Capitolo 44

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L'odore di fumo impregnato nei sedili del taxi continua a farmi tossire. Muovo incessantemente la gamba destra contro il sedile anteriore del guidatore. Quando sono agitata, le mie gambe sembrano dimenarsi in automatico, senza che il mio cervello abbia dato loro l'input di doverlo fare. Forse è per questo che il giovane autista indiano continua a sbuffare e a lanciarmi occhiatacce attraverso lo specchietto retrovisore. Brutti sguardi che evito senza farmi troppi problemi. Anche Kyle sta tornando a casa dopo aver ricevuto la notizia di questa mia visita improvvisa.

Trascino le gambe pesanti lungo tutto il vialetto. Il punto di arrivo, l'enorme portone di casa Mayer, sembra allontanarsi ad ogni passo.
《 Char! 》
La voce di Kyle interrompe il flusso dei miei pensieri. Procede verso di me lentamente.
《 Non hai ancora imparato a camminare con le stampelle? 》dico sorridendo.
《 Divertente, vorrei vedere te al mio posto 》
《 No, grazie! Ho già troppi problemi 》dico guardando il cielo.
Un suo bacio sembra annullare tutti i miei pensieri.
《 Entriamo dentro altrimenti moriremo di freddo 》

L'odore di pulito inebria le mie narici. Il pavimento è ancora bagnato e la donna delle pulizie, Dolores, è ancora accovacciata a terra intenta ad eliminare una macchia incrostata al pavimento.
《 Non andate in soggiorno 》urla non appena nota i nostri corpi dirigersi verso la stanza accanto. L'accento portoricano si avverte a malapena.
《 Andiamo sopra 》
《 Sopra dove? 》
《 In camera, sicuramente avrà già pulito quel piano. Lì potremo parlare senza essere disturbati 》
Porto il suo braccio attorno alle mie spalle ed il mio corpo avverte immediatamente il peso del suo. Ad ogni scalino emette un verso di dolore.

《 Quanto ordine, mi sento a disagio! 》
Resto sull'uscio della porta ad osservare la stanza dai muri blu cobalto.
《 Sei più ordinato di me e sono una donna! 》
Kyle sorride difronte alla mia esclamazione.
《 Ah già, tu hai Dolores 》scherzo, solleticando il mio ragazzo che non riesce più a liberarsi della mia presa.
《 Ti prego, sto morendo! Mi sta facendo male la caviglia!  》risponde a bassa voce con la voce spezzata dalle risate.
Dopo avergli concesso una tregua, mi siedo accanto a lui sull'enorme letto matrimoniale.
《 Di cosa volevi parlarmi? 》
Quella semplice domanda fa riaffiorare in me il motivo per la quale sono quì ora.
Abbasso lo sguardo ed evito di incrociare i suoi occhi.
《 Si tratta di una cosa delicata 》
《 Mio Dio, così mi fai preoccupare! Parla! 》risponde, sfiorandomi il mento con le sue eleganti dita cercando di farmi alzare lo sguardo.
《 Credo di essere stata adottata 》
Pronuncio quelle parole per la prima volta. Prima di quel momento erano frullate solamente nella mia testa e pronunciarle a voce alta, difronte a qualcuno, ha avuto un effetto strano. Un brivido percorre il mio corpo.
《 Ma cosa dici? Che ne sai? 》
Quegli occhi verdi mi osservano increduli. Per la prima volta, neanche il suo sguardo riesce a trafiggere le brutte sensazioni che ho in questo momento.
《 Ho trovato delle carte. Cioè, la mamma di Sid mi ha portato una lettera ed una volta aperta ho visto che si trattava di un test del DNA 》
Pronuncio quelle parole velocemente, mettendole l'una dietro l'altra senza curarmi dell'esattezza della frase che è appena uscita dalla mia bocca.
《 E cosa c'era scritto? 》
Le mani di Kyle si posano sulla gamba in movimento nella speranza di poterla fermare.
《 Non l'ho aperta 》
《 Un attimo fa hai detto di averlo fatto 》
《 Si, l'ho fatto! Volevo dire che non l'ho aperta tutta 》
《 Quindi potrebbe anche non trattarsi di te, cosa ne dici? 》
《 E di chi? 》urlo nervosa.
《 Mah, non lo so! Sto facendo delle supposizioni! 》

Mi alzo di scatto ed inizio a muovermi in tutta la stanza. Osservo le coccarde appese ai muri. Il poster di Eminem occupa quasi tutta la parete dietro alla testata del letto.
Accarezzo il legno bianco dell'armadio a muro, lasciando una piccola impronta sullo specchio appena pulito.

《 Se ti vedesse Dolores ti ucciderebbe 》
Kyle mi guarda incessantemente. Forse si è reso conto del mio lato folle, tendente quasi alla pazzia vera e propria. Sono arrivata quì con l'intento di raccontargli tutto, di confrontarmi con lui, mentre ora cerco in tutti i modi di cambiare discorso.
《 Sei arrivata fin qua e non mi coccoli neanche》
Quando ha quell'espressione da orsetto vorrei baciarlo fino all'ultimo respiro.
Ci sdraiamo l'uno accanto all'altra e la sua mano fredda cerca di farsi spazio alla ricerca della mia schiena. Ci baciamo a lungo ed io penso a quanto mi sento fortunata.
《 Ti dispiace sei chiudi la tenda? La luce mi sta dando fastidio 》
《 Per lei questo ed altro! 》dico, baciandogli la punta del naso.

La finestra si affaccia sulla grande distesa di prato e tra le foglie della maestosa quercia riesco ad intravedere la dependance. Kyle mi stringe da dietro, mi bacia il collo ed io chiudo gli occhi. Avverto il calore del suo respiro su di me.
《 Oh mio Dio! 》
Resto paralizzata ed osservo fuori.
《 Che succede? 》
《 Cosa cazzo ci fa mio padre quì? 》
I suoi baci cessano di esistere.
《 Con mia madre. Questa ora deve spiegarmela 》
《 No, quella che deve ricevere delle spiegazioni sono io! 》
Mi fiondo fuori dalla stanza lasciando Kyle alle mie spalle, che zoppicando cerca di seguirmi.

《 Il pavimento, è bagnato! 》
Dolores urla prima nella nostra lingua, poi pronuncia una serie di parole incapibili.
《 Che cazzo stai facendo quì? Me lo dici? 》
Mi fiondo verso mio padre ed inizio a battere i pugni contro il suo petto.
《 Ti avevi detto che dovevi smettere di vedere Kyle 》
Il tono della sua voce mi fa spalancare gli occhi. Kyle e sua madre ci osservano pietrificati.
《 Perchè stai parlando con sua madre? Stai cercando di mettermi in cattiva luce? 》
《 Mamma cosa succede? 》chiede Kyle a bassa voce.
《 Andiamo a casa 》esclama mio padre afferrandomi per i polsi.
《 Thom, calmati! 》
《 Thom? Ora siete addirittura amici? 》urlo. Le lacrime segnano il mio viso.
《 Non è questo il momento per parlarne! 》
《 Per te non é mai il momento. Già che ci siamo, cos'è questa storia del test? 》
La madre di Kyle sgrana gli occhi e tossisce.
《 Cosa ne sai tu del test? 》
《 Ho trovato la lettera dei risultati a casa》
《 L'hai aperta? 》chiede la donna balbettando.
《 Oh santo cielo 》mio padre continua ad imprecare a voce bassa.
《 No, non l'ho aperta! 》dico, tirandogli addosso quella busta dagli angoli consumati 《 ma non ci è voluto molto per capire che sono stata adottata 》
Kyle cerca di calmarmi ma sono invasa dalla rabbia.
《 Ma cosa stai blaterando? 》urla quest'uomo ormai sconosciuto.
《 Thom, spiegagli tutto! 》
《 Victoria smettila, non impicciarti! 》
《 Victoria? Oh mio dio 》dico portandomi la mani davanti alla bocca.
《 Tua madre si chiama Victoria? 》
《 S-si, ma non riesco a capire. Che significa tutto questo? 》chiede Kyle scosso.
Mio padre straccia quella lettera dal contenuto semi sconosciuto.
《 Il test non riguardava te, ma Kyle 》afferma mio padre.

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