio unico e vero desiderio è quel giocatore di football. >>
<< Ma chi? Il pazzo ubriaco? >> dico battendomi una mano sulla fronte.
<< Un giorno dovrai spiegarmi perchè continui a chiamarlo così! >>
<< Se vuoi proprio saperlo si chiama Michael, felice ora? >>
<< Come fai a sapere il suo nome? >> dice entusiasta.
<< Non sei la sola ad essere uscita con un ragazzo ieri. >> dico sorridendo mentre fingo di prendere appunti sulla lezione.
<< Charlotte, con chi sei uscita? Dimmi che sei uscita con Kyle, ti prego! >>
<< Si, cioè in realtà no, è stato un incontro puramente casuale. Un ragazzo che abita nel mio stesso palazzo mi ha chiesto di uscire insieme ma durante la serata mi ha scaricata nelle mani di Kyle. Devo dire che non è stata una pessima idea, anche se inizialmente credevo lo fosse >>Io e Sid passiamo durante tutta la lezione del professor Figo a raccontarci delle nostre serate. È fantastico avere una vera amica. Il suono della campanella interrompe la spiegazione di storia e segna l'inizio dell'intervallo. Tutti i miei compagni di classe fanno a gara per uscire dalla stanza mentre io e Sid siamo ancora sedute. Il mio sguardo, che prima era posato su Sid, si sposta nella direzione del prof che cerca in tutti i modi di essere il più lento possibile in modo tale da rimanere solo con Sid.
Anche se ci osserva con la coda dell'occhio riesco a vederlo, non sono poi così scema.
<< Ti aspetto fuori, mi raccomando! >> dico a bassa voce a Sid facendole l'occhiolino. Una mezza spiecie di occhiolino, non riesco mai a chiudere solamente un occhio.
Lei annuisce e io mi dirigo verso l'uscita.
Difronte alla nostra classe, l'enorme vetrata dà sul campo di football. Appoggio entrambi i gomiti sul davanzale mentre i palmi delle mani premono sui miei zigomi morbidi, creando una specie di rientranza. Lui non è neanche lì.Delle mani forti afferrano le mie spalle, facendomi sobbalzare.
Mi volto intenta a dirne quattro a colui o colei che ha interrotto il susseguirsi del mio film mentale. È Kyle.
<< Charlotte, eri qui! >> dice sorridendo. Sono completamente paralizzata. Allora si ricorda di me? Che sciocca, come potrebbe dimenticarlo. Siamo stati insieme ieri sera e a meno che lui non soffra di Alzheimer, la cosa è ovvia.
<< Ciao Kyle, come stai? >>. Domanda sciocca, lo so, ma meglio che star zitta.
<< Alla grande. A te è passata la sbronza? >> dice sorridendo. Wow. Quel sorriso. Torna sulla terra, Charlotte. Sgrano gli occhi.
<< Certo, per chi mi hai presa? >>
<< Bene, quindi sarai sicuramente pronta a ubriacarti di nuovo questa sera alla festa! >> risponde dandomi un colpetto sulla spalla. Probabilmente non laverò più quest'abito.
<< Di che festa parli? >> dico interessata. Guardo i suoi occhi ma non riesco a reggere lo sguardo.
<< Stasera, a casa mia alle nove e trenta! Ci conto, porta qualche amica!>> dice mentre si allontana da me, lasciandomi lì, imbambolata.
STAI LEGGENDO
Sunshine
ChickLitNon è facile per una ragazza di 18 anni, introversa come Charlotte ambientarsi in una nuova città, specialmente se si tratta della Grande Mela. Non sempre un nuovo trasferimento rappresenta qualcosa di bello nella nostra vita, perdere tutti i con...