Noel continua a fissarmi durante tutto il tragitto, dal portone di casa mia fin quando non mettiamo piede fuori dal palazzo. I suoi occhi, neri come il carbone e profondi, non riescono a guardare altrove.
<< Smettila! >> dico, dandogli un leggero pugno sulla spalla.
<< Di far cosa? >> risponde sapendo benissimo a cosa mi riferisco.
<< Smettila di guardarmi così. >> preciso.
<< Non ti ho mai vista cosi bella prima d'ora. Ma aspetta, questo non vuol dire che le altre volte non lo sei stata, anzi.. ma oggi.. >> dice balbettando.
Io gli poggio una mano sulle labbra umide azzittendolo.
<< Shh, ho capito. Cerchiamo un taxi! >> suggerisco, cercando di abbandonare l'argomento.
Il viale è trafficato, come di consueto. Le macchine sfrecciano veloci come il vento e ringrazio il cielo di non aver indossato un vestito. I fari delle auto si riflettono sul nostro viso e facciamo fatica a trovare un taxi libero.
Noel mette due dita in bocca emettendo un forte fischio. Così forte che un paio di rondini, che si trovavano su un albero sopra di noi, spiccano il volo, fuggendo impaurite.
<< Taxi >> urla come un forsennato ed io resto a guardarlo chiedendomi da dove riesce a cacciar fuori tutta quella voce.
Un taxi, con alla guida un uomo sulla cinquantina baffuto e con la pancia si ferma di colpo esattamente davanti a noi.
<< Vieni, andiamo >> dice prendendomi per mano. Apre la portiera del taxi e con l'altro braccio mi fa segno di salire a bordo sorridendomi. Io entro, sorpresa dal suo gesto e dopo pochi secondi entra anche lui, sbattendo la portiera alle sue spalle.
<< Ragazzi dove siamo diretti? >> dice l'uomo panciuto guardando nello specchietto retrovisore.
<< Tra la Amsterdam Ave e la Edgecombe Ave, grazie! >> risponde Noel.
<< Come fai a sapere dove vive Kyle? >> dico fissandolo esterrefatta.
<< Kyle Mayer è il ragazzo più popolare della scuola, nonché giocatore e capitano di una delle squadre di football più forti in campo scolastico. >> risponde con aria scocciata. Sembra stia raccontando una filastrocca ripetuta altre mille volte prima di ora. Oltre ad essere il ragazzo più popolare ed il più bello, è di certo anche il più invidiato.
<< Non sapevo ti interessassero tutte queste cose! >>
<< Infatti, hai ragione. Non mi interessano, ma interessano a mia sorella ed è stata tutto il giorno a parlarmene. >>
<< Hai una sorella?>>
<< Pensavo di avertene parlato, a quanto pare no. Penso non sia l'occasione adatta per parlarne >> dice accennando una sorta di sorrisetto falso e si gira a guardare fuori. Attraversiamo tutta la Edgecombe, una lunga strada affiancata dall'Highbridge Park e parallela all'Harlem River, una lunga via che dà sul fiume Harlem. Per tutto il tragitto mi domando come il guidatore sia in grado di girare il volante con quella pancia enorme che quasi lo sfiora.Il taxi inchioda di colpo e finisco con il viso ad un centimetro dal sedile del guidatore.
Noel gli porge i soldi e scendiamo di corsa. Ci troviamo difronte ad una delle case più belle che abbia mai visto. I muri esterni sono bianchi ed il bianco la rende ancora più maestosa. Ci sono due scalinate, al lato destro e sinistro dell'entrata principale. Due lanterne sono appese ai lati della porta d'ingresso, illuminandola. Le luci accese al suo interno, penetrano attraverso tutte le sue finestre. Enormi anche quelle e anch'esse dagli infissi bianchi. Una leggera musica proviene dall'interno ed è accompagnata da innumerevoli risate. Inizio a realizzare che tra pochi minuti incontrerò Kyle e il cuore inizia a battere velocemente. Io e Noel decidiamo di salire prendendo le scale alla sinistra e ad ogni gradino passo la mia mano sulla balaustra di marmo, accarezzandola.
<< Stai tranquilla, non stiamo andando al patibolo! >> esclama Noel mettendomi ancor più pressione.
Io lo osservo ancora una volta. Indossa un paio di pantaloni neri ed una camicia dello stesso colore, allacciata fino sotto al collo. Mi sento soffocare.
<< Ti prego, slaccia quei primi due bottoni >> dico, aprendoli e separando i bottoni dalle rispettive asole. Tiro un sospiro di sollievo misto a liberazione.
<< Sembri mia madre >> risponde. Non sa di avermi offeso, profondamente.
Mentre stiamo per attaccarci al campanello, la porta si apre improvvisamente ed io sobbalzo.
Escono due ragazzi, palesemente ubriachi e noi ne approfittiamo per imbucarci silenziosamente.La casa di Kyle è un vero e proprio paradiso. Avete presente le fantastiche case dei personaggi di Gossip Girl? Potrebbe essere paragonata ad una di esse. Il bianco domina all'interno della mega abitazione, difronte alla porta d'ingresso un'enorme scala occupa quasi tutta la parte centrale della stanza. È in granito color marrone tendente all'oro. Le balaustre sono dorate ed un enorme lampadario di cristalli scende dall'alto soffitto catturando tutta la mia attenzione. Alla mia destra, buttando un'occhiata, dovrebbe esserci il soggiorno e alla sinistra la cucina.
<< Sapevo fosse ricco, ma non fino a questo punto! >> dice Noel mentre scruta ciò che lo circonda con la mia stessa curiosità.
Decidiamo di dirigerci verso la cucina essendo meno affollata rispetto all'altra stanza nella direzione opposta. Ci sono mille facce, mai viste prima d'ora e ad essere sincera mi sento in imbarazzo. Vicino all'ingresso della stanza verso la quale siamo diretti, c'è un grande pianoforte. Nero e lucido. Passo la mia mano sui tasti, provocando un leggero suono ma che nessuno è in grado di percepire poichè la musica è davvero alta. Ho sempre amato il pianoforte. Nonna Rose lo suonava sempre per farmi addormentare quando passavo le nottate da lei. Il suo ovviamente non è così bello ed il suo valore equivale a quello di un singolo tasto di questo davanti ai miei occhi. Noel mi trascina per un braccio, disincantandomi. Entriamo nella zona cucina e non è così vuota come credevo. Ci sono all'incirca una trentina di ragazzi e più della metà di essi continua a sorseggiare birra ed altri superalcolici, nonostante siano già sbronzi. Una coppia continua a baciarsi in maniera spinta. Lei è seduta sopra alla penisola in marmo bianco e lui continua a palpeggiarla ovunque. Ci sono bicchieri sparsi in ogni dove. A terra, sul tavolo in vetro circondato da dodici sedie in pelle bianca, sui banconi della cucina in acciaio. Le pareti sono ornate da grandi quadri. La donna delle pulizie avrà parecchio lavoro da svolgere.
<< Ehi ragazzi, ben arrivati! >> esclama Mike. Ecco qui che riappare il mio più grande incubo. Almeno questa sera non è fuori di testa come al suo solito.
Noel e Mike si salutano stringendo le loro due grandi mani l'uno con l'altro.
<< Vi conoscete? >> dico stupita.
<< Si frequentiamo le stesse lezioni di informatica con quella figa di Grace >> dice Noel, assumendo un tono di voce da uomo, sorprendendomi.
Grace è una donna sulla trentina, laureata da poco ed è il sogno erotico di tutti i ragazzi della scuola.
Mike versa qualcosa dal colore strano in due bicchieri di plastica rossi e ce li porge. Brindiamo alla serata e mando giù un sorso.
<< Che schifo! Ma è vodka? >> dico ad alta voce rivolgendomi a Mike. Nel frattempo guardo Noel che ha appena assunto una strana espressione, ma continua a mandar giù il drink per evitare di sembrare una femminuccia agli occhi di Mike, che di alcool se ne intende.
<< Dai bella, manda giù e andiamo a far un giro! >> risponde Mike, trascinandoci con lui. La stanza ha due entrate e noi ci dirigiamo verso l'altra, che dà su un piccolo corridoio arredato da un alta libreria in legno scuro. Al termine di esso, un altra porta dà sul soggiorno, collegando le due stanze. Ciò che mi colpisce di più è l'enorme vetrata che dà su un immenso giardino, con piscina e un piccolo gazebo in legno bianco, illuminato da piccole lanterne nere. Nella parete centrale c'è un grande camino dallo stile shabby. E' acceso ed è l'unica fonte di illuminazione del soggiorno poiché hanno deciso di lasciare spente le luci. Davanti ad esso c'è un enorme divano nero in pelle e due poltrone dello stesso stile.
<< Cosa bisogna fare per avere tutta questa fortuna? >> dice Noel. Dal suo tono di voce sembra prossimo all'essere ubriaco.
<< Devi avere culo! >> rispondo togliendogli il bicchiere di mano e bevendo un sorso.Tutti i ragazzi presenti alla festa ridono, parlano e ballano come se non ci fosse un domani ed io cerco di raggiungere un leggero stato di ubriachezza per imitarli.
Noel mi segue e iniziamo a muoverci, dando qualche spallata involontaria a chi ci circonda e di tanto in tanto sfiorando qualcuno sudaticcio.
<< Eccolo, c'è Kyle, vado a salutarlo! >> dice Noel. Il mio cuore per un attimo smette di battere e di pompare sangue al cervello. Noel ha l'espressione di qualcuno che ha appena visto Dio.
<< Fermo, non vai da nessuna parte! >> dico prendendolo per un braccio.
Tutti lo acclamano e finalmente riesco a vederlo. Sorride e non è più il fuoco, per me, ad illuminare il soggiorno. La sua camicia bianca gli illumina il volto, facendo risaltare la sua carnagione olivastra. Tutto assume un senso per me. La serata ha un senso ora.
<< Kyle, sono qui! >> urla Noel nell'attimo esatto in cui le voci degli altri si sono attenuate. Sembra essere un fan adolescenziale di qualche band musicale famosa. Kyle guarda nella nostra direzione, incrociando il mio sguardo imbarazzato.
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Sunshine
Literatura FemininaNon è facile per una ragazza di 18 anni, introversa come Charlotte ambientarsi in una nuova città, specialmente se si tratta della Grande Mela. Non sempre un nuovo trasferimento rappresenta qualcosa di bello nella nostra vita, perdere tutti i con...