Capitolo 36

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Le luci di Pacific Park illuminano il suo volto ed i suoi occhi sono così magici da poterci osservare il mondo attraverso. Il mio cuore ha ripreso a battere non appena la sua mano ha toccato inaspettatamente la mia e in quel momento ho sperato che restassero unite per sempre.
Un'insegna enorme e dai colori psichedelici indica l'ingresso al parco.
Il Pacific Park non é molto grande, ci sono giusto quelle giostre essenziali per far divertire i ragazzi di tutte le età. Ci sono le montagne russe, una giostra rotonda con dei cavalli dalle selle ormai consumate, la casa degli specchi, ma ciò che risalta subito all'occhio è una grande ruota panoramica ricca di un'infinità di luci colorate poste su ogni carrozza.
Di tanto in tanto ci sono dei piccoli furgoncini che vendono pop corn, hot dog e l'odore di zucchero filato penetra nelle mie narici rendendo il tutto più dolce di quello che già è.
Ciò che rende unico il parco, peró, é il fatto che questo sia situato esattamente lungo la spiaggia, sopra una lunga piattaforma in legno che si estende fin dove l'acqua è profonda.
<< Che ne diresti di una birra? >> chiede Kyle arrossendo.
<< Certo, ci sto! >>
Ci dirigiamo verso il furgoncino più vicino e lungo tutto il tragitto le nostre dita restano intersecate tra loro.
La sorseggio velocemente, cercando di bruciare il tempo per far tutto ciò che di possibile esiste insieme a lui. La finisco in una manciata di secondi e strizzo gli occhi a causa del gusto amaro che rilascia.
<< Sei stata ancor più veloce della prima volta! >> dice Kyle sorridendo.
<< Mai sottovalutare una donna! >>
<< E cosa mi risponderesti se ti proponessi di fare le montagne russe? >> risponde indicando quell'enorme costruzione che si innalza dinanzi ai nostri occhi.
<< Direi di si >>
Ho sempre avuto paura dell'altezza. È qualcosa che mi spaventa e mi toglie il respiro, ma in questo momento sento di poter superare ogni limite se al mio fianco c'è lui.
Saliamo e ci posizioniamo negli appositi sedili ed io mi stringo al suo corpo lasciando cadere al di sotto, nel vuoto, tutte le mie fobie.

<< Aspetta che ti aggiusto i capelli fuori posto >> dice lentamente accarezzandomi i capelli neri.
<< Mi tremano ancora le gambe! >>
<< Hai avuto paura? >>
<< Soffro di vertigini ma no, non ho avuto paura con te affianco! >>
<< Ora ricorderai per sempre questo giorno e soprattuto non possiamo tornare a casa senza esser saliti lì sopra >> dice portando un suo braccio attorno alle mie spalle mentre il suo sguardo è rivolto verso la grande ruota dai mille colori.
Tiro un sospiro e annuisco mentre i nostri corpi si stanno già dirigendo in quella direzione.

La ruota ha a disposizione una quarantina di postazioni ma questa sera ci siamo solamente io e lui.
<< Ehi, andiamo? >> dico voltandomi indietro.
Kyle sta parlando con l'addetto all'attrazione. Un uomo alto e magro che svolge con fierezza il lavoro che fa.
Dopo avergli dato una pacca sulla spalla corre nella mia direzione e ci posizioniamo nell'apposita cabina.
La ruota inizia il suo giro ed il cigolio che accompagna il moto mi spaventa e sussulto. Dopo un paio di minuti, ci blocchiamo al punto più alto che essa può raggiungere.
<< Che cazzo succede qui? >> urlo, richiamando l'attenzione di tutti.
<< Non fare così ti prego, altrimenti potrei morire dal ridere per le tue facce strane >> dice Kyle osservando ogni mia espressione incuriosito e divertito allo stesso tempo. Poi rivolge uno sguardo d'intesa all'uomo con cui aveva parlato poco prima.
<< Ma allora sei stato tu! Maledetto, lo sai che ho paura! >>
D'un tratto, non riesco più a sentire il rumore del mio cuore che pulsa e mi perdo ad ammirare la bellezza della città che si estende lungo la costa pacifica. Dalla parte opposta invece, esattamente dietro di noi, l'oceano da spazio all'oscurità.

Il cappotto che ho addosso scalda il mio corpo in maniera uniforme ma non abbastanza da evitare il ticchettio dei denti che tremano per il freddo.
Kyle sposta il suo sguardo su di me ed io fingo di essere ancora interessata al panorama.
<< Vieni qui, dammi le mani >>
Gli porgo le mani e le stringe tra le sue. Le porta vicino alla sua bocca, fino a sfiorare le sue labbra rese screpolate dalla temperatura ed inizia a riscaldarle con il calore proveniente dal suo respiro. In quel preciso istante i nostri occhi catturano gli uni dagli altri tutta la passione contenuta fino ad ora.

Un volta scesi, raggiungiamo tramite una piccola scala in legno, la spiaggia adiacente al parco.
Passeggiamo lungo il litorale lasciandoci alle spalle la zona illuminata.
Ci sediamo difronte al mare e il profumo della salsedine che sprigiona è accompagnato dal rumore delle onde che si battono su alcuni scogli.
Libero una piccola quantità di sabbia che è finita all'interno delle mie scarpe, mentre Kyle mi osserva in silenzio.

<< Tutto ok? >> chiedo.
Lui assume una posizione più comoda, sdraiandosi completamente sulla sabbia umida.
<< Vieni qui, tocca a te scaldarmi un pò ora >> risponde allargando le braccia per accogliermi.
Lo assecondo ed in un attimo mi ritrovo tra le sue possenti braccia e per la prima volta sento di essere fortunata, protetta.
Poi scosta i capelli neri e lunghi dal mio viso, ripetendomi più volte di tirarli indietro per poter permettere agli altri di ammirare la mia bellezza.
Mi stringe a se ed il suo respiro così caldo e vicino, mi fa venire la pelle d'oca. I suoi baci si perdono tra il collo e l'orecchio mentre io, immobile, gli concedo anche la mia anima.
La sua mano attraversa i miei capelli fino a posarsi dietro la nuca e si avvicina pian piano alle mie labbra, portandomi con il capo a terra. Mi bacia a lungo, ci baciamo a lungo. Uno di quei baci lenti, deliziosi dove doni tutto ciò che hai, spogliandoti delle paure e di tutto ciò che il tuo essere ha. Riesco a sentire la morbidezza della sabbia sotto la mia testa e per un attimo dimentico tutte le sofferenze della mia vita.

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Fino ad ora non l'ho mai fatto, quindi in questo capitolo voglio rigraziare tutti coloro che hanno o stanno ancora seguendo la mia storia! ❤

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