Capitolo 23

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Il suono della campanella interrompe la ricreazione e anche il circolo dei miei pensieri. Distolgo lo sguardo da quel punto che i miei occhi hanno scelto a caso dopo aver ricevuto l'invito a quella festa. La festa a casa di Kyle. Chi lo avrebbe mai detto che una ragazza come me sarebbe stata invitata ad una festa organizzata dal ragazzo più popolare e probabilmente il più voluto dal resto della scuola? Una moltitudine di domande si ripercuote nella mia testa distogliendomi da ciò che è la realtà. Mi catapultano in un mondo parallelo in cui solamente io sono capace di accedere. Ed è proprio lì che esistiamo solamente io e lui. Cosa avrei indossato? Con chi sarei andata?

<< Allora?>> Sid è davanti a me, poggiata alla porta dell'aula ancora vuota e le braccia esili e pallide sono conserte. Mi guarda come se fossi un fantasma.
<< Cos'hai da fare questa sera? >> le chiedo. Qualsiasi cosa abbia in programma sarò pronta a fargliela sostituire portandola con me questa sera.
<< Il belloccio mi ha chiesto di uscire, ancora >> risponde mentre cerca di indicare con la coda dell'occhio il prof di storia seduto ancora su quella dannata scrivania.
<< Peccato! >> rispondo, con la speranza di far sorgere in lei un briciolo di curiosità.
<< Perchè questa domanda? >> mi chiede, snodando le braccia e dirigendosi verso di me con un'espressione interessata a ciò che le sto per dire.
<< Kyle mi ha invitata ad una festa. A  casa sua e mi ha chiesto di portare chi voglio >> rispondo guardandomi le unghie e trattenendo tutta l'emozione che mi sta pervadendo il cuore.
Sid è letteralmente a bocca aperta e nel profondo del suo cuore so per certo che si è già pentita di aver accettato quella sorta di appuntamento con il prof di storia.
Mi fissa senza dire una parola.
<< Sid, sei ancora tra noi? >> dico ridendo. La mia risata così sonora produce un eco che si propaga in tutto il corridoio, ormai vuoto, in quanto tutti hanno già occupato i propri banchi.
<< L'invito è valido anche per te.. >> aggiungo, rompendo il silenzio venutosi a creare a causa della sua non risposta.
<< Riepilogando, tu andrai a casa di Kyle, Kyle è uno dei migliori amici di Mike, quindi Mike sarà alla festa mentre io starò in qualche bar per vecchi a sorseggiare un thè con lui? >> dice mentre muove frettolosamente le mani ed indica il prof alle sue spalle.
<< Beh... si esattamente! Ma questo vuol anche dire che sarò sola a casa di Kyle, con degli sconosciuti che indossano abiti che costano su per giù quanto il mio appartamento. >> rispondo portandomi le mani alla fronte.
Sid viene verso di me, poggiandomi una mano sulla spalla.
<< Non mi conosci ancora così bene per comprendere cosa sono capace di fare. Ci sarò! >>
Sid mi stringe forte a se ed io ricambio l'abbraccio. I suoi capelli sfiorano il mio naso, provocando un leggero prurito. Il suo corpo esile è completamente avvolto dalle mie lunghe braccia. Riesce a darmi tutta la forza di cui ho bisogno.
Ci dirigiamo in classe e durante tutto il resto della giornata ho la testa altrove. Penso a come si comporterà Kyle, se si accorgerà della mia presenza o del fatto che cercherò di rendermi più carina del solito per dare nell'occhio, se aspetterà con ansia il mio arrivo e se quando mi vedrà varcare la soglia della porta mi accoglierà con un sorriso, abbandonando tutto ciò che sta facendo per venire da me, se mi stringerà respirando a pieni polmoni l'odore della mia pelle che ricorderà anche nei giorni seguenti.

Sono a casa da pochi minuti. Blacky continua a strusciarsi contro le mie gambe. Fino ad oggi è l'unico che dimostra di sentire la mia mancanza quando non sono con lui. Il frigo è vuoto e per pranzo, l'unica cosa commestibile, è un pacco di patatine. Mi butto sul divano e inizio a divorarle, una dopo l'altra. Il suono prodotto dalla mia bocca, ad ogni patatine ingerita, sovrasta quello della tv, rendendo difficoltoso l'ascolto.
Continuo a pensare a ciò che accadrà tra poche ore.
<< Noel, posso chiedere a Noel! >> dico ad alta voce alzandomi velocemente. Cammino avanti e indietro per il corridoio che collega la mia camera al bagno. Ho il cellulare in mano ma la felicità di aver trovato una soluzione non permette al mio cervello di sbloccare lo schermo e comporre il numero di Noel.

- Questa sera sei impegnato con me. Non fare domande, alle 9 p.m. sono davanti all'ingresso di casa tua. Char.

Inviato.
Per ammazzare il tempo, accendo il PC e dedico un paio di ore al mio blog. Ammetto di averlo trascurato. Mentre cerco di raccontare ciò che è successo nei giorni precedenti, fisso in continuazione lo schermo del mio cellulare, sperando che si illumini da un momento all'altro.
<< Ma dove sei Noel! >> ripeto continuamente ad alta voce, fissando la nostra chat, sperando che si connetta. Prendo la mia coperta preferita, di ciniglia, e mi copro fin sotto il mento, cadendo in un sonno profondo.

<< Charlotte, c'è qualcuno alla porta! >> dice mio padre sfiorandomi la spalla. Spalanco le palpebre, guardo il cellulare. Sono le 7 p.m.
<< Cazzo!>> dico correndo verso l'ingresso, rischiando di inciampare con le scarpe che ho precedentemente lasciato ai piedi del letto.
È Noel.
<< Ehi Char, non mi hai più risposto, ho pensato di passare da te. >>
Corro da Noel e lo abbraccio.
<< Sei la mia salvezza! >> dico, baciandogli la fronte. Vedo che arrossisce.
<< Entra pure, accomodati e fai quattro chiacchiere con mio padre. Io corro a cambiarmi, prometto di far presto! >> continuo, aprendo completamente la porta ed accogliendolo nella nostra piccola tana. Noel si guarda intorno, poi va a sedersi sul divano completamente graffiato dal gatto, che corre ad annusarlo guardandolo con sospetto.
<< Allora ci si vede tra due ore! >> dice sorridendo Noel, prendendomi in giro per il tempo di attesa che gli spetterà.
Mi dirigo in bagno lasciando i due uomini a chiacchierare in soggiorno.
Mi trucco alla perfezione. Quasi non mi riconosco allo specchio e per una volta mi sento davvero bella. Indosso un paio di jeans attillati a vita alta ed una maglia che lascia leggermente scoperta la pancia, forse un pò troppo bianca.
Vado in soggiorno. Noel e mio padre sono stupiti, mi guardano come fossi un fantasma.
<< Allora? Che vi succede? >> esclamo fingendo di nulla, ma sono consapevole di ciò che stanno pensando.
Noel si alza, aggiustandosi con entrambe le mani i pantaloni.
<< Andiamo >> dice balbettando.
Sorrido e lo seguo.

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