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Tessa era impegnata a farsi una foto quando Richard sbucò alle sue spalle, facendola sobbalzare dallo spavento mentre le sue guance incominciavano a tingersi di rosso. Dio se è bello. Pensò Theresa imbarazzata, continuando a fissarlo, come una bambina fissava il suo giocattolo preferito.

«Voi ragazze siete sempre dietro a farvi foto.» borbottò il moro, roteando gli occhi scocciato mentre entrava in ascensore con poche falcate, dovute alle sue gambe chilometriche.

La ragazza arrossì maggiormente, tanto da fare diventare le orecchie rosse poi con un broncio adorabile stampato sul viso, entrò anche lei nell'ascensore e pigiò il tasto col numero uno.

«Invece tu dovresti farne almeno una... Su instagram hai solamente tre foto; due sono di cieli nuvolosi e una di un gattino bianco.» replicò Tessa, facendogli buffamente la linguaccia. Richard dovette trattenersi dal sorridere a quella vista così dannatamente adorabile.

«Dai, facciamoci una foto insieme.» strillò la rosa aggrappandosi ad una spalla di Richard per poi staccarsi pochi secondi dopo e chiedergli scusa. Si era dimenticata che odiava quando gli altri lo toccavano.

«No, Tessa. No.» Richard trucidò con lo sguardo la ragazza dalla chioma rosa mentre quest'ultima stava già entrando nella fotocamera, «Solo una. Facciamo delle facce buffe. Dai. Dai. Dai.» saltellò vivacemente, facendo snervare il moro che annuì senza via di scelta.

Il ragazzo si abbassò un po', piegando le ginocchia per poter arrivare ad un'altezza in cui Tessa riusciva a centragli nello schermo del cellulare. Poi appoggiò una mano sulla testa della rosa che arrossì a quel tocco delicato e caldo, si misero in posa, sporgendo in fuori le labbra, ed infine lei scattò la foto che ammirò entusiasta.

«La metto come sfondo. Siamo bellissimi.» gongolò Theresa spruzzando felicità da tutti i pori mentre Richard socchiuse gli occhi poi esalò un sospiro. Sarà difficile tenerla lontana, soprattutto se lei gli stava troppo appiccicata.

Tessasaur ha postato una foto

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Tessasaur: yo 😎

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BlueMelly: Tess con chi sei? 😱 6s
Tessasaur: @BlueMelly con un mio amico 😉 4s
Tessasaur: @BlueMelly adesso vedi di non fare la spia con mia madre, sennò racconterò delle bellissime cose alla zia, soprattuto su cosa fa la figlia al posto di andare a scuola 😎 2s
BlueMelly: ...Non dirò niente... 1s

A RickyNicholson22 piace la tua foto

«Tessa!» la voce di Jennifer chiamò a gran voce la rosa che stava seduta sui gradini fuori dall'hotel in loro attesa e di Richard che era sparito per fare una chiamata.

La ragazza alzò gli occhi color cioccolato dal suo cellulare e li puntò verso la macchina di Kimberly. Jennifer stava sventolando una mano fuori dal finestrino, tenendo gli occhiali da sole sulla punta del naso.

Theresa ricambiò il saluto, accompagnato anche da un sorriso poi si guardò alle spalle per controllare se Richard avesse concluso la chiamata, «Ricky, sono arrivati.» gridò lei. Il moro alzò un pollice in aria poi salutò la persona dall'altra parte del cellulare e con poche e lunghe falcate si avvicinò alla ragazza che si era già messa in piedi.

«Woah, Ricky!» Nate aveva appena abbassato tutto il finestrino per potersi fare sentire meglio dal moro che roteò gli occhi seccato. Il biondo rimase piacevolmente sorpreso quando vide Richard in tutto la sua bellezza e per poco non si strozzò con la sua saliva per quanto fosse alto.

«Tessa sei una nana in confronto a Ricky.» commentò Jennifer ridendo a crepa pelle. La rosa gonfiò le guance poi portò le mani sui fianchi, «E' lui che è un gigante.» replicò offesa.

«No, sei tu che sei una nanerottola.» ribatté Richard alzando un sopracciglio scuro. Theresa si mordicchiò l'interno della guancia, fingendosi offesa e mettendo su il broncio. Si sentiva minuscola vicino a quel gigante di Richard, il quale continuava a farle battere violentemente il cuore. Era bellissimo, anche se il suo carattere scorbutico un po' di meno.

«Quanto sei alta Tess?» domandò Nate ridacchiando.

La rosa roteò gli occhi poi sbuffò, «Un metro e cinquantasei, contento?» Theresa non sopportava il fatto che nella sua famiglia fossero tutti alti, compresi i suoi cugini, mentre lei era bassa e minuta. Molto spesso si era chiesta da chi avesse preso, alla fine ci aveva rinunciato e si era detta che era lei l'unica sfigata in fatto di altezza, ma almeno aveva il seno abbastanza prosperoso.

«Tu, Ricky?»

«Un metro e novantatre.» Nate strabuzzò gli occhi poi diede un colpetto sulla testa di Jennifer per attirare la sua attenzione, «Quanti centimetri hanno di differenza?» chiese infine.

La mora prese a contare con le dita poi sbottò con un: «Trentasette centimetri» che scioccò tutti quelli all'interno della auto poi la bionda tornò in sé e abbassò il finestrino per chiamare gli altri due.

«Forza salite in auto che ci aspetta una mattinata tra negozi e poi questo pomeriggio ci buttiamo nella mia piscina personale.» strillò Kimberly dal posto di guida, stordendo Jennifer al suo fianco che si tappò le orecchie con le mani e ridacchiò.

«Oh fantastico.» commentò atono Richard, beccandosi in risposta una spintonata da parte di Theresa che non lo mosse nemmeno di un millimetro.

«Vedrai che ci divertiremo.» disse allegramente la rosa, prendendo a correre verso la macchina di Kimberly.

La prima cosa che dissero una volta che anche Richard fu salito in macchina, fu: «Abbiamo appena scoperto chi il più basso e il più alto del gruppo... Sono i Ressa», cosa che fece imbarazzare la rosa e seccare il moro.

Richard dovette trattenersi dall'uscire da quella macchina, entrare nella sua e tornare a York. Non poteva farlo, aveva promesso a Theresa che sarebbe rimasto. Non avrebbe retto se l'avesse vista piangere un'altra volta per colpa sua.

Aveva giurato a se stesso di non affezionarsi a quella ragazza eppure vederla piangere o essere triste, lo faceva stare male. Che cosa diavolo gli stava succedendo? Che cosa stava facendo quella ragazza al suo cuore ferito?

«Si parte.» strillò Kimberly sgommando sull'asfalto e facendo sballottare i tre ragazzi dietro che emisero dei versi di sbigottimento.

Theresa si aggrappò a Richard alla sua sinistra che le lanciò un'occhiataccia mentre Nate finì completamente schiacciato contro alla portiera e al finestrino alla sua destra.

«Kim rallenta. Voglio continuare a vivere.» commentò Jennifer scioccata mentre se ne stava schiacciata contro al suo sedile. Kimberly rallentò e il tragitto fino al centro commerciale fu tranquillo e senza manovre spericolate.

Group Chat [Youth Series ~ Book #6]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora