" 30 Novembre 2016.
Sono passate ormai tre settimane dall'ultima volta in cui ho parlato con Sid. Dopo quella brutta litigata a casa di Kyle, non ho più avuto modo di poterle chiedere spiegazioni. Mi è capitato di incontrarla lungo le scalinate del palazzo. Ogni volta che ho provato ad avere un dialogo con lei, è fuggita, portando lo sguardo altrove, fingendo di non vedermi. Noel è la sua ombra. Lei monitora ogni suo singolo spostamento per evitare che lui possa parlare con me. L'ho incrociato più volte lungo i corridoi a scuola. I suoi occhi chiedono perdono, ma alla sua bocca è vietato emettere alcun suono, se rivolto a me. "Da quando é successo il misfatto ho molto più tempo per me stessa e per il mio blog, al quale non ho più dato attenzioni fino ad ora. Non che prima non lo avessi, anzi, ma Kyle, Sid e Noel occupavano gran parte del mio tempo o dei miei pensieri, mentre ora mi ritrovo nuovamente sola. Mio padre è sempre meno presente per via del suo lavoro.
Poco più di due settimane fa ha avuto una promozione, ora é vice redattore. La compagnia di giornalismo per cui lavora, lo incarica spesso di fare viaggi. Tra poche ore partirà per Stoccolma e starà via una decina di giorni. La sua scalata verso il successo, lo sta portando sempre più a dedicarsi al lavoro e sempre meno all'alcool. Il frigorifero, accoglie giorno per giorno, un numero sempre inferiore di bottiglie contenenti sostanze alcooliche.<< Mike, verso tarda mattina mio padre parte, ho casa libera. Ti andrebbe di incontrarci qui? >>. Cerco di urlare il più forte possibile. Ogni volta che provo a chiamare Mike, la linea telefonica è disturbata, mentre ogni volta che provo a scrivergli un SMS, puntualmente non arriva mai al destinatario, Mike, in questo caso.
Mio padre è ancora convinto che io stia organizzando una festa. In realtà io e Mike abbiamo stretto una grande amicizia in queste tre settimane ed ora lo aiuto a studiare poichè deve recuperare l'insufficienza che ha in matematica.
Tra due settimane, tutta la squadra di football e noi cheerleader, partiremo per la California, dove si terrà la finale del campionato scolastico di football, appunto. È necessario, però, avere la sufficienza in tutte le materie.
<< Si Charlottina, nel primo pomeriggio sono da te! >> dice Mike con la stessa tonalità di voce, cercando di sovrastare il brusio provocato dalla mancanza di segnale telefonico.
<< Per favore, te l'ho ripetuto duemila volte, non chiamarmi Charlottina! >> dico sbuffando.
<<Va bene... Charlottina. >>
Mike chiude la chiamata senza che io abbia la possibilità di replicare.Lui e Kyle hanno cercato di riallacciare i rapporti, anche se la storia di me, Mike e la dependance è arrivata alle orecchie di Sophie ed automaticamente ha fatto il giro di tutta la scuola. Forse è anche questa la causa per cui Sid non mi rivolge nè la parola, nè un misero sguardo. Come può pensare che io possa aver fatto qualcosa di male con il ragazzo di cui va pazza?
Per quanto riguarda Kyle, ora lo incrocio ovunque a scuola e sento il suo sguardo addosso in qualsiasi situazione e momento. Mike mi ha promesso di avergli spiegato ciò che è successo davvero quella notte ed io mi fido sulla parola, ma non ho ancora il coraggio di guardarlo in faccia, di rivedere quegli occhi verdi e profondi, nonostante io non abbia colpe.<< Ehi, io sto andando via. >>. Mio padre é sul ciglio della porta e ha in mano un enorme valigia. È così pesante che potrebbe spezzare il suo esile corpo in un batter d'occhio, mentre i nervi del suo braccio sembrano voler perforare la pelle sovrastante, per la tensione che hanno assunto nell'alzare quell'enorme peso. Mi alzo dal divano, che ormai ha assunto la forma del mio sedere e mi dirigo verso di lui, cingendo la sua vita con le mie braccia. Lo stringo leggermente. Ho paura di dimostrargli anche un minimo di amore.
Mi dà un bacio al centro della fronte e chiude la porta, dopo aver accennato un sorriso.Prima dell'arrivo di Mike, mi occupo di trovare tutti gli appunti e quaderni di matematica all'interno di alcuni scatoloni. Non abbiamo mai provveduto ad acquistare un piccolo scaffale che svolgesse il ruolo di libreria. Le mie ginocchia sono poggiate sul duro pavimento in legno e la polvere all'interno della scatola mi fa starnutire. Mi osservo le mani e sono completamente nere.
Il suono del campanello mi fa sobbalzare.
<< È già arrivato! >> dico a voce alta, mentre mi dirigo verso la porta di ingresso per aprirla. Osservo la mia figura allo specchio, appeso al muro di fianco al portone e prima di sciogliere i capelli, pulisco le mani lungo i jeans, sfregandole con energia.
<< Ehi Char >> dice Mike varcando la soglia d'ingresso. Dopo aver stampato due baci sulle mie guance, si butta sul divano e accende la tv.
<< Michael, per favore, spegni quell'affare. >> dico, ponendo la mano verso di lui, con la speranza di sequestrargli il telecomando.
Mike scoppia in una rumorosa risata.
<< Che hai? Che c'è da ridere, ora? >>
<< Cosa sono quelle mani? Sembri uno spazzacamino! >> risponde Mike con le lacrime agli occhi.
Afferro il cuscino preferito di Blacky, sul quale lascia ogni volta un'infinità di peli e glielo lancio in faccia. Lo afferro per la maglia e lo trascino con forza verso il tavolo da pranzo, mentre lui è ancora impegnato a sputare quei quattro peli di gatto che sono finiti nella sua bocca.
<<Che schifo, ho una palla di pelo in bocca. >>Inizia a tramontare il sole quando arriviamo al termine della giornata-studio.
<< Kyle ha chiesto di te. >>
<< Quando? Perchè non me lo hai detto subito? Cosa ti ha detto? >>. Il mio viso è avvolto da una nube di calore ed anche Mike nota il colorito più acceso della mia pelle.
<< Stai bene? Comunque voleva sapere se anche tu verrai a Santa Monica. >>
<< E tu? Gli hai detto di si spero. Mio Dio Myke, non passeranno mai queste due settimane! >>
<< Stai tranquilla Char, non ha mai smesso di pensarti! E poi ci sono io, potrei darti una mano a patto che tu mi dia l'opportunità di conoscere Sid! >>
Mi alzo velocemente dalla seduta in legno e porgo la mia mano in segno di promessa, mentre l'altra mano è posizionata sul cuore, come giuramento.
<< Siamo... in affari? Se così possiamo chiamarlo.>> dice Mike ridendo.
<< È una promessa! >> rispondo.
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Sunshine
ChickLitNon è facile per una ragazza di 18 anni, introversa come Charlotte ambientarsi in una nuova città, specialmente se si tratta della Grande Mela. Non sempre un nuovo trasferimento rappresenta qualcosa di bello nella nostra vita, perdere tutti i con...